Scarica PDF - La Libera Compagnia Padana
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L’anarco - capitalismo padano<br />
razioni e - perché no - interessi dei popoli padano<br />
- alpini, anche e soprattutto dall’insofferenza<br />
e dalla contestazione globale dei metodi oppressivi<br />
del centralismo romano.<br />
<strong>La</strong> Padania pertanto non potrà seguire la strada<br />
italiota, ma dovrà al contrario organizzarsi<br />
in una struttura federalista e rispettosa delle libertà<br />
individuali. <strong>La</strong> Padania non potrà essere<br />
“una e indivisibile” ma dovrà riconoscere a tutti<br />
i popoli che la abitano il loro diritto naturale all’autodeterminazione<br />
( 1 ).<br />
Dunque, in qualunque momento lo richiedano<br />
Liguri o Veneti, Occitani o <strong>La</strong>dini dovranno<br />
poter essere liberi di separarsi e costituire nuove<br />
comunità autonome. Naturalmente il discorso<br />
non vale solo per le nazioni storiche della Padania,<br />
ma anche per eventuali altre realtà territoriali<br />
che per tutta una serie di motivi chiedessero<br />
l’indipendenza.<br />
Seguendo questa logica si giunge all’apparente<br />
paradosso della “secessione individuale” ( 2 L’<br />
autonomismo padano prende le proprie<br />
mosse, oltre che dalla constatazione di<br />
un’innegabile comunanza di ideali, aspi-<br />
);<br />
in altre parole, se la Padania ha diritto a separarsi<br />
dall’Italia, e la Liguria dalla Padania, e Genova<br />
dalla Liguria, allora non ha anche un qualunque<br />
Signor Parodi il diritto di “secedere” da Genova?<br />
<strong>La</strong> risposta è senza il minimo dubbio affermativa:<br />
nessuno può obbligare nessun altro a<br />
essere Italiano o Padano o Ligure senza il preciso<br />
e volontario consenso del diretto interessato<br />
o, in altre parole, nessuno fa parte di una certa<br />
nazione perché c’è nato o per altri motivi “oggettivi”,<br />
ma solo perché (e se) lo vuole. A ben<br />
vedere quindi il processo di cui sopra non è, almeno<br />
in linea teorica, una serie di secessioni,<br />
( 1 ) In questa ottica perdono del tutto valore anche le critiche<br />
di chi sostiene che tra le regioni padane non vi è alcuna unità<br />
o coesione e quindi la Padania non ha ragione di esistere. Al<br />
di là del fatto che in tal caso l’unità o coesione dell’Italia unita<br />
perderebbe essa stessa senso e non potrebbe più essere usata<br />
contro la Padania, secondo noi la vera o presunta disomoge-<br />
di Carlo Stagnaro<br />
ma una serie di aggregazioni: ogni individuo,<br />
libero e sovrano su se stesso e, per estensione,<br />
sulle proprie cose, ha diritto di aggregarsi con<br />
altri individui in comunità che, a loro volta, possono<br />
decidere se restare indipendenti oppure<br />
federarsi con altre comunità. In sostanza, ognuno<br />
di noi non è, come vuole il pensiero internazionalista<br />
e socialista, prima parte dell’umanità,<br />
poi parte del proprio popolo e infine individuo,<br />
ma al contrario prima individuo, e poi parte<br />
del proprio popolo e dell’intero genere umano,<br />
ovvero, in termini più semplici le differenze<br />
tra gli individui prevalgono sui tratti comuni che<br />
discendono dall’essere tutti uomini.<br />
Il paradosso, come si vede, esiste solo se si ha<br />
una concezione dello stato di tipo “etico”, secondo<br />
cui il “bene” dello stato è il fine ultimo di<br />
ogni azione dei singoli; un’idea dunque tutta machiavellana<br />
della ragion di stato, che viene invece<br />
rovesciata dal pensiero liberale che, al di là<br />
delle diverse correnti, sostiene che il ruolo dello<br />
stato debba essere favorire il bene dei cittadini<br />
cioè, in ultima analisi, dei singoli.<br />
Secondo noi al di sopra di tutto c’è quindi l’individuo,<br />
con le sue aspirazioni, i suoi errori e la<br />
sua volontà o, in una sola parola, con la sua libertà.<br />
Ogni tipo di legge, nel momento in cui viene<br />
rifiutata, diventa una forma di violenza; nessuno<br />
può essere obbligato a rispettare leggi che<br />
non vuole rispettare. Questo non significa naturalmente<br />
legalizzare furti e omicidi: tali azioni,<br />
essendo lesive della libertà individuale (nello specifico<br />
del diritto di proprietà sui propri oggetti e<br />
su di sé), vanno punite ad ogni modo; al contrario<br />
attività oggi condannate come usura, prostituzione<br />
e simili, non comportando violenza ma<br />
neità della Cisalpina non conta né tanto né poco: se i popoli<br />
che abitano la nostra terra vorranno rimanere uniti (cosa che<br />
auspichiamo fortemente) lo faranno; se al contrario un domani<br />
vorranno dividersi nulla e nessuno potrà impedirlo.<br />
( 2 ) Cfr. Ernest Renan, Murray Rothbard, Nazione, cos’è (Treviglio<br />
(BG): Leonardo Facco Editore, 1996).<br />
Anno III, N. 9 - Gennaio-Febbraio 1997 Quaderni Padani -<br />
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