Verso l'unità della Chiesa in Svizzera - Conferenza dei vescovi ...
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l’appartenenza ad una <strong>Chiesa</strong> nel matrimonio misto”, un vademecum che spiega come<br />
il battesimo e l’educazione religiosa, pur radicati <strong>in</strong> una <strong>Chiesa</strong> concreta, possono<br />
ciononostante essere collocati all’<strong>in</strong>terno del movimento ecumenico.<br />
Dopo aver trattato tutti questi argomenti, la Commissione di dialogo<br />
evangelica/cattolico-romana rivolse la propria attenzione all’ecclesiologia. Dapprima<br />
affrontò per un lungo tempo la difficile questione del m<strong>in</strong>istero. Le autorità delle<br />
Chiese non assunsero tuttavia il Documento di consenso che la Commissione aveva<br />
elaborato. Esse consentirono esplicitamente la sua pubblicazione solo a titolo di<br />
Documento di studio. 13 Un’Ammonizione pubblicata nel 1986 dalla <strong>Conferenza</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>vescovi</strong> svizzeri con lo scopo di ribadire la validità delle norme del diritto canonico<br />
riguardo alla questione dell’ospitalità eucaristica sollevò notevole sconcerto.<br />
La Commissione di dialogo cristiano-cattolica/cattolico-romana elaborò<br />
un’Intesa pastorale con cui si voleva concedere ai membri di una <strong>Chiesa</strong> che si trova<br />
<strong>in</strong> diaspora di poter ricevere i sacramenti da un m<strong>in</strong>istro dell’altra <strong>Chiesa</strong>. Nel 1975<br />
questo documento era pronto per la ratifica. Tuttavia, siccome alcuni m<strong>in</strong>istri <strong>della</strong><br />
<strong>Chiesa</strong> cristiano-cattolica erano stati prima sacerdoti <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> romano-cattolica, i<br />
rispettivi dicasteri del Vaticano non approvarono la conclusione dell’Intesa. In seguito,<br />
la Commissione dialogica si occupò <strong>in</strong> maniera più approfondita <strong>della</strong> questione che<br />
aveva dato motivo alla separazione delle due Chiese nell’Ottocento: cioè la questione<br />
del papato nell’ambito dell’ecclesiologia. Con il testo “<strong>Chiesa</strong> locale–<strong>Chiesa</strong> universale,<br />
m<strong>in</strong>istero e testimonianza <strong>della</strong> verità” 14 si voleva evidenziare come entrambe le<br />
Chiese potessero andare alla ricerca di una nuova ermeneutica <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, del<br />
m<strong>in</strong>istero e dell’<strong>in</strong>fallibilità stessa. Dieci anni più tardi si presentò il documento<br />
conseguente “L’<strong>in</strong>fallibilità <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>” senza che avesse però trovato l’approvazione<br />
da parte <strong>della</strong> <strong>Conferenza</strong> <strong>dei</strong> <strong>vescovi</strong> svizzeri. Prima ancora fu elaborato e pubblicato<br />
il Documento di dialogo “Comunione eucaristica – comunione ecclesiale” 15 . Vi si spiega<br />
che esiste uno stretto nesso tra la celebrazione dell’Eucaristia e l’unità <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>:<br />
solo chi si impegna s<strong>in</strong>ceramente dell’unità <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> può celebrare l’Eucaristia.<br />
Le tematiche condivise dalle Chiese<br />
Su <strong>in</strong>iziativa <strong>della</strong> <strong>Conferenza</strong> episcopale tedesca fu fondata nel 1969 la<br />
Comunità di lavoro per i canti ecumenici (AÖL = Arbeitsgeme<strong>in</strong>schaft für<br />
ökumenisches Liedgut): un gruppo <strong>in</strong>terconfessionale cui appartenevano da pr<strong>in</strong>cipio<br />
pure esperti svizzeri. I risultati raggiunti da questa Comunità di lavoro trasformarono<br />
il canto <strong>in</strong> tutte le chiese: da un lato per le sue pubblicazioni 16 e, dall’altro, per gli<br />
adattamenti <strong>dei</strong> canti che furono assunti nei nuovi <strong>in</strong>nari delle Chiese cattolicoromana,<br />
cristiano-cattolica ed evangelica riformata 17 . Gli editori dell’<strong>in</strong>nario cattolicoromano<br />
e dell’<strong>in</strong>nario riformato hanno <strong>in</strong>oltre pubblicato un libro ecumenico di canto<br />
per giovani (“rise up”, 2002) che contiene canti e testi per il culto, per l’<strong>in</strong>segnamento<br />
e per l’attività con i giovani.<br />
13 Das Amt der Kirche und die kirchlichen Ämter. Documento di lavoro <strong>della</strong> Commissione di dialogo<br />
evangelica/cattolico-romana, <strong>in</strong>: Freiburger Zeitschrift für Philosophie und Theologie 31 (1984), p. 241-293, 294-309:<br />
Riassunto <strong>in</strong> francese.<br />
14 Pubblicato <strong>in</strong> SKZ 150 (1982) n. 8, p. 141-145.<br />
15 Pubblicato <strong>in</strong> SKZ 155 (1987) n. 2, p. 18-20, e n. 4, p. 53.<br />
16 Geme<strong>in</strong>same Kirchenlieder (=Canti che le chiese hanno <strong>in</strong> comune) 1973, Gesänge zur Bestattung (Canti per le<br />
funzioni funebri) 1978, Leuchte, bunter Regenbogen (Fa risplendere i tuoi colori, arcobaleno) 1983, Lieder und<br />
Gesänge zur Trauung (Canti e canzoni per la celebrazione del matrimonio) term<strong>in</strong>ati nel 1982 però mai pubblicati<br />
ufficialmente e così editi presso Friedrich Hoffmann im Hänssler Verlag, Stoccarda, senza <strong>in</strong>dicazione dell’anno,<br />
probabilmente nel 1984.<br />
17 Nel 2002, si pubblicò un’edizione separata con canti e testi adatti per le funzioni funebri, scelti dagli <strong>in</strong>nari <strong>della</strong><br />
chiesa cattolico-romana e <strong>della</strong> chiesa riformata, con il titolo “Ökumenisches Liedheft für Bestattungen”.<br />
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