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Qualità e professione Toscana Medica 6/10<br />
portata cardiaca durante il posizionamento della<br />
valvola. In un recente studio su un numero limitato<br />
di pazienti, rifi utati per la chirurgia tradizionale<br />
per l’elevato rischio operatorio, l’area valvolare<br />
aortica è aumentata da 0.7±0.1 cm 2 a1.8±0.8 cm 2 .<br />
Non vi sono stati decessi periprocedurali. Ad un<br />
follow up di 87±56 giorni 6/7 pazienti erano vivi<br />
ed in classe funzionale. La prima sostituzione<br />
aortica per via per cutanea è stata eseguita nel<br />
2002 da Cribier e coll. Secondo le indicazioni della<br />
Society of Thoracic Surgery e della Society for<br />
Cardiovascular Angiography and Intervention la<br />
sostituzione valvolare per via percutanea è indicata<br />
in pazienti con alto rischio, ad esempio con<br />
Euroscore > 20. Nella sostituzione valvolare per<br />
via percutanea una protesi valvolare biologica “sutureless”<br />
è montata su un catetere a pallone che,<br />
una volta posizionato, viene disteso in modo da<br />
ottenere l’apertura della valvola protesica “sulla<br />
valvola nativa” e ancorata alla parete. Le protesi<br />
attualmente disponibili per l’impiego clinico sono<br />
la Edwards SAPIEN e la Cor Valve. Nella prima<br />
i lembi vavolari sono in pericardio bovino, nella<br />
seconda in pericardio porcino. Le valvole sono disponibili<br />
in misura da 20 a 27 mm. La tecnica si<br />
associa ad un non trascurabile rischio periprocedurale.<br />
Complicanze prevalentemente locali sono<br />
dovute alla necessità di utilizzare introduttori di<br />
22-24 French. In caso di vasi femorali di piccolo<br />
calibro può esserne necessaria la preparazione<br />
chirurgica. In un recente studio canadese condotto<br />
su un gruppo di 18 pazienti di età media 81 anni<br />
e rischio chirurgico proibitivo la sostituzione valvolare<br />
è stata possibile in 14 pazienti consentendo<br />
un aumento dell’area valvolare media da 0.6+<br />
0.2 cmq a 1,8+0, 4 cmq. La sopravvivenza ad un<br />
follow-up di 75 giorni era dell’89%.<br />
Per quanto riguarda la insuffi cienza aortica è<br />
sempre più frequente il riscontro di una patologia<br />
complessa con dilatazione della radice aortica, associata<br />
o meno a patologia della valvola stessa. La<br />
corretta valutazione morfofunzionale ha consentito<br />
di proporre interventi che hanno l’obiettivo di<br />
ottenere il risparmio della struttura valvolare ed<br />
un rimodellamento della radice aortica e dell’aorta<br />
ascendente. Pionieri di questa chirurgia quali Sir<br />
Magdy Yacoub e il Dr Tyrone David hanno proposto<br />
diverse soluzioni tecniche. Sebbene sia buona<br />
norma indicizzare la misura dell’aorta ascendente<br />
sulla superfi cie corporea, si ritiene che un diametro<br />
superiore a 4,5 cm sia una indicazione chirurgica<br />
nei pazienti affetti da sindrome di Marfan o<br />
con associata bicuspidia aortica, mentre negli altri<br />
pazienti le dimensioni dell’aorta devono superare<br />
i 5 cm per essere considerate a rischio.<br />
Procedura di reimpianto valvolare aortico<br />
secondo Tyrone David<br />
Questa procedura viene impiegata solo per<br />
la sostituzione della radica aortica e dell’aorta<br />
ascendente con risparmio della valvola aortica.<br />
22<br />
La valvola non viene sostituita ma reimpiantata<br />
all’interno del tubo protesico in Dacron, sul quale<br />
vengono reimpiantate le coronarie. Questa procedura<br />
è applicabile in pazienti con valvola aortica<br />
tricuspide che presenti minima insuffi cienza. Può<br />
essere indicata anche nei pazienti con sindrome<br />
di Marfan purchè l’anulus aortico non sia eccessivamente<br />
dilatato. Negli anni successivi sono derivate<br />
dalla classica tecnica di Tyrone David alcune<br />
soluzioni tecniche che prevedono la rimozione del<br />
seno non coronarico ed il risparmio dei seni coronarici<br />
destro e sinistro per evitare il reimpianto<br />
delle coronarie.<br />
Procedura di rimodellamento<br />
secondo Yacoub<br />
La procedura di rimodellamento aortico proposta<br />
da Sir Magdy Yacoub utilizza una protesi<br />
modellata, a riprodurre una sorta di neo seni di<br />
Valsalva, per ricreare una nuova radice aortica<br />
di Dacron. Questo tipo di conformazione avrebbe<br />
l’obiettivo di ridurre le forze idrodinamiche e la<br />
conseguente deformazione della protesi con recidiva<br />
di insuffi cienza valvolare. I risultati della<br />
tecnica proposta da Yacoub sono molto variabili<br />
nei diversi centri e dati che riguardano alcune modifi<br />
cazioni tecniche alla procedura originale sono<br />
ancora in corso di valutazione. Le indicazioni sono<br />
le stesse proposte per l’intervento di David.<br />
Homograft<br />
Gli homograft aortici (radici aortiche con annessa<br />
struttura valvolare prelevate da cadavere,<br />
trattate e congelate) sono più resistenti alle infezioni<br />
delle protesi valvolari e vascolari e rappresentano<br />
attualmente il trattamento di scelta<br />
nel trattamento delle endocarditi complicate della<br />
valvola aortica. Svantaggi dell’impiego degli<br />
homograft sono la necessità di avere disponibilità<br />
di condotti di varie dimensioni, essendo la quantità<br />
disponibile dipendente da “donator” umani, e<br />
soprattutto la loro durata limitata nel tempo. Una<br />
reazione immunitaria può essere responsabile di<br />
una progressiva e grave calcifi cazione della radice<br />
aortica. Più lenta, ma non rara, è l’evoluziobne<br />
della degenerazione dei lembi valvolari.<br />
Trattamento della bicuspidia aortica<br />
Una chirurgia riparativa viene sempre più<br />
spesso proposta anche per il trattamento della bicuspidia<br />
aortica con insuffi cienza aortica e lembi<br />
non alterati. L’obiettivo è quello di rimodellare la<br />
valvola e cercare di ritardare quanto più possibile<br />
la degenerazione anatomica e la necessità di sostituzione<br />
valvolare. In pazienti giovani quando<br />
viene interessato un unico lembo, spesso prolassante,<br />
può essere possibile una riparazione durevole<br />
mentre nel 75% le valvole aortiche bicuspidi<br />
non possono essere riparate con una aspettativa<br />
superiore a 10 anni (comparabile alla aspettativa<br />
minima di durata di una protesi biologica).