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A cura della<br />
Direzione Generale<br />
del diritto alla salute<br />
e delle politiche<br />
di solidarietà<br />
REGIONE<br />
TOSCANA<br />
L’Organizzazione Toscana<br />
Trapianti<br />
Introduzione<br />
Lo sviluppo delle attività di trapianto di organi,<br />
tessuti e cellule cui si è assistito nel corso<br />
degli ultimi anni nel no-<br />
stro Paese – e che vede<br />
l’<strong>It</strong>alia occupare una<br />
posizione di rilievo in<br />
ambito europeo con 21<br />
donatori per milione di<br />
popolazione (pmp) nell’anno 2008 – ha richiesto<br />
l’introduzione e l’adeguamento di strumenti legislativi,<br />
normativi ed organizzativi alle necessità<br />
dei pazienti, degli operatori sanitari e del mutato<br />
contesto sociale. La legge quadro n. 91 del 1° aprile<br />
1999 che ha disciplinato le attività di donazione<br />
e trapianto, fi ssando i principi, le priorità e modalità<br />
operative della rete trapiantologica nazionale,<br />
è intervenuta a colmare le carenze legislative<br />
perduranti da alcuni decenni, consentendo all’<strong>It</strong>alia<br />
di dotarsi di un quadro normativo all’altezza<br />
dell’articolata complessità delle attività cliniche<br />
di donazione e trapianto. Prendendo spunto dalle<br />
innovazioni realizzate in Spagna nel settore della<br />
donazione e trapianto, riconoscendo il valore<br />
delle realtà operative già costituitesi e presenti<br />
sul territorio nazionale, la legge n. 91/99 ha uffi -<br />
cialmente istituito un sistema di coordinamento<br />
delle attività nazionali di donazione e trapianto<br />
di organi e tessuti composto da quattro livelli e<br />
rappresentati, rispettivamente, dal Centro Nazionale<br />
Trapianti (CNT), dai Centri Interregionali<br />
di Riferimento (CIR), dai Centri Regionali per<br />
i Trapianti (CRT), e dai Coordinamenti Locali, a<br />
carattere aziendale od interaziendale.<br />
Parallelamente ai cambiamenti introdotti e<br />
sanciti dalla legge n. 91/1999, lo scenario organizzativo<br />
socio-sanitario italiano si è andato modifi -<br />
cando in maniera sostanziale, segnando il nascere<br />
e crescere di una coscienza civica, amministrativa<br />
e fi scale regionale, oltre che nazionale. In virtù<br />
delle modifi che apportate al titolo V della Costituzione<br />
italiana nel 2000, la tutela della salute e<br />
l’organizzazione dei servizi di assistenza socio-sanitaria<br />
sono stati devoluti in maniera concorrente<br />
alle Regioni, affi dando a queste ultime il compito<br />
di adottare al loro interno il modello organizzativo<br />
più adeguato alla realtà regionale e alle necessità<br />
della popolazione di assistiti. In tale mutato<br />
scenario legislativo e sociale ogni Regione è stata<br />
FRANCO FILIPPONI<br />
Direttore Dipartimento Regionale Inter-Area-Vasta<br />
Trapianti Regione Toscana<br />
32<br />
Toscana Medica 6/10<br />
investita della responsabilità di trovare al proprio<br />
interno le risorse e le soluzioni organizzative<br />
più appropriate per conseguire il riassetto, l’integrazione<br />
e lo sviluppo<br />
delle attività sanitarie,<br />
ivi comprese quelle di<br />
donazione e trapianto.<br />
In Toscana, a seguito<br />
della crescita trapiantologica<br />
prodottasi a seguito delle Azioni Programmate<br />
dei Piani Sanitari Regionali varati dal 1996<br />
al 2002, il riassetto organizzativo ha condotto nel<br />
2003 all’istituzione di una struttura di governo<br />
clinico regionale interamente dedicata alla donazione<br />
e trapianto di organi, tessuti e cellule: l’Organizzazione<br />
Toscana Trapianti (OTT) (art. 43,<br />
LR. 15/2005). L’impatto diretto dell’Organizzazione<br />
Toscana Trapianti è stato quello di tramutare<br />
le eccellenze cliniche regionali in un effi cace<br />
ed effi ciente sistema di donazione e trapianto, di<br />
integrare le professionalità sanitarie e amministrative<br />
in modo coerente e coeso, con l’obiettivo<br />
di fornire al cittadino risposte assistenziali adeguate<br />
alle sue esigenze di salute e attente ai moderni<br />
dettami della qualità e della sicurezza. Tale<br />
impegno è alla base dell’incremento delle attività<br />
di donazione e trapianto registrate nella nostra<br />
Regione negli ultimi anni, e che vede la Toscana<br />
non solo al vertice della classifi ca nazionale, bensì<br />
in vantaggio rispetto alle regioni e alle nazioni<br />
più virtuose a livello europeo e mondiale.<br />
Qui di seguito descriviamo le attività regionali<br />
di donazione e trapianto realizzate in Toscana<br />
nel decennio 1999-2008, con lo scopo di illustrare<br />
i principi che hanno guidato lo sviluppo realizzatosi<br />
in Toscana; il progresso conseguito in termini<br />
quantitativi e qualitativi; la metodologia scientifi<br />
ca che è stata impiegata per la riorganizzazione<br />
regionale che ha condotto all’istituzione dell’Organizzazione<br />
Toscana Trapianti; le azioni di governo<br />
clinico intraprese e discutere del ruolo che<br />
un modello di governance regionale riveste nello<br />
sviluppo qualitativo e quantitativo delle attività<br />
di donazione e trapianto.<br />
Analisi e metodologia<br />
Nel 2009 abbiamo condotto un’analisi retrospettiva<br />
delle attività regionali di donazione e<br />
trapianto del decennio 1999-2008, ivi incluso il