parte ii - circuiti elettrici ed elementi ideali - Fisica
parte ii - circuiti elettrici ed elementi ideali - Fisica
parte ii - circuiti elettrici ed elementi ideali - Fisica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
conto, per esempio, dell'accoppiamento elettrostatico fra i due avvolgimenti (che in pratica si può<br />
minimizzare inserendo fra essi uno schermo elettrostatico separatore).<br />
Esercizio 1. Usiamo un trasformatore con rapporto spire n per collegare un carico di resistenza RL = 4 all’uscita di<br />
un amplificatore, che schematizziamo come un generatore di tensione alternata di valore efficace Vo = 10 volt con in<br />
serie una resistenza Ro = 1000 . Calcolare, in funzione di n, la tensione efficace ai terminali del carico, la corrente<br />
efficace che attraversa il carico e la potenza assorbita dal carico. Determinare il valore di n che massimizza quest'ultima<br />
grandezza. Calcolare quindi l'induttanza L che deve avere il primario perché il circuito trasmetta la banda audio (entro<br />
-3 dB al limite inferiore della banda).<br />
Esercizio 2. Abbiamo un amplificatore il cui stadio di uscita (supposto avente resistenza interna nulla) presenta le<br />
seguenti caratteristiche: a) la sua tensione è compresa nell'intervallo -15, +15 V; b) la corrente che può erogare è<br />
compresa tra -0,1 e +0,1 A. Vogliamo usarlo per alimentare un resistore di carico di 8 , al quale si desidera fornire la<br />
massima potenza in regime sinusoidale.<br />
1) Calcolare la potenza ottenibile nel carico quando esso viene collegato direttamente all'amplificatore.<br />
2) Calcolare la potenza nel carico quando esso viene collegato all'amplificatore tramite un trasformatore.<br />
3) Determinare il valore del coefficiente n per cui la potenza nel carico è massima.<br />
16. Giratore<br />
La terza rete passiva a due porte, chiamata giratore, è l'unica che non sia reciproca. Le sue<br />
equazioni costitutive sono:<br />
(29) v1(t) = -R i2(t) ; v2(t) = R i1(t)<br />
Simbolo grafico del giratore<br />
dove la costante reale R prende il nome di costante di girazione. Si<br />
tratta di equazioni algebriche e pertanto il giratore è un elemento statico,<br />
privo di memoria. Si dimostra facilmente che si tratta di una rete passiva, più precisamente non<br />
energetica, come il trasformatore ideale: la potenza assorbita p(t) è infatti identicamente nulla a ogni<br />
istante.<br />
La caratteristica fondamentale del giratore è costituita dallo scambio fra tensione e corrente<br />
alle due porte; questo si traduce in particolare nel trasformare un induttore collegato a una porta in<br />
un condensatore osservato all'altra porta (e viceversa).<br />
Se chiudiamo una porta di un giratore, per esempio la porta 2, su un resistore di resistenza<br />
R', alla porta 1 si ottiene: v1=(R²/R')i1. Se chiudiamo la porta 2 su<br />
un condensatore di capacità C, alla porta 1 si ottiene:<br />
di<br />
2 1 v1 <br />
R C<br />
dt<br />
G. V. Pallottino – Aprile 2011 Appunti di Elettronica - Parte II pag. 25<br />
Università di Roma Sapienza - Dipartimento di <strong>Fisica</strong>