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im<strong>per</strong>iale fu proc<strong>la</strong>mata “municipium”.<br />
Nel<strong>la</strong> baia poi detta di S. Paolo (sul<strong>la</strong> costa nord-orientale dell’iso<strong>la</strong>)<br />
fece naufragio, nel 58 d. C. ca., S. Paolo che si recava a Roma e che<br />
rimase tre mesi sull’iso<strong>la</strong> (secondo il vivido e realistico racconto degli Atti<br />
27, 39 – 28, 10).<br />
Durante il <strong>per</strong>iodo delle invasioni barbariche, nel 454, Malta fu occupata<br />
dai Vandali di Genserico; nel 465 passò ai Goti, fino a che, nel 533,<br />
Belisario <strong>la</strong> ricon<strong>qui</strong>stò a Bisanzio: il governo dell’iso<strong>la</strong> fu <strong>qui</strong>ndi affidato<br />
a governatori greci (come avvenne, del resto, <strong>per</strong> <strong>la</strong> Sicilia).<br />
Occupata dagli Arabi intorno all’870, fu sottomessa ben presto al governo<br />
musulmano del<strong>la</strong> Sicilia, che vi tenne un governatore, <strong>la</strong>sciando<br />
libertà di culto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, obbligata tuttavia a pagare l’imposta<br />
<strong>per</strong>sonale e il tributo.<br />
Il dominio musulmano delle isole maltesi durò fino al 1091, quando<br />
Ruggero il Normanno, liberata <strong>la</strong> Sicilia, occupò anche Malta; i musulmani,<br />
<strong>per</strong>ò, ne furono espulsi solo nel<strong>la</strong> prima metà del XIII sec., al tempo<br />
di Federico II. In tutto questo <strong>per</strong>iodo, essi avevano rappresentato<br />
l’elemento di gran lunga dominante tra <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di Malta: e <strong>qui</strong> <strong>la</strong>sciarono<br />
tracce, non tanto negli scarsi monumenti quanto nel<strong>la</strong> formazione<br />
del<strong>la</strong> lingua.<br />
Al<strong>la</strong> morte di Manfredi di Svevia, nel 1266, Malta, come <strong>la</strong> Sicilia,<br />
passò sotto il dominio angioino e, nel 1283, sotto quello aragonese, dopo<br />
che Ruggiero di Lauria ebbe sconfitto, nelle acque antistanti l’iso<strong>la</strong>, le<br />
forze angioine in una battaglia che influì non poco sul corso del<strong>la</strong> guerra<br />
del Vespro. Gli Aragonesi tennero Malta <strong>per</strong> oltre duecentocinquanta<br />
anni istituendovi un ordinamento comunale amministrato da un capitano<br />
e da vari magistrati incaricati delle finanze e dell’esercito.<br />
Nel 1530, l’im<strong>per</strong>atore Carlo V cedette l’iso<strong>la</strong> ai Cavalieri dell’Ordine<br />
gerosolimitano di S. Giovanni, i quali, scacciati da Rodi nel 1522, si erano<br />
rifugiati a Viterbo e cercavano un feudo nobile, libero e franco:<br />
l’Ordine fu riconosciuto sovrano ed ebbe solo l’obbligo di presentare ogni<br />
anno un falcone al re di Sicilia, come segno di dipendenza feudale.<br />
Nell’estate del 1551, l’ammiraglio turco Sinan pascià tentò di occupare<br />
Malta ma, avendo incontrato resistenza, sbarcò a Gozo dove riuscì a<br />
sopraffare i difensori e, devastata l’iso<strong>la</strong>, ne trasse schiavi gli abitanti.<br />
Ma il conflitto ebbe il suo apice nel “Grande Assedio” che, nel 1565, i<br />
Turchi di Solimano II, al comando di Mustafà pascià, posero all’iso<strong>la</strong>: <strong>la</strong><br />
coraggiosa resistenza dei Cavalieri e dei Maltesi fu alimentata da spedizioni<br />
di soccorso cui presero parte unità spagnole, genovesi, napoletane,<br />
siciliane, toscane: Mustafà pascià, sconfitto a Pietranera, dispose,<br />
infine, l’abbandono dell’assedio.<br />
Falliti i rari tentativi di con<strong>qui</strong>sta da parte dei Turchi, Malta ebbe <strong>per</strong>ò<br />
a soffrire del<strong>la</strong> dura politica accentratrice dell’Ordine, che venne intac-<br />
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