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Nel mio principio è la mia fine - Il Dialogo

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30/12/07<br />

Informatio<br />

Comunità, ebbe per l'ammissione una votazione plebiscitaria. I<br />

cronisti dell'epoca ci dicono anche il numero dei voti favorevoli per<br />

frate Angelico: 66 voti su 66 votanti.<br />

…diacono e subito sacerdote<br />

Concluso dunque favorevolmente il capitolo locale del<strong>la</strong> allora<br />

numerosa famiglia dei cappuccini di Palermo, frate Angelico avrebbe<br />

potuto attendere tranquil<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> sua preparazione al sacerdozio.<br />

<strong>Il</strong> primo novembre 1865 egli viene ordinato diacono da mons.<br />

Agostino Franco, vescovo tito<strong>la</strong>re di Ermopoli; il primo dicembre 1865<br />

mons. Domenico Cilluffo lo consacra sacerdote con p<strong>la</strong>uso assai<br />

sentito e vivace del<strong>la</strong> grande Comunità provincializia.<br />

Ma interviene <strong>la</strong> legge del 28 giugno 1866 o del<strong>la</strong> soppressione…<br />

Ma… il Governo del<strong>la</strong> nuova Italia risorgimentale aveva già<br />

preparato, per le istituzioni religiose con voti, il capestro: i francescani<br />

di tutte le denominazioni (Cappuccini, Frati Minori dell'Osservanza,<br />

Frati Minori Conventuali) e poi Gesuiti, Benedettini, Cistercensi,<br />

Gluniacensi, Passionisti e moltissimi altri, con <strong>la</strong> legge del 28 giugno<br />

1866, vengono estromessi dalle loro case religiose: i loro beni, se ne<br />

hanno, le loro biblioteche, le loro sacrestie con tutto quello che<br />

contengono, vengono incamerate dal Fisco. I frati… avranno appena il<br />

tempo di qualche cambio di vestiario; poi verranno gettati, quasi<br />

uccelli implumi, in mezzo alle strade delle nostre città. La grande<br />

comunità dei Cappuccini di Palermo viene depopu<strong>la</strong>ta.<br />

<strong>Il</strong> giovane frate Angelico esule e pellegrino…<br />

<strong>Il</strong> giovane frate Angelico viene spedito esule e pellegrino al<strong>la</strong> sua<br />

città natale per trovare rifugio nel<strong>la</strong> ospitale casa ove era nato 24 anni<br />

prima.<br />

Mi viene spontaneo immaginarlo, il nostro p. Angelico, a confronto<br />

con una realtà insospettata: era una realtà nel<strong>la</strong> quale egli, giovane<br />

studente e novizio cappuccino, mai si era imbattuto. Una realtà carica<br />

di ignoto che avrebbe dovuto aprirsi a lui con fare quasi sospettoso;<br />

egli <strong>è</strong> povero, tutto ciò che dovrà consegnare a chi di dovere, ancora<br />

non <strong>è</strong> passato per <strong>la</strong> sua giovanile esperienza. Egli non <strong>è</strong> uomo<br />

navigato nelle faccende politiche: gli sarà capitato magari di sentire in<br />

Comunità discorsi infarinati del<strong>la</strong> politica del momento; eppure dovrà<br />

cimentarsi, partendo dal convento dei Cappuccini di Palermo, non<br />

so<strong>la</strong>mente con discorsi per lui inconsueti ma, ciò che probabilmente<br />

più lo turba, avrà da misurarsi con esperienze nuove e soprattutto con<br />

decisioni incombenti. Sappiamo che il Provinciale p. Giustino da<br />

Trapani con circo<strong>la</strong>re raccomanda a tutti i religiosi di tenersi in<br />

contatto, chiedere consiglio ovvero spiegazioni circa il comportamento<br />

nuovo da tenere e le situazioni nuove da affrontare.<br />

Turbato si; certamente afflitto per <strong>la</strong> bestialità che l'Italia sta<br />

commettendo contro cittadini inermi e impreparati ad affrontare un<br />

tenore di vita tanto diverso da quello conventuale; afflitto e turbato,<br />

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