Nel mio principio è la mia fine - Il Dialogo
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30/12/07<br />
Informatio<br />
compose storielle romantiche che si trovarono "essere state<br />
allucinazioni e fantasmagorie". Tutto ciò Cadorna scrisse a Firenze<br />
nel<strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>zione del 4 ottobre 1866.<br />
L' Arcivescovo di Palermo poi, con lunghissima lettera e colle prove<br />
dei fatti, sbugiardò il Cadorna (Unità cattolica, giornale del 29, 30<br />
novembre e del 1° dicembre 1866).<br />
Secondo lo stesso Anelli sopra citato, nel<strong>la</strong> sua Storia d'Italia<br />
dovette confessare "essere il Cadorna andato troppo cieco nelle<br />
vendette, fino a dar fede a denunzie porte in nome di persone già<br />
morte".<br />
Verso l’abolizione del<strong>la</strong> Legazia Apostolica…<br />
Lo ripetiamo ancora una volta: dei frati che profanarono l'abito<br />
religioso ce ne furono alquanti a Palermo, come nel 1860 così nel<br />
1866; ma questi non all'arcivescovo erano soggetti ma al giudice di<br />
Monarchia, allora certo mons. Cirino Rinaldi, ze<strong>la</strong>nte, sotto il nuovo<br />
governo, non per <strong>la</strong> disciplina monastica ma per <strong>la</strong> diffusione delle<br />
dottrine liberali; sì che avea esortati gli stessi frati, fin dal gennaio del<br />
1863, a leggere il giornale intito<strong>la</strong>to La Pace, giornale liberalissimo<br />
del ribelle ex gesuita don Carlo Passaglia.<br />
E qui <strong>è</strong> utile ricordare che, cambiate le sorti politiche di Sicilia, il<br />
santo Padre Pio IX, con lettera apostolica “Suprema universi”,<br />
firmata il 28 gennaio 1864, ma per motivi di prudenza promulgata il<br />
10 ottobre 1867, abolì per sempre e in tutto il famoso tribunale di<br />
Monarchia (Legazia Apostolica). L'ultimo giudice monsignor Rinaldi<br />
Cirino, che però era semplice prete, per non aver voluto ubbidire a<br />
quell'abolizione, fu nominatamente scomunicato dallo stesso Pontefice<br />
con lettere apostoliche del 23 luglio 1868.<br />
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