Civiltà nuragica Civiltà nuragica - Sardegna Cultura
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Società ed economia<br />
vegetali e nella lavorazione delle pelli, da cui ricavavano vestiti ma<br />
anche scudi e armature per i guerrieri: il vestiario era però prevalentemente<br />
realizzato al telaio in lana, feltro e lino. Le tuniche femminili,<br />
come ci testimoniano le raffigurazioni dei bronzetti, scendevano sino<br />
alle caviglie mentre quelle maschili si fermavano sopra il ginocchio.<br />
La produzione di vasi in età <strong>nuragica</strong>, con la parziale introduzione<br />
del tornio, è abbastanza ricca e complessa: accanto ai normali<br />
contenitori per derrate, per liquidi e da cucina, compaiono forme<br />
particolari come gli scaldini, i fornelli, i vasi per distillare be-<br />
vande alcoliche, eccetera.<br />
Fra le attività più fiorenti, non bisogna dimenticare la produzione<br />
metallurgica e, soprattutto, l’estrazione e il commercio del rame,<br />
componente fondamentale per la lavorazione del bronzo. Lingotti<br />
di rame, sia in forma di panelle lenticolari che nella caratteristica<br />
sagoma quadrangolare con apici più o meno marcati (in forma<br />
di pelle di bue disseccata – ox-hide, secondo la terminologia inglese<br />
– piuttosto diffusa nel Mediterraneo, a Cipro e nell’area<br />
Egea), sono stati rinvenuti in numerose località della <strong>Sardegna</strong>.<br />
Proprio il commercio dei preziosi metalli, di cui l’Isola era ricca,<br />
portò la società <strong>nuragica</strong> a contatto con diverse civiltà del bacino<br />
Figura 65<br />
Lingotto di rame<br />
di tipo ox-hide,con segni<br />
dell’alfabeto egeo,<br />
da Nuragus (NU).<br />
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