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Una scommessa
Un progetto di ricerca, interscambio e promozione culturale che coinvolgesse
più partners di rilievo poteva inizialmente sembrare troppo ambizioso.
Ma i partners di Saperi & Sapori hanno messo in campo risorse
culturali e tecniche tali da permettere alla grande il raggiungimento degli
obiettivi progettati in perfetta unità d’intenti, unitamente alla collaborazione
di prim’ordine del Project Manager Umberto Vanella.
Da poco alla dirigenza dell’Istituto Alberghiero “Federico II di Svevia”
di Siracusa, quando sottoscrissi il contratto di finanziamento con
l’Autorità di Gestione assunsi con qualche incertezza la responsabilità
della gestione e dell’attuazione del progetto e fu come accettare una sfida
per una ardua tenzone. Cammin facendo, le incertezze sono state
fugate e oggi posso dire che i risultati sono andati ben oltre le aspettative.
La scelta dei partners non è stata casuale, ma è stata dettata da valutazioni,
oltre che di livello qualitativo, di opportunità storico-culturali.
Un progetto che nasce coinvolgendo tre istituti alberghieri (il “Federico
II di Svevia” di Siracusa, il ”G. Ambrosini” di Favara e l’ITS di Malta),
perché nato dalle esigenze dei giovani e costruito per i giovani, perché
attraverso la conoscenza reciproca e l’esaltazione della propria identità,
venisse superato il senso di insularità con cui a volte ha dovuto fare i
conti la nostra storia, e perché il mare tra la Sicilia e Malta, da confine
fra Stati, evolvesse, nelle coscienze delle giovani generazioni, in ponte
di comunicazione e, per Malta, in un motivo in più di polarizzazione verso
l’Europa. Dunque, genesi e finalità “pedagogiche” del progetto partendo
dai “sapori”, a cui hanno dato rilevante spessore culturale i contributi
sui “saperi” dati dai ricercatori del Parco Archeologico di Agrigento e
la Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali di Siracusa ed il Royal
Malta Yacht Club.
Siamo oltremodo soddisfatti di quanto è stato fatto, ma riteniamo il
tutto costituisce, proprio per la qualità del percorso, la rampa di lancio
per ulteriori traguardi ancora più ambiziosi, per la promozione in chiave
turistica e culturale di questa regione mediterranea.
Le esperienze fatte ci hanno confermato quanto sia approssimativa e
affrettata l’idea che i nostri giovani non amino lo studio e le tradizioni. I
giovani non amano le tradizioni semplicemente perché non le conoscono;
non amano lo studio perché non sono adeguatamente motivati. Ed in
tal senso abbiamo impegnato la nostra responsabilità pedagogica. Conoscenza
e motivazione sono stati gli enzimi per un entusiasmo e un
coinvolgimento rilevanti. Scoprire che il primo trattato di scienza culinaria
lo scrisse un certo Archestrato, forse gelese ma sicuramente di vita e
cultura siracusana; o leggere che Platone considerava scandalosa
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