Nel mio principio è la mia fine - Il Dialogo
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30/12/07<br />
Informatio<br />
-dal romitorio di Santo Spirito sito a tre kilometri da Caltanissetta<br />
fu emessa, in maniera sentenziosa, <strong>la</strong> proposizione: abbiamo avuto<br />
affidato dal<strong>la</strong> Divina Provvidenza, per mano episcopale, il romitorio di<br />
Santo Spirito. <strong>Il</strong> vescovo gradisce <strong>la</strong> nostra presenza in questo luogo;<br />
stiamoci buoni e <strong>la</strong>voriamo come possiamo. Questa sentenza era<br />
impersonata soprattutto dall'ex provinciale di Palermo p. Daniele da<br />
Caltanissetta, pressoché settantenne;<br />
-da occidente, dal<strong>la</strong> chiesina di S. Miceli, il giovane p. Angelico Li<br />
Pani fece una proposta "contraddittoria": presso <strong>la</strong> chiesa di S. Miceli<br />
abbiamo con i dovuti permessi comprato un tumulo di terra come area<br />
edificabile; il vescovo attuale, Guttadauro, oltre che cederci <strong>la</strong> chiesa<br />
anzidetta ci mette a disposizione un gruppo di stanze che fanno da<br />
seminario estivo per i chierici diocesani.<br />
Noi avremmo <strong>la</strong> duplice possibilità:<br />
a) costruire ex novo quanto ci occorre;<br />
b) gestire debitamente <strong>la</strong> chiesina del patrono del<strong>la</strong> Città, S. Michele<br />
Arcangelo; mettere a disposizione del vescovo <strong>la</strong> nostra preparazione<br />
culturale e apostolica e riacciuffarci <strong>la</strong> tradizione francescana legata<br />
al<strong>la</strong> chiesina di S. Miceli.<br />
È risaputo infatti che il frate che ebbe <strong>la</strong> visione notturna di S.<br />
Michele Arcangelo che contrastava con <strong>la</strong> spada sguainata contro il<br />
tentativo di un appestato, pressoché moribondo, a penetrare<br />
nell'abitato del<strong>la</strong> città, quel frate che ebbe <strong>la</strong> visione era un<br />
Cappuccino e si chiamava fra' Francesco Giarratana.<br />
<strong>Il</strong> frate Giarratana ricevette anche l'incarico da S. Michele Arcangelo<br />
di riferire <strong>la</strong> visione alle autorità cittadine, <strong>la</strong>iche ed ecclesiatiche. <strong>Il</strong><br />
messaggio fu consegnato e in processione, nell'anno 1625, le autorità<br />
si recarono in pellegrinaggio presso l'area del<strong>la</strong> erigenda chiesina. Fu<br />
trovato il cadavere dell'appestato e fu votata l'erezione del<strong>la</strong> chiesina<br />
periferica in onore di S. Miceli.<br />
Su questa breve traccia storica in effetti sorse <strong>la</strong> chiesina che <strong>la</strong> città<br />
tutta, ecclesiatica e <strong>la</strong>ica, volle erigere in onore dell'Arcangelo Michele<br />
che fu dichiarato Patrono e protettore di Caltanissetta. A tale<br />
dichiarazione venne associata anche <strong>la</strong> memoria del Cappuccino e dei<br />
Cappuccini che di fatto ha accompagnato fino ad oggi (anno 2003) <strong>la</strong><br />
storia civica ed ecclesiastica di Caltanissetta che, il giorno 8 maggio di<br />
ogni anno, porta processionalmente il simu<strong>la</strong>cro dell'Arcangelo<br />
protettore dal<strong>la</strong> cattedrale al<strong>la</strong> chiesina sorta nel 1627.<br />
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