Scarica PDF - La Libera Compagnia Padana
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legamento, “l’una maggiore con andamento NO-<br />
SE e su per giù segnata nella parte meridionale<br />
dal corso del <strong>La</strong>mbro, l’altra minore con direttiva<br />
NE-SO e tagliante la prima in un punto di<br />
mezzo, dove in progresso di tempo sarebbe sorta<br />
la città di Milano”. ( 4 )<br />
Il processo di indoeuropeizzazione è anche qui<br />
avvenuto gradualmente ma profondamente: ne<br />
è sicura testimonianza il nome stesso degli Insubri,<br />
che più d’uno ha interpretato come gli<br />
“Umbri del Nord”. ( 5 ) Importante deve essere<br />
sempre stato il contatto con la cultura protoceltica<br />
di Golasecca con cui la città è sempre stata<br />
collegata mediante uno dei tracciati viari più importanti<br />
e permanenti.<br />
<strong>La</strong> città di questo periodo ha anche il primo<br />
nome che viene ricordato, quello di Alba, che ne<br />
denota chiaramente la radice indoeuropea ma<br />
che costituisce anche un forte e sintomatico legame<br />
con una delle radici etimologiche più forti<br />
della cultura celtica.<br />
L’insediamento si sviluppa sicuramente sul<br />
preesistente agglomerato ligure di cui costituisce<br />
la naturale continuazione nel tempo. Esso<br />
sorge infatti sulle diagonali di cui si è parlato<br />
più sopra, una delle quali era l’antica strada impostata<br />
su l’oriente di primavera (NE-SO). Questa<br />
linea è oggi ancora leggibile sulle Vie Manzoni,<br />
Santa Margherita, Ratti, Zecca Vecchia. Con<br />
essa si interseca ad angolo retto la linea formata<br />
dalle Vie Ponte Vetero, <strong>La</strong>uro, Filodrammatici,<br />
Marino, Agnello e Piazza Beccaria. Il loro punto<br />
di incontro si trova in Piazza della Scala. ( 6 ) <strong>La</strong><br />
forma dell’antico insediamento era presumibilmente<br />
rotonda, secondo uno schema piuttosto<br />
diffuso all’epoca e la sua circonferenza è ancora<br />
segnata dall’attuale andamento della Via Andegari.<br />
Si è molto discusso sull’origine etimologica<br />
di questa strada: anche se la sua derivazione<br />
dal nome dei biancospini (andeghée) sembra<br />
piuttosto poco probabile, non si può non provare<br />
emozione nel considerare il legame che le è<br />
popolarmente attribuito (e che ha attraversato i<br />
millenni) con le siepi con cui venivano circondati<br />
e difesi i villaggi celti e proto-celti. ( 7 )<br />
( 4 ) Alessandro Colombo, Milano romana, op.cit., pag.12.<br />
( 5 ) Ibidem, pag.15.<br />
( 6 ) Ibidem, pag.15-16.<br />
( 7 ) Descrizioni degli schemi urbanistici degli insediamenti<br />
proto-celtici e celtici si trovano in numerose pubblicazioni,<br />
e in particolare in:<br />
Gregorio Soberski, Una città fortificata dell’età del ferro<br />
Biskupin (Milano: Jaka Book, 1987); Richard Muir, Reading<br />
Gli Etruschi, che erano penetrati in Padania<br />
attorno al VI secolo, hanno trovato un villaggio<br />
quasi sicuramente circolare, circondato da un<br />
terrapieno difeso da spesse siepi di biancospini e<br />
interrotto da quattro aperture in corrispondenza<br />
degli assi viari principali. Agli Etruschi il centro<br />
era noto come Alba Insubrium.<br />
Il villaggio ha dovuto presentarsi con lo stesso<br />
aspetto anche all’ultima ondata di penetrazione<br />
gallica (quella che, secondo Polibio, Appiano<br />
e Diodoro Siculo sarebbe avvenuta fra il<br />
424 e il 386 a.C.). È forse con la definitiva celtizzazione<br />
che il centro si espande. Esso assume il<br />
nome di Mediolanum, che significa “al centro<br />
della pianura”, o “al centro della Terra” (secondo<br />
la denominazione celtica di “Terra di mezzo”<br />
per la Padania): il senso non è solo geografico<br />
(punto centrale della grande valle o incrocio delle<br />
vie di comunicazione più importanti) ma è anche<br />
politico (Milano diventa per la prima volta<br />
non più e non solo il principale villaggio di una<br />
piccola tribù ma il centro più importante di una<br />
confederazione più ampia che interessa gran<br />
parte delle tribù della Padania centrale) e spirituale.<br />
Con lo stesso nome infatti (e con la sua<br />
variante di Medionemeton, che qualcuno ha anche<br />
attribuito a Milano) sono indicati nel mondo<br />
celtico i centri spirituali, i luoghi di scuole<br />
druidiche o i punti di particolare valenza magica<br />
e simbolica. ( 8 )<br />
In questo periodo Milano si espande e assume<br />
la forma di mandorla incentrata sul suo asse NO-<br />
SE che è stato per la prima volta individuato da<br />
De Finetti e poi più compiutamente descritto da<br />
Alessandro Colombo. ( 9 )<br />
Esso conserva nella parte settentrionale la forma<br />
del precedente insediamento ma si espande<br />
verso SE fino all’area del Verziere, forse per inglobare<br />
l’area sacra compresa fra l’attuale sito<br />
del Duomo e il lago. Oltre alle considerazioni<br />
espresse dagli autori citati (sulla base di persistenze<br />
toponimiche e urbanistiche), vale la pena<br />
di esaminare altri elementi che sono utili a definire<br />
il posizionamento e la forma dell’insediamento<br />
celtico.<br />
the Celtic <strong>La</strong>ndscapes (London: Michael Joseph, 1985); e<br />
T.G.E. Powell, Thr Celts (London: Thames and Hudson, 1980).<br />
( 8 ) Elisa Ghiggini, Magica Milano (Torino: Edizioni Horus,<br />
1989), pag.32.<br />
( 9 ) G. De Finetti, Milano, costruzione di una città (a cura di<br />
G. Cislaghi, M. De Benedetti, P. Marabelli; Milano: 1969),<br />
pagg.3-28.<br />
Si vedano anche le opere già citate di Alessandro Colombo.<br />
Anno III, N. 9 - Gennaio-Febbraio 1997 Quaderni Padani - 15