Verso l'unità della Chiesa in Svizzera - Conferenza dei vescovi ...
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comune di pace e di giustizia; e il comitato per le l<strong>in</strong>ee direttive del Consiglio<br />
ecumenico delle Chiese raccomandò alla plenaria, pure nel 1983, “di <strong>in</strong>tegrare le<br />
Chiese membro <strong>in</strong> un processo conciliare di impegno reciproco per la giustizia, la pace<br />
e la tutela di tutto il creato”; così che quest’idea sviluppò una sua energia propria <strong>in</strong><br />
seno al S<strong>in</strong>odo evangelico svizzero. L’assemblea, che aderì al memorandum “Essere<br />
uomo nell’<strong>in</strong>sieme del creato”, prospettò concretamente la creazione di un posto di<br />
delegato delle Chiese per le questioni ambientali, con il compito di “promuovere <strong>in</strong><br />
seno alle Chiese, Chiese libere e comunità il senso di responsabilità verso il creato, di<br />
creare contatti con gruppi, movimenti e organismi già attivi <strong>in</strong> questo campo e di<br />
elaborare proposte concrete su come le Chiese possano assumere le loro<br />
responsabilità <strong>in</strong> merito”. Dopo lunghi negoziati si potè costituire, il 6 dicembre 1986,<br />
la “Comunità di lavoro ecumenica <strong>Chiesa</strong> e ambiente” (Oeku).<br />
Con un riferimento diretto alle <strong>in</strong>iziative dell’Alleanza riformata mondiale, del<br />
Consiglio ecumenico delle Chiese e del piano del Consiglio ecumenico di realizzare nel<br />
1990 una conferenza mondiale, la nona assemblea plenaria <strong>della</strong> <strong>Conferenza</strong> delle<br />
Chiese europee (KEK) raccomandò nel 1986, assieme al Consiglio delle conferenze<br />
episcopali d’Europa (CCEE), di allestire una “conferenza settentrionale” attorno al<br />
tema “Pace nella giustizia” e di attuarla prima <strong>della</strong> conferenza mondiale del Consiglio<br />
ecumenico. Dopo chiarimenti rispettivi la KEK potè <strong>in</strong>vitare il CCEE a patroc<strong>in</strong>are <strong>in</strong><br />
comune la convocazione europea “Pace nella giustizia”. La 17ma plenaria del CCEE<br />
accettò l’<strong>in</strong>vito nel 1987.<br />
Per accompagnare il processo messo <strong>in</strong> atto anche <strong>in</strong> <strong>Svizzera</strong>, la Comunità di<br />
lavoro delle Chiese cristiane <strong>in</strong> <strong>Svizzera</strong>, dopo qualche opposizione, costituì nel 1988<br />
un gruppo di lavoro su una durata di tre anni, chiamato Comitato ecumenico svizzero<br />
per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato e dotato di un ufficio di<br />
coord<strong>in</strong>amento a Berna.<br />
Dopo la vasta eco riscossa dall’Assemblea ecumenica europea “Pace nella<br />
giustizia”, svoltasi a Basilea dal 15 al 21 maggio 1989, ci si poteva aspettare che il<br />
follow up e la tematica “Giustizia, pace, salvaguardia del creato” trovasse anche <strong>in</strong><br />
<strong>Svizzera</strong> una risonanza più ampia. Già prima di Basilea il Comitato ecumenico propose<br />
di dedicare l’anno giubilare <strong>della</strong> Confederazione al modello biblico dell’anno di grazia<br />
(3 Mosè 25); e ad <strong>in</strong>gresso di quest’anno di grazia fu letto ufficialmente a Berna, il 24<br />
novembre 1990, un messaggio carico di significati.<br />
Tuttavia, proprio nel bel mezzo dell’anno di grazia, la Comunità di lavoro delle<br />
Chiese cristiane <strong>in</strong> <strong>Svizzera</strong> r<strong>in</strong>unciò a prolungare il mandato del suo comitato per la<br />
giustizia, la pace e la salvaguardia del creato. Un gruppo ad hoc accompagnò l’anno <strong>in</strong><br />
questione f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e; pure l’ufficio di coord<strong>in</strong>amento lavorò f<strong>in</strong>o alla conclusione<br />
dell’anno di grazia, dovendosi però procurare da solo i mezzi f<strong>in</strong>anziari necessari.<br />
Pers<strong>in</strong>o l’Assemblea ecumenica europea che seguì quella di Basilea, svoltasi a<br />
Graz nel 1997 sul tema “Riconciliazione – dono di Dio e sorgente di vita nuova”,<br />
riscosse <strong>in</strong> <strong>Svizzera</strong> un <strong>in</strong>teresse limitato.<br />
L’ecumenismo <strong>in</strong> un contesto <strong>in</strong>ternazionale<br />
Ci furono altre manifestazioni ecumeniche non del tutto ignorate <strong>in</strong> <strong>Svizzera</strong>,<br />
almeno e soprattutto <strong>in</strong> seno alle Chiese, dove riscuotevano una certa risonanza.<br />
Tuttavia il loro effetto era piuttosto modesto. Sarebbero da menzionare gli Incontri<br />
ecumenici europei tra la <strong>Conferenza</strong> delle Chiese Europee (KEK) ed il Consiglio delle<br />
Conferenze episcopali d’Europa (CCEE). Entrambe hanno le loro sedi <strong>in</strong> <strong>Svizzera</strong> ed<br />
erano sempre <strong>in</strong> collegamento con la <strong>Svizzera</strong> grazie a stretti contatti personali.<br />
La Comunità di lavoro delle Chiese cristiane <strong>in</strong> <strong>Svizzera</strong> era entrata <strong>in</strong> una<br />
relazione più stretta con il Consiglio ecumenico delle Chiese, e questo a titolo di<br />
“Associated Council” (= Consiglio associato). Il Consiglio ecumenico si obbligò così,<br />
secondo gli statuti, ad <strong>in</strong>formare la Comunità di lavoro su evoluzioni importanti<br />
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