Nel mio principio è la mia fine - Il Dialogo
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30/12/07<br />
Informatio<br />
le primarie autorità son rimaste ferme ai loro posti là ove il loro<br />
debito di coscienza e di onore richiedeva che stessero, perché el<strong>la</strong>, che<br />
avrebbe dovuto essere di esempio agli altri, si <strong>è</strong> tenuta completamente<br />
in disparte? Com'<strong>è</strong> che el<strong>la</strong> non si sia interposto, arca di pace e di<br />
alleanza, tra una gente briaca di <strong>la</strong>dronecci e di stragi? Ma non <strong>è</strong><br />
questo che vien prescritto dal vangelo. Ma non <strong>è</strong> così che si adempie<br />
ai dettami di Cristo. Ma non si giunge in tal modo a rendere li animi<br />
inchinevoli al rispetto ed al<strong>la</strong> devozione verso coloro che dovrebbero<br />
essere estranei, e purtroppo nol sono, ad ogni passione politica.<br />
In nome dell'autorità di cui sono investito, io chiedo all'Eminenza<br />
vostra che mi renda stretto conto del suo operato perché il governo ed<br />
il paese possano giudicare se, e fino a qual punto, sia el<strong>la</strong> risponsabile<br />
degli eccidi perpetrati e del versato sangue cittadino. Attendo <strong>la</strong> sua<br />
partico<strong>la</strong>reggiata risposta e le dichiaro, sin d'ora, che reputerei il suo<br />
silenzio come un'esplicita confessione di colpa".<br />
L’Arcivescovo rispose…<br />
«Con somma <strong>mia</strong> sorpresa e grave rincrescimento ho preso lettura<br />
del suo foglio d'oggi (28 settembre 1866), col quale si vuole mettere a<br />
<strong>mia</strong> responsabilità l'opera del clero tanto rego<strong>la</strong>re che seco<strong>la</strong>re che si<br />
suppone avesse da tempo dato opera a sconvolgere l'ordine pubblico e<br />
ad ispirare nel<strong>la</strong> plebaglia massime immorali e sovvertitrici.<br />
Su di ciò credo opportuno sottomettere a lei che il clero rego<strong>la</strong>re<br />
non <strong>è</strong>, per le leggi di Sicilia, sottoposto al<strong>la</strong> <strong>mia</strong> giurisdizione ma<br />
bensì a quel<strong>la</strong> del giudice del<strong>la</strong> monarchia. Per quanto riguarda le<br />
monache recluse, può el<strong>la</strong> essere sicuro che nessuna di esse <strong>è</strong> stata<br />
giammai in contatto col<strong>la</strong> plebaglia; e che perciò non ha potuto mai<br />
mirare ad ispirare al<strong>la</strong> stessa massime immorali e sovvertitrici.<br />
Re<strong>la</strong>tivamente poi al clero seco<strong>la</strong>re, io credo che in nessun'altra<br />
città d'Italia, come in questa, vi fosse un clero…<br />
[…] D'altronde sino a questo giorno nessuna doglianza <strong>è</strong> a me<br />
pervenuta, da parte del regio governo e delle autorità politiche, circa<br />
<strong>la</strong> condotta del clero seco<strong>la</strong>re che <strong>è</strong> appunto quello che <strong>è</strong><br />
esclusivamente sotto <strong>la</strong> <strong>mia</strong> giurisdizione. Sino a questo giorno,<br />
nessuno appartenente a questo clero <strong>è</strong> stato a me denunziato come<br />
quello che avesse dal sacro pergamo proferito paro<strong>la</strong> che attentasse<br />
all'ordine costituito ed alle massime ispirate dal vangelo; ed io ho<br />
ferma coscienza di non avere né anche dei privati e delle autorità<br />
ecclesiastiche denunziato persona che, munita del<strong>la</strong> facoltà di<br />
predicare, ne avesse abusato contro i poteri costituiti per sovvertire<br />
l'ordine pubblico.<br />
El<strong>la</strong> poi chiede perché non mi sia interposto fra una gente briaca di<br />
<strong>la</strong>droneggi e di stragi ad impedire tanti danni. Se el<strong>la</strong> intende con ciò<br />
annunziare che era <strong>mio</strong> dovere di scendere fra le barricate nel<br />
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