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Qualità e professione Toscana Medica 6/10<br />
Il piacere e la ricompensa<br />
Le persone aspirano al benessere e alla felicità<br />
e a non essere sopraffatte dalla sofferenza<br />
e dalla tristezza. Il piacere è un<br />
elemento indispensabile<br />
per<br />
la vita, infatti, la sopravvivenza<br />
del singolo e la<br />
conservazione della specie,<br />
sono garantite dai<br />
meccanismi cerebrali di gratifi cazione che presiedono<br />
al soddisfacimento degli istinti primari dell’uomo:<br />
la fame, la sete, il sesso e la cura della prole.<br />
Il cibo, l’acqua e la copulazione rappresentano gli<br />
stimoli primari che attivano i circuiti neuronali del<br />
piacere e della gratifi cazione e l’esperienza dei loro<br />
effetti soggettivi costituisce un rinforzo positivo che<br />
facilita il comportamento orientato alla ricerca, al<br />
riconoscimento e alla successiva consumazione dello<br />
stimolo gratifi cante primario. Anche il sollievo che<br />
deriva dalla cessazione di stati di sofferenza come<br />
l’ansia, la paura, la frustrazione e il dolore, è avvertito<br />
come una sensazione di piacere.<br />
Gli stimoli primari aumentano la trasmissione<br />
dei neuroni dopaminergici che, situati nell’area tegmentale<br />
ventrale mesencefalica, proiettano verso il<br />
nucleo accumbens e la corteccia prefrontale. Il “guscio”<br />
del nucleo accumbens è implicato nella genesi<br />
delle emozioni (benessere, sollievo, piacere, euforia,<br />
estasi), dell’umore e delle passioni ma anche nella<br />
motivazione e nei comportamenti correlati all’ottenimento<br />
di una ricompensa. Attraverso gli stretti<br />
rapporti che contrae con l’amigdala, il “guscio” del<br />
nucleo accumbens è implicato anche nella attivazione<br />
del ricordo degli effetti gratifi canti degli stimoli<br />
primari dei quali sviluppa le proprietà congitivoincentive.<br />
La proprietà degli stimoli primari di attivare la<br />
trasmissione dopaminergica nel sistema limbico è<br />
suscettibile di rapida abitudine e viene ripristinata<br />
solo dopo un suffi ciente periodo di mancata esposizione<br />
allo stimolo o da una condizione di deprivazione<br />
dello stesso. Gli effetti neurobiologici e comportamentali<br />
delle sostanze d’abuso sono del tutto<br />
simili a quelli indotti dagli stimoli primari dei quali<br />
costituiscono dei potentissimi surrogati per le loro<br />
spiccate proprietà gratifi canti e cognitivo-incentive.<br />
L’esperienza degli effetti delle sostanze d’abuso può<br />
rappresentare per l’uomo un fi ne primario dell’esistenza<br />
al pari se non superiore a quello procurato<br />
dagli stimoli naturali come il cibo, l’acqua e il sesso.<br />
Le proprietà motivazionali e gratifi canti delle<br />
droghe fanno sì che gli stimoli secondari o neutri di<br />
varia natura come un volto, un luogo o una situazione,<br />
associati ripetutamente agli effetti edonici delle<br />
sostanze d’abuso, possono diventare con il tempo capaci<br />
di per sé di scatenare un intenso desiderio della<br />
sostanza esattamente come avviene per gli stimoli<br />
CARLO MANFREDI<br />
Medico di medicina generale<br />
24<br />
primari. Il craving, inteso come forte e inevitabile<br />
desiderio di assumere una sostanza o di soddisfare<br />
un bisogno, rappresenta, infatti, da un punto di<br />
vista neurobiologico, un<br />
costrutto psicologico comportamentale<br />
che attribuisce<br />
spiccate proprietà<br />
emotive e motivazionali a<br />
stimoli altrimenti neutri<br />
che li rendono capaci di condurre a comportamenti<br />
fi nalizzati alla loro acquisizione e consumazione.<br />
PIACERI E DESTINI<br />
Le stesse droghe preferite dall’uomo piacciono<br />
anche agli animali da esperimento che, in opportune<br />
condizioni sperimentali, si auto-iniettano cocaina,<br />
alcol, nicotina ed eroina e ne diventano dipendenti.<br />
Ad esempio, l’inserimento nella vena giugulare<br />
di un ratto di un catetere collegato a una siringa<br />
contenente cocaina attivabile attraverso la pressione<br />
di una leva fa sì che l’animale, dopo aver provato<br />
l’effetto della sostanza, impari ad autosomministrarsela.<br />
Questa esperienza lo induce a premere<br />
compulsivamente la leva migliaia di volte in poche<br />
ore e a trascurare ogni altra cosa inclusi il cibo, l’acqua,<br />
il sesso fi no a morire di consunzione.<br />
Un comportamento analogo a quello di chi non<br />
può fare a meno di assumere alcol, eroina, cocaina o<br />
altre droghe, anche se questo sarà fonte di sofferenza,<br />
malattie e morte.<br />
La semplice visione della femmina in estro provoca<br />
nel ratto maschio un rilascio di dopamina nel<br />
sistema limbico, né più né meno di quanto accade<br />
quando l’animale si autosomministra la cocaina. Anche<br />
nei confronti dello stimolo sessuale la dopamina<br />
controlla non solo il desiderio appetitivo, ma anche<br />
il comportamento copulatorio (il corrispettivo del<br />
prendere compulsivamente la leva) che l’animale<br />
non è capace di interrompere, come l’uomo del resto,<br />
prima di raggiungere l’eiaculazione.<br />
Sebbene le vie neuronali dopaminergiche svolgano<br />
una funzione ben più importante per la sopravvivenza<br />
dell’individuo e per la conservazione della<br />
specie, la cocaina, ad esempio, inganna i neuroni e<br />
fa aumentare la concentrazione di dopamina a livello<br />
del recettore più di quanto possano fare gli stimoli<br />
naturali. È così che la cocaina diventa l’esclusivo oggetto<br />
del desiderio.<br />
Poiché i neuroni dopaminergici del sistema mesolimbico<br />
sono stimolati con meccanismi differenti<br />
e con variabile intensità anche dalla nicotina,<br />
dall’eroina, dall’alcol e dai cannabinoidi, la dopamina<br />
svolge un ruolo importante nel controllare il<br />
piacere, il desiderio irresistibile (craving) e la compulsione<br />
ad assumere queste droghe.<br />
Dopo assunzione cronica di alcol, eroina o cocaina,<br />
la loro brusca sospensione produce una sindro-