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Biblioteca<br />

<strong>Padana</strong><br />

Carlo Lottieri<br />

Nonostante Scalfaro<br />

Treviglio (BG): Leonardo Facco<br />

Editore, 1996<br />

pagg. 104, Lit. 15000<br />

Il libro in esame è una raccolta<br />

di articoli che Carlo Lottieri<br />

aveva scritto per L’Indipendente<br />

prendendo spunto da vari argomenti<br />

di cronaca (dalle vicende<br />

della politica interna al<br />

suicidio di un vicesindaco giapponese,<br />

da un sondaggio sulla<br />

“voglia di secessione” in Padania<br />

al crollo di un aereo in Florida<br />

ai Freemen americani...)<br />

per poi esprimere proprie considerazioni<br />

più generali. Insomma,<br />

i fatti reali costituiscono<br />

delle vere e proprie imbeccate<br />

da cui l’autore tira fuori riflessioni<br />

sulla natura dell’uomo e<br />

del diritto, sulla libertà individuale<br />

e sulla funzione (e l’inevitabile<br />

crollo) del moderno stato<br />

nazionale.<br />

Il libro, nonostante la propria<br />

disorganicità strutturale, è un<br />

vero e proprio compendio di<br />

cultura libertarian, un vademecum<br />

dove si può trovare<br />

una trattazione ed una soluzione<br />

della stragrande maggioranza<br />

dei problemi classici del liberalismo.<br />

Ovviamente gli articoli di Lottieri<br />

essendo stati scritti per un<br />

quotidiano sono molto divulgativi;<br />

ciò costituisce però a nostro<br />

parere un punto di merito per<br />

l’autore che ha saputo con poche<br />

e semplici parole spiegare<br />

dei concetti del tutto estranei al<br />

pensiero filosofico “italiano” che<br />

ha avuto pochissimi veri liberali<br />

e quei pochi li ha presto di-<br />

menticati(pensiamo ad esempio ad<br />

un Einaudi, pressoché<br />

inesistente sui<br />

testi scolastici).<br />

Il termine stesso di<br />

“liberalismo” si presta<br />

in “Italia” a molte<br />

ambiguità, derivanti<br />

dall’uso (e<br />

abuso) che ne è stato<br />

fatto, tanto che si<br />

può dire di esso tutto<br />

e il contrario di<br />

tutto. <strong>Libera</strong>li sono<br />

stati definiti personaggi<br />

e pensatori di<br />

sinistra e di destra e<br />

anche veri e propri<br />

sostenitori dell’interventismo<br />

statale.<br />

Si preferisce pertan-<br />

to in questa sede<br />

utilizzare il termine libertarismo,<br />

mediato dall’americano libertarianism<br />

che indica la scuola<br />

di pensiero di Rothbard, Von<br />

Mises, Nock e altri; una corrente<br />

che è stata definita anche<br />

come “liberalismo radicale” o<br />

“liberalismo integrale” in omaggio<br />

alla sua coerenza assoluta<br />

con l’assioma del diritto alla<br />

proprietà privata, da cui si fanno<br />

discendere tutti gli altri diritti<br />

e doveri (e libertà) dei singoli.<br />

Tale filone di pensiero è<br />

interpretato in Padania da liberi<br />

pensatori quali lo stesso Lottieri,<br />

che affermano tesi del tutto<br />

controcorrente e talvolta anche<br />

impopolari, come la difesa<br />

di mestieri vilipesi quali lo spacciatore<br />

di droga, l’usuraio, la<br />

prostituta.<br />

Nonostante Scalfaro è dunque<br />

più che un libro una summa di<br />

pensieri che trovano la propria<br />

origine e la propria giustificazione<br />

nella questione della libertà<br />

individuale; non sta all’autore<br />

andare fondo: Lottieri si limita<br />

a proporre un’interpretazione<br />

integralmente liberale della realtà;<br />

è compito poi del lettore<br />

capirla e farla propria, o eventualmente<br />

trovare degli argomenti<br />

validi per contestarla.<br />

Questo libro si presta poco anche<br />

ad essere recensito, vista<br />

l’emorme quantità di argomenti<br />

trattati; ci limiteremo pertanto<br />

a fare qualche considerazione<br />

su alcuni degli articoli, facendo<br />

ben presente al lettore che la<br />

scelta non vuole assolutamente<br />

dare una caratterizzazione al<br />

testo, ma si basa semplicemente<br />

sugli scritti che più ci hanno<br />

colpiti.<br />

Convincente è ad esempio l’articolo<br />

in cui Lottieri si chiede,<br />

prendendo spunto dalla vicenda<br />

di Salman Rushdie, se “Gli intolleranti<br />

vanno tollerati?”. <strong>La</strong><br />

risposta è lapidaria: gli intolleranti<br />

non vanno tollerati ed ogni<br />

dubbio in tal senso nasce da una<br />

distorta visione della libertà individuale,<br />

che mette sullo stesso<br />

piano la libertà di Rushdie di<br />

scrivere “versetti satanici” e<br />

quella degli integralisti musul-<br />

Anno III, N. 9 - Gennaio-Febbraio 1997 Quaderni Padani - 49

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