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Solo con l’Unità d’Italia e l’annessione del<strong>la</strong> Sicilia, che avviene nel<br />

1865, <strong>la</strong> città aretusea riac<strong>qui</strong>sta il ruolo di capoluogo, divenendo pure<br />

sede di Prefettura.<br />

30<br />

Malta<br />

Fin dal<strong>la</strong> fine del VI millennio a.C., l’arcipe<strong>la</strong>go maltese fu interessato<br />

dallo stanziamento di genti dell’età neolitica (5000/4500 a.C. – 3500<br />

a.C.). Al<strong>la</strong> presenza di questi gruppi umani, in un’epoca tanto remota,<br />

sono riferibili alcuni rinvenimenti archeologici nel<strong>la</strong> località maltese di<br />

Skorba (comune di Mgarr): <strong>qui</strong> tre distinti livelli stratigrafici, cui sono riferibili<br />

altrettante fasi dello sviluppo del<strong>la</strong> civiltà neolitica maltese, hanno<br />

restituito numerosi re<strong>per</strong>ti archeologici.<br />

La fase più antica, detta di Ghar Da<strong>la</strong>m (dal nome del<strong>la</strong> grotta in cui<br />

inizialmente si ritrovò questo tipo di re<strong>per</strong>ti), è caratterizzata dal<strong>la</strong> presenza<br />

di ceramica impressa che ha somiglianze con <strong>la</strong> ceramica rinvenuta<br />

nel vil<strong>la</strong>ggio neolitico di Stentinello presso Siracusa; le analogie con<br />

quest’ultimo sito riguardano anche i numerosi re<strong>per</strong>ti litici ricavati, in<br />

buona parte, da ossidiana di Pantelleria e di Lipari.<br />

La seconda e <strong>la</strong> terza fase, dette rispettivamente di Skorba grigio e<br />

Skorba rosso, rappresentano, in realtà, due diversi momenti di un unico<br />

sviluppo culturale il più recente dei quali (quello di Skorba rosso), datato<br />

con il metodo del Carbonio 14 al 3225 a.C. ca., mostra evidenti re<strong>la</strong>zioni<br />

con <strong>la</strong> facies culturale di Diana presente a Lipari e in Sicilia (ceramica<br />

caratterizzata dall’abbandono totale del<strong>la</strong> decorazione a spirali e meandri<br />

in favore di su<strong>per</strong>fici uniformi di colore rosso lucido).<br />

L’Eneolitico o Età del Rame (3500/2500 – 2200 a. C. ca.), ha inizio, a<br />

Malta, con <strong>la</strong> fase detta di Zebbug (3200 a. C. ca.): e di nuovo <strong>la</strong> ceramica,<br />

che è il fossile- guida <strong>per</strong> eccellenza, presenta analogie con <strong>la</strong> ceramica<br />

siciliana del<strong>la</strong> facies di San Cono, piccolo insediamento caratterizzato<br />

da capanne circo<strong>la</strong>ri, sco<strong>per</strong>to tra Vizzini e Licodia (Catania).<br />

A Malta <strong>la</strong> fase di Zebbug vede già l’inizio del fenomeno<br />

dell’architettura temp<strong>la</strong>re megalitica che avrà i suoi maggiori sviluppi nel<strong>la</strong><br />

successiva fase di Ggantija: gli edifici, da un’iniziale p<strong>la</strong>nimetria “a trifoglio”<br />

(templi di Ta Hagrat, Kordin III, Skorba), arrivano ad avere sei absidi<br />

affrontate lungo un corridoio centrale, un ingresso monumentale e<br />

un muro <strong>per</strong>imetrale che racchiude gli spazi interni, il tutto realizzato con<br />

una tecnica costruttiva che prevede l’utilizzo di blocchi squadrati di calcare<br />

e pareti intonacate e, in alcuni casi, dipinte di ocra rossa (templi di<br />

Ggantija Nord e Sud, complesso di Hagar Qim).<br />

Il momento finale dell’Eneolitico ( 2430 a.C. ca.) è rappresentato dal<strong>la</strong><br />

fase detta di Tarxien - contraddistinta soprattutto dal<strong>la</strong> fioritura dell’arte<br />

p<strong>la</strong>stica - a cui sono riferibili i tre templi principali di Tarxien, i due templi

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