Scarica PDF - La Libera Compagnia Padana
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È fondamentale osservare<br />
come Milano sia cresciuto senza<br />
soluzioni di continuità passando<br />
attraverso tutte le modificazioni<br />
culturali e sotto tutti i<br />
popoli che l’hanno abitato a dimostrazione<br />
che gli eventi si<br />
erano probabilmente prodotti<br />
senza traumi e che le varie popolazioni<br />
(Garalditani, Liguri,<br />
Insubri e Celti) erano molto simili<br />
fra di loro e si sono amalgamate<br />
con grande facilità instaurando<br />
una tradizione di<br />
ospitalità e di assimilazione che<br />
caratterizza tutta la storia di<br />
Milano. In quest’ottica va letta<br />
anche la vicenda degli Etruschi<br />
che, pur essendo più “diversi” di<br />
tutti gli altri popoli, non hanno<br />
modificato la struttura urbana<br />
che è rimasta rotonda (secondo<br />
l’uso celto-ligure) e non quadrata<br />
o trapezoidale, all’uso etrusco<br />
e mediterraneo.<br />
Ben diverso è stato l’impatto<br />
con l’imperialismo romano.<br />
Dopo le sconfitte celtiche di<br />
Talamone (225 a.C.) e di Acerrae<br />
(probabilmente Pizzighettone,<br />
224 a.C.), i Romani arrivano<br />
per la prima volta a Milano nel<br />
222 a.C.: Gneo Cornelio Scipione<br />
assedia la città ma si trova a<br />
sua volta circondato dai Galli;<br />
viene soccorso da Marco Claudio<br />
Marcello che ha appena<br />
sconfitto il capo insubre Virdomaro<br />
presso Clastidium (Casteggio).<br />
Il combattimento è<br />
lungo e dall’esito incerto ma la<br />
disparità delle forze in campo fa<br />
alla fine prevalere gli invasori;<br />
l’ultima resistenza è quella dei<br />
giovani guerrieri Gesati che si<br />
sacrificano per difendere gli Immobili.<br />
Marcello non smentisce la sua fama di macellaio<br />
massacrando tutti i guerrieri superstiti e gli<br />
abitanti più giovani della città proprio nel punto<br />
dell’ultima resistenza, vicino all’attuale Piazza del<br />
Duomo. ( 23 )<br />
( 23 ) Franco Fava, Storia di Milano, op. cit., pag. 16.<br />
Fig. 4 - Mediolanum al momento dell’occupazione romana<br />
A - Castello Sforzesco<br />
B - Duomo<br />
C - Foro romano<br />
1 - Terrapieno della città celtica<br />
2 - Strada per Golasecca<br />
3 - Strada per Bergamo<br />
4 - Strada per Vercelli<br />
5 - Ipotesi di collocazione del Tempio “delle teste”<br />
6 - Tempio del Sole<br />
7 - Ipotesi di collocazione del simulacro di Sheela-na-Gig<br />
8 - Ipotesi di collocazione del Tempio dedicato a Taranis, o “della<br />
ruota”<br />
9 - Ipotesi di collocazione del grande Menhir<br />
10- Tempio della Terra Madre<br />
11- Approdo (Fontanile)<br />
12- Stagno<br />
13- “Cantarana”<br />
14- Foresta planiziale<br />
15- Primo castrum romano<br />
16- Porta di collegamento fra i due insediamenti (poi Broletto)<br />
17- Via di Porta romana<br />
Roma mostra subito il suo vero volto di potenza<br />
imperialista, liberticida e sanguinaria.<br />
I Romani si insediano appena fuori da Mediolanum,<br />
sull’area dove avevano probabilmente installato<br />
il principale accampamento militare durante<br />
l’assedio, all’imbocco della strada per Vercelli e<br />
Clastidium. Anche qui è utile osservare la carta<br />
altimetrica: si tratta del solo spazio elevato non<br />
compreso entro il perimetro abitato (che gli In-<br />
Anno III, N. 9 - Gennaio-Febbraio 1997 Quaderni Padani - 19