Scarica PDF - La Libera Compagnia Padana
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Porta dei Salassi sulla “Strada di Annibale”<br />
francese “Sarassin”, usato appunto insieme a “Pagani”,<br />
per indicare queste popolazioni. In realtà<br />
esso non significa affatto Saraceno, bensì Salasso,<br />
in una forma che è tra l’altro attestata già in<br />
epoca romana nell’etnico Tigurin, indicante una<br />
tribù degli Elvezi, situata appunto nelle Alpi nordoccidentali;<br />
ancora oggi nel ligure moderno gli<br />
etnici terminano in -in, così come è normalmente<br />
praticato lo scambio l/r, per cui è lecito tradurre<br />
da Sarassin, Salasso e non Saraceno, come invece<br />
si fece riportando il tutto in latino. Il termine<br />
pagano poi, in latino non significa altro che<br />
abitante di villaggio, l’insediamento tipico dei<br />
Liguri montani e che propio per l’accesa resistenza<br />
a un Cristianesimo imposto dalle armi di genti<br />
straniere, divenne poi sinonimo di idolatra. A<br />
tale proposito è possibile immaginare che a livello<br />
toponomastico e onomastico, “Pagano” nelle<br />
sue varietà, stia ad indicare persone, villaggi o<br />
territori, che in qualche modo riuscirono a resistere<br />
a Longobardi, Franchi e vescovi in arme,<br />
mantenendo intatta la loro identità. E riguardo<br />
alle credenze dei “Pagani”, sarà utile ricordare<br />
come ancora nel X secolo si adorasse nella valle<br />
del Gran S. Bernardo (il Poeninum descritto dai<br />
Romani) una statua in onore del dio Pen, l’antica<br />
divinità preindoeuropea delle alte vette, che i<br />
Romani trasformarono in Giove-Pennino e che<br />
diede il nome agli Appennini, alle Alpi Pennine e<br />
a una serie di vette appenniniche, sacre agli antichi<br />
Liguri. Sicuramente però l’antica religione<br />
continuò ben oltre: in Valbormida a Vesime, tra<br />
Piemonte e Liguria, sono tuttora visibili due stele-antropomorfe<br />
facenti parte di un gruppo di<br />
venti, che accoppiati uomo-donna, fungevano da<br />
capifilare in una vigna della zona, in una collocazione<br />
ancora presente negli anni trenta. <strong>La</strong> probabile<br />
nascita delle statue-stele in questione, pare<br />
essere prossima al 1577, il che ancora una volta<br />
ci riconferma l’esistenza di una continuità culturale,<br />
che le durissime repressioni del passato non<br />
riuscirono mai a cancellare completamente.<br />
Sul versante padano la resistenza delle popolazioni<br />
locali si protrarrà per tutto il X secolo in<br />
Val d’Aosta e nelle <strong>La</strong>nghe. <strong>La</strong> stessa cosa che avvenne<br />
anche in Svizzera, dove i Sarassins “giunsero”<br />
sino a Coira e a San Gallo, allorchè nel<br />
maggio del 937, attaccarono e incendiarono il<br />
locale monastero. Solo i Mori dei Pirenei, che<br />
anche la storiografa ufficiale oggi riconosce come<br />
Baschi, quindi eredi degli antichi Liguri e membri<br />
della moderna Garaldea, uscirono vittoriosi<br />
dallo scontro coi “Barbari di Roma”: come ben si<br />
sa a Roncisvalle nel 779 i Franchi furono sconfitti<br />
e Rolando, cugino di Carlo Magno e conte palatino,<br />
perì in combattimento.<br />
L’angolazione fin qui addottata, implica obbligatoriamente<br />
un adeguato approccio linguistico,<br />
privo cioè di ogni conformismo accademico e di<br />
regime. Tentativi in tal senso non sono finora<br />
mancati, anche se sicuramente carenti di organicità<br />
e in buona parte datati, manca in sostanza<br />
chi, prescindendo da pregiudizi ideologici e dotato<br />
di discreto coraggio, oltre che di approfondite<br />
conoscenze, sappia rivedere sotto nuova luce e<br />
in un quadro d’insieme generale, l’intera questione<br />
linguistica europea, andando a ricostruire l’antico<br />
sostrato ligure, sempre meno etichettabile<br />
come preindoeuropeo o preromano. <strong>La</strong> considerazione<br />
ovvia che ci viene, dopo quanto detto, è<br />
che popoli che mille e cinquecento anni dopo la<br />
conquista di Roma, mantenevano ancora tradizioni<br />
vecchie di oltre cinquemila anni, difficilmente<br />
potevano aver del tutto abbandonato l’antica<br />
lingua.<br />
Oggi che le false identità nazionali, costruite a<br />
tavolino per asservire gli interessi dei potenti,<br />
crollano a una a una, solo la roccia di un passato,<br />
apparentemente remoto, ma in realtà ancora al<br />
nostro fianco, ci può dare il reale sostegno per la<br />
rinascita dei nostri popoli: “LIBERTÀ!”.<br />
Anno III, N. 9 - Gennaio-Febbraio 1997 Quaderni Padani - 33