Scarica PDF - La Libera Compagnia Padana
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Liguri, Saraceni e Garalditani<br />
L<br />
a recente uscita del libro di Joseph Henriet,<br />
Noi Saraceni delle Alpi (Chatillon: Edizioni<br />
Cervino, 1996), ha riproposto con logica coerente,<br />
il mai risolto problema dell’identità etnica<br />
delle popolazioni alpino-occidentali, con le sue<br />
inevitabili implicazioni storiche, culturali e politiche.<br />
L’idea di fondo prende spunto dalle dure lotte<br />
che videro, tra il IX e il X secolo, la feudalità cristiana,<br />
marchesi in testa, contrapporsi agli invasori<br />
saraceni, in un’area comprendente la Provenza,<br />
la Savoia, la Svizzera, il Piemonte e la Liguria,<br />
intesi nei loro attuali confini. Henriet nel<br />
suo lavoro, giunge ad ipotizzare che in realtà non<br />
si trattò di Saraceni, bensì delle popolazioni locali<br />
che lottarono strenuamente in difesa delle<br />
loro libertà e della loro identità, contro l’imposizione<br />
del potere feudale, alleato del clero.<br />
Il fatto però che questi popoli, ancora alla fine<br />
del primo millennio, potessero essere pagani e<br />
indipendenti, pone una serie di interrogativi che<br />
forzatamente implicano anche un’ampia revisione<br />
della storia dei secoli precedenti, cosa peraltro<br />
in corso.<br />
Senza scendere eccessivamente nel particolare<br />
e restando per neccessità di cose estremamente<br />
sintetici, sarà utile ricordare come nell’antichità,<br />
Eratostene definisca ligure la penisola Iberica,<br />
individuando in ciò i Liguri come il popolo<br />
dell’occidente europeo, distinguendoli in questo<br />
nettamente dalla penisola Italiana e quindi dalle<br />
popolazioni italiche. In seguito il termine Liguria<br />
andò gradualmente riducendo il territorio a<br />
esso attribuito, arrivando comunque ancora nel<br />
VII secolo a comprendere l’occidente padano. In<br />
tempi più moderni l’area comprendente le popolazioni<br />
tra la Galizia, l’Occitania e la Padania fu<br />
definita Garaldea, tanto che ad essa lo studioso<br />
basco Krutwig-Sagredo dedicò nel 1975 una<br />
grammatica, rilevando altresì interessanti collegamenti<br />
linguistici con le lingue caucasiche e con<br />
prestigiose lingue morte, come il caledoniano<br />
della Scozia, il guancio delle isole Canarie, il pregreco<br />
dei Balcani e il Sumero della Mesopotamia.<br />
Tutto questo ci indica una sostanziale unità etni-<br />
di Flavio Grisolia<br />
Monete dei Salassi<br />
co-culturale dell’occidente europeo, in qualche<br />
modo sopravvissuta alla dominazione romana, ma<br />
fino a che punto?<br />
È infatti lecito domandarsi, tornando al quesito<br />
sollevato da Henriet, quanto gli almeno cinque<br />
secoli di dominazione romana avessero potuto<br />
incidere sull’identità di queste popolazioni<br />
e sulle loro strutture sociali. In effetti, cinquecento<br />
anni per genti che già avevano alle spalle<br />
oltre quattro millenni di continuità storica, non<br />
possono aver significato lo stravolgimento totale<br />
delle loro culture, senza tener conto che essi abitavano<br />
zone montuose, che mai i romani si sognarono<br />
di colonizzare, accontentandosi in cambio<br />
del controllo delle valli e soprattutto delle<br />
Anno III, N. 9 - Gennaio-Febbraio 1997 Quaderni Padani - 31