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Capitolo II
Il serpente era la più astuta
di tutte le bestie
selvatiche fatte dal Signore Dio.
Egli disse alla donna:
“È vero che Dio ha detto:
non dovete mangiare
di nessun albero del giardino?"
(Genesi, 3:1)
Il grosso cero si accende all’improvviso, facendomi
riemergere di soprassalto dalle tenebre.
Provo a guardarmi intorno, ansimante, ma la luce greve di
quella colonna bianco giallastra sembra non riuscire a
illuminare nulla al di fuori di sé stessa, di me e del tavolo a cui
sono seduto.
Sono a Melk, riconosco gli intagli su quel legno antico ma...
il resto della sala? Con lo sguardo scavo ancora oltre la luce,
c’è solo il buio assoluto.
Sul tavolo sono sparsi decine di fogli, petali rettangolari di
un grande fiore bianco, completamente innervati con la stessa
frase, scritta con la mia calligrafia:
La chiave che dischiude le porte della Conoscenza...
Perplesso, afferro in maniera frenetica un foglio dopo
l’altro: sempre la stessa frase, ossessiva, martellante. La
Conoscenza... di che Conoscenza si parla? Il Libro, devo
prenderlo, devo studiarlo, devo trovare la pagina mancante!
Conoscenza...
Scuoto la testa, tentando di scacciare dalla mente quel
pensiero fisso. Perché sono qui? Sono andato via dalla
biblioteca all’ora di chiusura...
Mi alzo, e ancora una volta provo a penetrare quel velo di
tenebre, ma inutilmente.
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