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ienza, nata nel lontano 1978, ha dimostrato che<br />

è possibile soddisfare con l’integrazione regionale<br />

la domanda di accrescimento del proprio<br />

peso locale mediante la collaborazione e la cooperazione.<br />

L’integrazione regionale può essere<br />

prodotta da economie di mercato funzionanti<br />

e da libere decisioni politiche internazionali che<br />

non interagiscono troppo nel libero sviluppo<br />

dell’economia.<br />

Anche fra Croazia e Padania vanno pertanto<br />

costruiti legami razionali, oggi possibili, grazie<br />

alla maggiore elasticità del sistema internazionale.<br />

Con la trasformazione derivata dalla fine<br />

della divisione dell’Europa in due blocchi contrapposti,<br />

è possibile una ristrutturazione e un’integrazione<br />

dei sistemi economici regionali ( 9 ).<br />

Occorrerebbe innanzitutto sviluppare il sistema<br />

stradale e ferroviario che collega la Croazia<br />

con la Padania, passando attraverso la Slovenia.<br />

Poi vanno potenziati lo scambio di informazioni<br />

e di esperienze, di intuizioni e di soluzioni<br />

reciprocamente vantaggiose fra le due regioni,<br />

così come la collaborazione che riconosca<br />

le caratteristiche culturali comuni, i problemi<br />

comuni di una grande regione come quella<br />

racchiusa in Alpe Adria, che è stata però fino<br />

ad oggi solo un forum di discussione e non un<br />

organismo operativo, fortemente osteggiato dai<br />

governi centrali nazionali.<br />

Rapporti concreti fra Croazia e Padania vanno<br />

creati, con vantaggio reciproco, superando<br />

il processo formale inter-governativo (fra Stati<br />

nazionali), dal quale la Croazia potrebbe essere<br />

attratta dopo aver raggiunto lo status di Stato<br />

sovrano. Altri soggetti infatti vanno affermandosi<br />

oggi sulla scena europea e non coincidono<br />

necessariamente con gli Stati nazionali. Occorre<br />

perciò oggi superare la tentazione di cooperare<br />

solo con gli Stati in via inter-governativa,<br />

adottando una strategia transnazionale corrispondente<br />

ai veri problemi di sviluppo delle regioni<br />

economiche integrate emergenti. Occorre<br />

individuare l’interdipendenza economica reale<br />

e l’integrazione spontanea, che va rafforzata<br />

con intensi scambi locali. È possibile disegnare<br />

un sistema di determinazione di scelte<br />

economiche comuni, più efficienti e funzionali<br />

alla situazione odierna. Vi è la necessità di riconoscere<br />

gli interessi complementari e conver-<br />

( 9 ) Nagel J., Olzak S. Ethnic Mobilization in new and old States:<br />

an extension of the competition model. In: “Social Problems”<br />

XXX 2 (1982) 127-143.<br />

genti presenti nell’area croato-padana, per sfruttare<br />

appieno le risorse presenti in questo ambito.<br />

Occorre dunque entrare in contatto con altri<br />

soggetti, diversi dagli Stati, facilitandone la<br />

possibilità di agire indipendentemente dai governi<br />

nazionali, di giungere ad accordi regionali<br />

bilaterali, non ragionando più in termini<br />

esclusivi di Stati nazionali e permettendo alla<br />

Padania di superare gradatamente il divieto di<br />

accordi, costituzionalmente previsto, con altre<br />

regioni ad interessi convergenti. Questo sarebbe<br />

inoltre un fattore di sicurezza, poiché faciliterebbe<br />

il dialogo (tendenzialmente su tutti i<br />

temi), che porterebbe alla pace: mediante scambi<br />

economici, accordi a vasto raggio oggi ancora<br />

ostacolati dal centralismo, che storicamente<br />

è solo fonte di guerre e di contrasti (basterebbe<br />

pensare ai contenziosi ancora aperti fra Croazia<br />

e Italia).<br />

<strong>La</strong> collaborazione necessaria fra Croazia e Padania<br />

può essere pensata dunque anche come<br />

primo passo verso la creazione di una grande<br />

regione europea, inaugurata dall’esperienza di<br />

Alpe Adria. Vanno dunque pensati sistemi di cooperazione<br />

a tutti i livelli, che devono comprendere<br />

anche il sistema della sicurezza regionale.<br />

Padania e Croazia: una nuova “Alpe Adria”<br />

adatta ai tempi.<br />

Il potenziamento dei contatti diretti fra Croazia<br />

e Padania può contribuire a eliminare non<br />

solo le barriere allo sviluppo rappresentate dai<br />

confini degli Stati nazionali, ma anche i problemi<br />

per la sicurezza regionale. Integrazione<br />

economica e convivenza pacifica possono infatti<br />

saldarsi. Gli ostacoli creati invece dalla politica<br />

nazionale hanno un impatto negativo non solo<br />

sulla circolazione dei beni e delle persone, sulle<br />

sinergie economiche (cosa che provoca alti<br />

costi per lo sviluppo) ( 10 ) ma anche sullo scambio<br />

di informazioni, sulla cooperazione nella soluzione<br />

di problemi regionali e quindi sulla sicurezza.<br />

Se invece si ha un processo di arricchimento<br />

reciproco a tutti i livelli, la sicurezza<br />

può essere vista come confronto e scambio con<br />

l’ambiente circostante. Integrazione fra sistemi<br />

economici regionali e sicurezza sono infatti<br />

complementari.<br />

<strong>La</strong> Croazia può tendere alla stabilità e alla si-<br />

( 10 ) Nijkamp P. Preface to Ratti R., Reichman S. (Ed) Theory<br />

and Practice of Transborder Cooperation Basel, Frankfurt a.<br />

M. 1993<br />

Anno III, N. 9 - Gennaio-Febbraio 1997 Quaderni Padani - 25

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