Civiltà nuragica Civiltà nuragica - Sardegna Cultura
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Figura 12<br />
Nuraghe Arrubiu,<br />
Orroli (NU);<br />
feritoie in una torre del<br />
bastione.<br />
20<br />
I nuraghi a “tholos”<br />
Le torri dei bastioni erano collegate al cortile (o direttamente<br />
all’andito di ingresso) e fra di loro per mezzo di lunghi corridoi; in<br />
alcuni casi potevano avere aperture indipendenti in comunicazione<br />
con l’esterno, generalmente assai anguste, forse utilizzate come vie<br />
di fuga (come le “postierle” delle cittadelle di Micene e Tirinto). Sia<br />
le torri che, in alcuni casi, i corridoi di raccordo, erano spesso provvisti<br />
di spiragli di luce alti e strombati verso l’interno, nei quali qualcuno<br />
ha inteso riconoscere delle vere e proprie feritoie per gli arcieri,<br />
anche se il dato appare abbastanza improbabile.<br />
Anche nello spessore murario dei bastioni potevano essere ricavati<br />
diversi piccoli ambienti sussidiari, come nicchie sopraelevate<br />
aperte direttamente sul cortile, silos e ripostigli accessibili dagli<br />
spalti o dalle terrazze delle torri, cellette sul percorso delle scale,<br />
etc. Nel nuraghe Su Nuraxi di Barumini, le torri secondarie del bastione<br />
avevano un piano superiore realizzato nella stessa tholos di<br />
base, mediante un soppalco ligneo: un espediente utilizzato anche