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I Viaggiatori e il Gran Tour<br />

Il Grand Tour è un viaggio a tappe con cui i rampolli delle famiglie aristocratiche<br />

completavano <strong>la</strong> loro educazione nelle principali corti europee.<br />

Esso si diffuse in Europa a partire dal 1400.<br />

Ovviamente l’Italia, cul<strong>la</strong> del Rinascimento, costituiva una parte importante<br />

di questo viaggio. Le città più visitate erano Roma, Firenze, ma<br />

anche Mi<strong>la</strong>no, Torino e Napoli, oltre <strong>la</strong> quale, almeno fino al XVIII secolo,<br />

i viaggiatori non scendevano mai. Ma gli scavi condotti a Pompei ed<br />

Erco<strong>la</strong>no nel 1700 diedero il via a un rinnovato interesse <strong>per</strong> l’arte c<strong>la</strong>ssica<br />

e così il Grand Tour su<strong>per</strong>ò i tradizionali confini di Roma e Napoli e<br />

proseguì fino in Sicilia e a Malta. Ognuno di questi viaggiatori ha <strong>la</strong>sciato<br />

un diario di viaggio ricco e variegato e ha osservato l’Iso<strong>la</strong> da diversi<br />

punti di vista, da quello storico-antropologico a quello paesaggistico, riportando<br />

spesso emozioni, tesi e riproduzioni artistiche.<br />

Sul<strong>la</strong> scia dei diari di viaggio di due di questi viaggiatori del ‘700, Patrick<br />

Brydone e Dominique Vivant Denon, ci muoviamo al<strong>la</strong> sco<strong>per</strong>ta di<br />

Agrigento, Siracusa e Malta che costituivano tre tappe obbligate<br />

dell’itinerario del Grand Tour in Sicilia.<br />

34<br />

Patrick Brydone<br />

Nacque il 5 Gennaio 1736 (1741) a Coldingham, al confine meridionale<br />

del<strong>la</strong> Scozia. Ricevette un’ educazione universitaria, prestò servizio<br />

nell’ esercito e divenne a travelling preceptor, un precettore viaggiante al<br />

seguito di qualche giovane nobiluomo inglese, inviato a completare <strong>la</strong><br />

sua educazione con il Grand Tour in Europa. L’ itinerario tradizionale<br />

comprendeva anche <strong>la</strong> visita delle principali città italiane, toccando Napoli<br />

come estremo limite territoriale. Brydone, cui Lord Ful<strong>la</strong>rton affidò il<br />

figlio William <strong>per</strong> scortarlo e istruirlo, prolungò <strong>per</strong>ò il viaggio fino in Sicilia.<br />

Di tale viaggio egli stese il resoconto, tappa <strong>per</strong> tappa in una serie di<br />

lettere che vennero poi raccolte e pubblicate in un volume, secondo l’<br />

uso settecentesco.<br />

In tal modo si cercava di <strong>salvare</strong>, sia pure facendo ricorso all’ artificio<br />

letterario di un collo<strong>qui</strong>o episto<strong>la</strong>re, l’ immediatezza e <strong>la</strong> genuinità delle<br />

impressioni ricevute visitando un paese straniero, e si veniva a giustificare<br />

il tono discorsivo del linguaggio che serviva a rendere questo genere<br />

di libri più accessibile al lettore comune.<br />

Il titolo con cui l’o<strong>per</strong>a apparve fu A Tour through Sicily and Malta in a<br />

Series of Letters to William Beckford, Esq., of Sommerly in Suffolk; from<br />

P. Brydone, F.R.S., in two volumes. La prima edizione uscì a Londra nel<br />

1773 e dopo questa se ne susseguirono ben altre nove. Il libro venne

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