8 giugno - Comune di Oderzo
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Io le ho risposto nel giornale carissima signora Loro, ha tutta la mia comprensione, se lei viene a<br />
parlare con me in <strong>Comune</strong>, perché non è mai stata e io l’aspetto, lei o suo marito, li aspetto perché<br />
voglio risolvere i problemi dei miei citta<strong>di</strong>ni, ci tengo ai miei citta<strong>di</strong>ni e voglio bene ai miei citta<strong>di</strong>ni,<br />
venga in <strong>Comune</strong>, le mando giù il geometra comunale, glielo mando giù insieme a due o tre operai e<br />
vanno a vedere perché l’acqua è entrata, perché, come <strong>di</strong>cevo prima, l’acqua può entrare per mille<br />
motivi, può darsi che sia colpa del <strong>Comune</strong> come no. Noi abbiamo accertato però con gli operai<br />
passati il giorno dopo che i tombini sono tutti puliti sia in via Umberto I che in via Garibal<strong>di</strong> e qua ne<br />
abbiamo uno degli operai che ha fatto questa certificazione e se serve lo chiamiamo anche qua, se<br />
qualcuno osasse contestare quello che ho detto, lo chiamiamo qua e lui riferisce, perché io faccio i<br />
controlli e vado a fondo nelle cose, come mi documenti bene quando vengo in Consiglio comunale. Le<br />
foto dei giornali me le sono portate via, eccole qua, c’è un signore che cammina in mezzo all’acqua<br />
però ha le scarpe fuori, c’è una bicicletta, ci sono le macchine parcheggiate con le ruote fuori, queste<br />
sono le fotografie e c’è la signora Loro che <strong>di</strong>ce che a casa sua è entrata acqua. Benissimo, andremo a<br />
sistemarla, però nessun commerciante ha avuto acqua in casa e in negozio, quin<strong>di</strong> a me le cose piace<br />
<strong>di</strong>rle e chiarirle ed andare a fondo. Questa è la pura verità e ringrazio questi lavoratori, perché vanno<br />
ringraziati chi lavora, non come ha scritto vanno a riferire al Sindaco, queste sono persone che<br />
lavorano tutti i giorni per pulire ca<strong>di</strong>toie e tombini, dopo vanno a riferire al Sindaco per <strong>di</strong>re li<br />
abbiamo puliti, alcuni non li abbiamo potuti pulire perché erano intasati e ci vuole la macchina per<br />
<strong>di</strong>sintasarli e noi non siamo in grado, noi dopo man<strong>di</strong>amo la macchina. Le verità, qua in Consiglio<br />
devono emergere le verità, non le fandonie e le balle.<br />
Riprendendo il <strong>di</strong>scorso. Ho detto a Vanino Negro: Vanino chiamami, è inutile che stiamo a leggere<br />
quello che è scritto sui giornali, che dopo magari chie<strong>di</strong> la smentita o man<strong>di</strong> comunicati come abbiamo<br />
fatto col nostro sito che abbiamo mandato i comunicati esattamente su cos’era successo nel bando che<br />
era stato contestato e nessun giornale ha pubblicato quello che abbiamo comunicato col nostro sito,<br />
questa è la realtà. Io <strong>di</strong>co caro Vanino telefonami, io ti spiego, ti <strong>di</strong>co quello che ho spiegato sulla<br />
cantina, l’ho spiegato stasera, le cause non le abbiamo intentate noi, le cause sono partire, Consigliere<br />
Campigotto, lei <strong>di</strong>ce che le cause non si dovevano fare, ma sono partite ancora nell’Amministrazione<br />
Covre, che abbia fatto bene o male non lo so, ma anche lui come me, come gli altri, lui doveva fare gli<br />
interessi del <strong>Comune</strong>, non so se abbia fatto bene o male perché allora io non ero neanche Consigliere,<br />
però l’Amministrazione Covre ha imposto alla cantina <strong>di</strong> dover pagare l’ICI, ha fatto ricorso ognuno<br />
ha fatto la sua parte, Covre ha fatto la sua e la cantina ha fatto la sua, poi in corso <strong>di</strong> causa, Consigliere<br />
Polesello, non c’è una sentenza della Cassazione sola, ce ne sono <strong>di</strong>verse sentenze della Cassazione,<br />
da <strong>giugno</strong> del 2008 ad adesso, alcune con rinvio hanno cassato, alcune invece hanno chiuso la causa<br />
senza rinvio perché dove aveva ragione il <strong>Comune</strong>, dove il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Oderzo</strong> aveva ragione, la<br />
Cassazione ha dato ragione al <strong>Comune</strong> e quin<strong>di</strong> non ha rinviato a nessun’altra sezione della Corte<br />
d’Appello per rivedere il giu<strong>di</strong>cato <strong>di</strong> secondo grado. Dove il <strong>Comune</strong> invece aveva preso torto in<br />
appello, la Cassazione ha cassato la sentenza d’appello, ha stabilito un principio <strong>di</strong>verso da quello che<br />
era stato stabilito dal giu<strong>di</strong>ce d’appello e l’ha mandata ad un’altra sezione della stessa Corte d’Appello<br />
perché si attenesse al principio che aveva dato, che era quello <strong>di</strong> dare ragione al <strong>Comune</strong>. queste sono<br />
tecniche giuri<strong>di</strong>che, ma io non posso insegnare al dottor Neri a fare il car<strong>di</strong>ologo, mi capisce<br />
Consigliere Polesello?<br />
Capisco che lei ha letto, ma anch’io se leggo un trattato <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina capisco fin là, mi capisce, perché<br />
ho i miei limiti e riconosco <strong>di</strong> avere i miei limiti, anche se leggo un trattato d’ingegneria o <strong>di</strong><br />
architettura ne capisco fin là, ma anche se andassi a capire come un macellaio fa a <strong>di</strong>videre, a<br />
sezionare un vitello quando lo uccidono, perché ho i miei limiti. Un sindaco, un Consigliere comunale,<br />
non hanno tutte le conoscenze del mondo, hanno tutti i loro limiti, tu sarai bravissimo magari nel tuo<br />
ruolo, nel tuo lavoro che nessuno ti contesta, però le sentenze della Cassazione abbiamo anche noi<br />
<strong>di</strong>fficoltà a commentarle ed a capirle, quin<strong>di</strong> abbiamo incaricato un ufficio unico che faccia questo e<br />
poi ci <strong>di</strong>ca il risultato. Alla fine vedremo se ha ragione e chi ha ragione, quando l’ufficio unico ce lo<br />
<strong>di</strong>rà e intanto abbiamo sospeso l’esecuzione dei provve<strong>di</strong>menti nei quali avevamo ragione, li abbiamo<br />
sospesi, abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto e dovevamo fare.<br />
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