03.06.2013 Views

parte ii - circuiti elettrici ed elementi ideali - Fisica

parte ii - circuiti elettrici ed elementi ideali - Fisica

parte ii - circuiti elettrici ed elementi ideali - Fisica

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

dove i parametri di controllo a, r, k, g sono costanti reali. a e k sono adimensionali, r ha le<br />

dimensioni di una resistenza, g quelle di una conduttanza.<br />

I generatori controllati così definiti sono evidentemente degli <strong>elementi</strong> statici, attivi e non<br />

reciproci. Essi possono essere trasformati in <strong>elementi</strong> dinamici, sostituendo le costanti a, r, k, g con<br />

altrettanti operatori differenziali. Le loro proprietà di attività e di non reciprocità, invece, sono<br />

intrinseche alla loro natura di generatori controllati.<br />

I generatori controllati costituiscono modelli di vari tipi di componenti elettronici attivi reali.<br />

In particolare, il generatore di corrente controllato in tensione è un modello per i tubi elettronici<br />

dotati di griglia di controllo e per i transistori a effetto di campo; il generatore di corrente<br />

controllato in corrente, per i transistori bipolari. Notiamo però che uno qualsiasi di essi, con<br />

l'aggiunta di opportuni bipoli passivi, è sufficiente a realizzare il circuito equivalente di qualsiasi<br />

componente elettronico attivo reale.<br />

I generatori controllati sono usati anche come modelli di <strong>circuiti</strong> amplificatori comprendenti<br />

uno o più <strong>elementi</strong> attivi, e la scelta fra l’uno o l’altro dipende sia dal tipo degli <strong>elementi</strong> attivi sia<br />

dell'imp<strong>ed</strong>enza della sorgente e del carico. In generale, conviene utilizzare come modello di un dato<br />

circuito amplificatore quel generatore controllato, fra i quattro possibili, che meglio verifica la<br />

condizione che il relativo coefficiente di proporzionalità sia, almeno approssimativamente,<br />

indipendente dai valori effettivi delle imp<strong>ed</strong>enze della sorgente e del carico del circuito considerato.<br />

Si assume, per esempio, il modello (30) (amplificatore ideale di tensione) quando l'imp<strong>ed</strong>enza<br />

d'ingresso del circuito è molto maggiore di quella della sorgente e l'imp<strong>ed</strong>enza d'uscita molto<br />

minore di quella del carico.<br />

Questi modelli, in pratica, vengono resi più realistici con l'aggiunta di opportuni <strong>elementi</strong><br />

passivi: nel caso di un amplificatore di tensione rappresentato dal modello (30), una imp<strong>ed</strong>enza<br />

posta in parallelo alla porta 1 rappresenterà l'imp<strong>ed</strong>enza d'ingresso dell'amplificatore reale; una<br />

imp<strong>ed</strong>enza in serie alla porta 2 ne rappresenterà l'imp<strong>ed</strong>enza d'uscita. Notiamo poi che il modello<br />

più conveniente per uno dato circuito amplificatore potrà risultare diverso a seconda dei valori delle<br />

imp<strong>ed</strong>enze della sorgente e del carico.<br />

Per quanto riguarda l'impiego dei generatori controllati come modelli dei dispositivi<br />

elettronici, è necessario osservare che si tratta generalmente di "modelli linearizzati" di tipo<br />

differenziale, chiamati <strong>circuiti</strong> equivalenti alle variazioni o per piccoli segnali. In questi modelli si<br />

ammette che il dispositivo elettronico reale sia polarizzato, cioè percorso da correnti elettriche di<br />

opportuna intensità, che ne stabiliscono il punto di lavoro e che ne assicurano il funzionamento, le<br />

G. V. Pallottino – Aprile 2011 Appunti di Elettronica - Parte II pag. 27<br />

Università di Roma Sapienza - Dipartimento di <strong>Fisica</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!