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Verso l'unità della Chiesa in Svizzera - Conferenza dei vescovi ...

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Il movimento ecumenico nel canton Tic<strong>in</strong>o e nella diocesi di<br />

Lugano<br />

Pur non essendo un fatto scontato, <strong>in</strong> una realtà di maggioranza confessionale<br />

come quella tic<strong>in</strong>ese, il movimento ecumenico ha compiuto numerosi passi <strong>in</strong> avanti,<br />

grazie agli impulsi del Concilio Vaticano II° e del S<strong>in</strong>odo ’72. La Commissione<br />

diocesana di dialogo ecumenico e la Comunità’ di lavoro delle Chiese cristiane del<br />

Tic<strong>in</strong>o ne sono due felici esempi. Tuttavia resta molto da fare per diffondere una<br />

mentalità’ davvero <strong>in</strong>terconfessionale.<br />

LA COMMISSIONE ECUMENICA<br />

Nella Diocesi di Lugano, uno <strong>dei</strong> frutti del Concilio Vaticano II° e del S<strong>in</strong>odo ’72<br />

è stata l’istituzione <strong>della</strong> Commissione ecumenica diocesana da parte del vescovo<br />

Giuseppe Mart<strong>in</strong>oli (30 novembre 1975), dando così seguito a una delle<br />

raccomandazioni formulate dal S<strong>in</strong>odo quale premessa alla costituzione <strong>della</strong><br />

Commissione ecumenica del Tic<strong>in</strong>o. Quest’ultima, formata da 12 membri (6 nom<strong>in</strong>ati<br />

dal vescovo di Lugano e 6 dal Consiglio s<strong>in</strong>odale di quella che era la Federazione delle<br />

Comunità evangeliche riformate del Tic<strong>in</strong>o) si riunì per la prima volta il 6 gennaio<br />

1976 (non sappiamo se sia stato un caso o se fu scelta appositamente la festa<br />

dell’Epifania).<br />

Da allora, <strong>in</strong> Tic<strong>in</strong>o, di strada se n’è certamente fatta molta. Dalla diffidenza<br />

<strong>in</strong>iziale e dai pregiudizi tra cattolici e protestanti, si è creato un clima molto più<br />

fraterno (anche se, purtroppo, vi sono state e vi sono ancora delle eccezioni), base<br />

<strong>in</strong>dispensabile per l’avvio di una proficua collaborazione.<br />

Inoltre, la Commissione non poteva rimanere <strong>in</strong>differente alla presenza <strong>in</strong> Tic<strong>in</strong>o<br />

di fedeli di altre Chiese cristiane, notevolmente aumentata, per quanto riguarda ad<br />

esempio gli ortodossi, <strong>in</strong> seguito ai rivolgimenti politici che hanno caratterizzato<br />

l’Europa orientale all’<strong>in</strong>izio degli anni Novanta. Già nel 1987, la Commissione<br />

ecumenica di dialogo modificò i suoi statuti per dare la possibilità a rappresentanti di<br />

altre Chiese o Comunità cristiane, presenti <strong>in</strong> Tic<strong>in</strong>o, di assistere alle sue riunioni come<br />

osservatori. L’<strong>in</strong>vito fu accolto con gioia e <strong>in</strong>teresse, anche per quanto riguarda la<br />

partecipazione, diventata regolare dal 1985, di loro m<strong>in</strong>istri o rappresentanti ufficiali<br />

alla celebrazione ecumenica organizzata ogni anno <strong>in</strong> occasione <strong>della</strong> Settimana di<br />

preghiera per l’unità <strong>dei</strong> cristiani (18-25 gennaio).<br />

LA COMUNITÁ DI LAVORO DELLE CHIESE<br />

Un’altra pietra miliare per l’ecumenismo <strong>in</strong> Tic<strong>in</strong>o è stata la fondazione ufficiale,<br />

il 23 gennaio 2000 nella cattedrale di Lugano, <strong>della</strong> Comunità di lavoro delle Chiese<br />

cristiane nel Cantone Tic<strong>in</strong>o, formata dalle seguenti dieci Chiese: anglicana; apostolica<br />

armena; cattolica cristiana; cattolica romana; copta ortodossa; evangelica battista;<br />

evangelica riformata; luterana svedese (poi ritiratasi <strong>in</strong> seguito a una riorganizzazione<br />

sul piano svizzero), ortodossa e siro-ortodossa. Questa Comunità di lavoro, che ha<br />

sostituito la Commissione ecumenica di dialogo, è stata il frutto <strong>della</strong> sempre<br />

maggiore collaborazione con le Chiese e Comunità cristiane che, <strong>in</strong> precedenza, erano<br />

solo osservatrici.<br />

Nel nuovo organismo ogni <strong>Chiesa</strong> può <strong>in</strong>viare, a scelta, da uno a quattro<br />

delegati, ma sono tutte paritetiche poiché ciascuna può esprimersi con un solo voto.<br />

Situazione classica nei consessi ecumenici, le risoluzioni (per le quali è richiesta<br />

l’unanimità) hanno carattere consultivo e non possono essere imposte alle Chiese. In<br />

ogni caso, la costituzione <strong>della</strong> Comunità di lavoro è stata il compimento di un iter<br />

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