parte ii - circuiti elettrici ed elementi ideali - Fisica
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A questo risultato si arriva esprimendo nella (6) le tensioni fra le coppie dei morsetti dei bipoli come differenze fra le<br />
tensioni dei due morsetti rispetto a un riferimento comune: vk = vk+ - vk-; e poi applicando la legge delle correnti alle<br />
superfici chiuse che intersecano i bipoli collegati ai due morsetti di ciascuno degli <strong>elementi</strong> del circuito. Per il morsetto<br />
generico, e quindi per tutti i morsetti, si ha allora i=0, per qualsiasi situazione elettrica (in particolare i"=0), da cui<br />
segue la (6). Dalla (6), nel caso particolare vk"=vk' e ik"=ik', si riottiene la (3).<br />
4. Elementi a più terminali, reti a due porte<br />
Negli <strong>elementi</strong> che possi<strong>ed</strong>ono più di due terminali, chiamati multipolari, le leggi di<br />
Kirchhoff stabiliscono dei vincoli sia fra le correnti che fra le tensioni. E' evidente, per esempio, che<br />
per un elemento a n terminali sarà sufficiente conoscere le n-1 correnti che scorrono in n-1 terminali<br />
per determinare univocamente la corrente nell'n-esimo, che si potrà assumere come "riferimento"<br />
comune. Discorso analogo vale per le tensioni, quando se ne conoscano n-1 rispetto a un terminale<br />
comune, perché allora saranno individuate anche le differenze di potenziale fra tutte le possibili<br />
coppie di terminali.<br />
Anche qui conviene scegliere i versi delle tensioni e delle correnti in modo coordinato:<br />
positive tutte le correnti entranti negli n-1 terminali diversi da quello di riferimento; positive tutte le<br />
tensioni rispetto a quest'ultimo.<br />
Certi <strong>elementi</strong> multipolari possi<strong>ed</strong>ono particolari coppie di terminali, che godono della<br />
proprietà che la corrente che entra in un terminale è uguale a quella che esce dall'altro. In tal caso la<br />
coppia di terminali prende il nome di porta. E qui notiamo che qualsiasi bipolo, evidentemente, è<br />
una rete a una porta.<br />
I quadrupoli che godono della proprietà anzidetta prendono il nome di reti due porte o<br />
doppi bipoli: il numero totale delle grandezze elettriche che li caratterizza è quattro (anziché sei<br />
come nel caso di un quadrupolo generico). Qualsiasi quadrupolo, d'altra <strong>parte</strong>, può essere sempre<br />
rappresentato come una rete a tre porte; un n-polo, come una rete a n-1 porte.<br />
Il concetto di porta presenta particolare interesse ai fini della caratterizzazione esterna di un<br />
circuito. Diventa così possibile,<br />
infatti, rappresentare<br />
sinteticamente (in termini delle<br />
sole relazioni fra le grandezze<br />
elettriche alle porte) <strong>circuiti</strong><br />
comunque complessi, che in tal<br />
modo possono essere considerati come <strong>elementi</strong> funzionali che costituiscono a loro volta i<br />
componenti di sistemi più complessi. In particolare, un circuito comunque complesso che sia<br />
G. V. Pallottino – Aprile 2011 Appunti di Elettronica - Parte II pag. 6<br />
Università di Roma Sapienza - Dipartimento di <strong>Fisica</strong>