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Qualità e professione Toscana Medica 6/10
per il proprio futuro professionale senza ricordarsi
che la perdita di contrattualità medica nacque
con l’esubero del numero dei laureati in medicina
e senza pensare che la forza di una categoria è la
propria professionalità ed anche il basso numero
di chi la esercita in un rapporto squilibrato sulla
domanda. Di cosa deve temere un buon professionista
con un corso professionale di 6 anni di laurea
e 5 di specializzazione? E perché meravigliarsi se
attività oggi mediche vengono svolte, a determinate
condizioni, da altre fi gure professionali.
In questo panorama è interessante constatare
come molte attività sanitarie sono nate come mediche,
si trasformano per l’acquisizione di maggiori
competenze in attività sanitarie professionali non
esclusivamente mediche e successivamente, talvolta,
subiscono la trasformazione in attività sanitarie
non più strettamente professionali ed eseguibili
potenzialmente da tutta la popolazione.
Esempi:
Rilevazione pressione arteriosa.
Rianimazione cardiopolmonare.
Defi brillazione con defi brillatori semiautomatici.
Esistono già oggi, da anni, modelli infermieristici
assistenziali anche ad alto impegno professionale,
come l’Ambulanza INDIA e il Triage. Il
trattamento da parte dell’infermiere inizia non
sulla base di diagnosi mediche ma sulla base di
segni e sintomi oggettivi e soggettivi del paziente.
Per rendere sicuro tale processo devono essere
previste alcune condizioni di base.
Da cosa nasce la preoccupazione per un nuovo
modello organizzativo-professionale legalmente
perseguibile chiamato “See and treat”, intendendo
con questo lo sviluppo di un percorso già in
essere, che prevede l’evoluzione delle competenze
allo scopo di rendere più appropriato l’utilizzo delle
risorse professionali ed i percorsi assistenziali
per gli utenti, quando esistono le condizioni e le
garanzie?
1) Casistica ammessa selezionata ed appropriata.
2) Triage mirato anche all’individuazione dei
casi appropriati per il percorso di see and treat.
Figura 3
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3) Protocolli di trattamento e gestione dei percorsi
condivisi a livello interprofessionale e validati
sulle migliori evidenze.
4) Formazione specifi ca con certifi cazione dei
professionisti.
Ed i seguenti vantaggi
Organizzativi:
1) Riduzione signifi cativa dei tempi di attesa.
2) Miglior utilizzo delle professionalità.
3) Maggior fl essibilità.
4) Minor costo.
Clinico professionali:
1) Protocolli e procedure defi nite su evidenze.
2) Riduzione variabilità risposte.
3) Concentrazione del medico sui casi più gravi.
4) Valorizzazione complessiva delle specifi che
competenze.
Da non trascurare infi ne che esistono:
1) esperienze specifi che in paesi europei con
risultati apprezzabili;
2) clima di fi ducia esistente soprattutto nelle
aree di emergenza fra diversi professionisti;
3) formazione progettata sulla base dei bisogni
formativi specifi ci e valutata più volte in itinere;
4) vissuto reale.
Bisogna innovare investendo in maniera ottimale
le risorse e modifi cando i modelli organizzativi
per ottenere effi cienza a pari effi cacia. L’innovazione
come strumento di crescita, di sviluppo, di
competitività ma anche e soprattutto innovazione
come strumento di sopravvivenza di un sistema
sanitario pubblico ed universalistico (Figura 3).
Ho sentito parlare di caduta libera della professione:
forse è opportuno che chi pensa così rifl etta:
il mondo è cambiato e sta ancora cambiando. Cosa
sarà il medico del futuro oltre ad un ottimo professionista
nell’ambito delle sue competenze? Forse
il coordinatore di un gruppo di professionisti lavorando
in un team di competenze fi nalizzate alla
salute del cittadino. Se così sarà otterremo degli
splendidi risultati.
TM