Anteprima PDF - Ordine-Medici-Firenze.It
Anteprima PDF - Ordine-Medici-Firenze.It
Anteprima PDF - Ordine-Medici-Firenze.It
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Toscana Medica 6/10 Lettere al direttore<br />
cietà scientifi che e della Società <strong>It</strong>aliana di medicina<br />
generale (vedi www.epatiteb.info).<br />
Tuttavia non ho trovato traccia, nei comunicati<br />
stampa nazionali o in altri documenti, di quanto<br />
viene proposto a <strong>Firenze</strong>, che riporto testualmente:<br />
“Durante la giornata verrà effettuata, gratuitamente,<br />
da personale medico e infermieristico<br />
specializzato, la misurazione delle transaminasi. Il<br />
prelievo analizzerà sangue capillare ottenuto tramite<br />
una piccola puntura ad un dito. Il personale medico<br />
consegnerà i valori delle transaminasi in tempo<br />
reale, consigliando di riferire i risultati al medico<br />
curante”.<br />
Inutile cercare traccia di un tale approccio ai<br />
problemi epatici nella documentazione delle varie<br />
“Agenzie” nazionali e internazionali, quali la<br />
Cochrane Library, il Piano nazionale Linee guida<br />
dell’Istituto Superiore di Sanità, il NICE o anche<br />
in” associazioni di settore”, quale l’American Association<br />
for the Study of Liver Diseases (http://www.<br />
aasld.org/practiceguidelines/Pages/SortablePracticeGuidelinesAlpha.aspx).<br />
I risultati dell’esame proposto, seguendo una ipotetica<br />
fl ow chart, sono di tre tipi:<br />
1. Il risultato è negativo, cioè nella norma. I pazienti<br />
(credo sia, nello specifi co, opportuno defi nirli<br />
così!) si dividono pertanto in:<br />
quelli con le transaminasi alte, ma con risultato<br />
negativo (falsi negativi);<br />
quelli con le transaminasi nella norma, e che<br />
non sono a rischio per le diverse patologie epatiche;<br />
quelli con risultati nella norma, e che essendo<br />
a rischio per le patologie epatiche ricevono una<br />
inappropriata rassicurazione, che supera ogni altro<br />
messaggio ricevuto in tale occasione.<br />
2. Il risultato è dubbio, siamo cioè in quell’area<br />
grigia (vicino alla norma, poco sopra i limiti etc.) che<br />
viene defi nita fuzzy (insieme di confi ni incerti e indistinti).<br />
I pazienti avranno un iter analogo a quelli<br />
del terzo gruppo.<br />
3. Il risultato è positivo, le transaminasi sono<br />
elevate! Anche in questo caso ci saranno pazienti<br />
che invece hanno le transaminasi nella norma (falsi<br />
positivi), poi quelli che le hanno elevate per problematiche<br />
extraepatiche (distrofi e, scompenso, traumi,<br />
esercizio fi sico etc.). In ogni modo il loro percorso, insieme<br />
a quelli della categoria 2, è il seguente:<br />
il paziente va dal suo medico curante, che decide<br />
di ripetere gli esami, o di aggiungerne di nuovi,<br />
o di mandarlo ad un livello specialistico di visita gastroenterologica.<br />
Certo diffi cilmente potrà “fare fi nta<br />
di nulla”, e dovrà confrontarsi e rispondere anche<br />
alle ansie del neo malato;<br />
il paziente decide di andare da uno specialista<br />
gastroenterologo – o tramite il proprio medico curante<br />
– da cui si recherà, come spesso avviene, per<br />
svolgere la “pratica burocratica” di un percorso già<br />
ipotizzato, o cercandolo direttamente. Ma la prima<br />
visita gastroenterologica è disponibile presso l’ospedale<br />
di Figline aspettando 188 giorni (dati CUP del<br />
2/4/2010).<br />
Da qui si aprono due interessanti alternative:<br />
A) Evidenziare la lunghezza della lista di attesa<br />
e chiedere un incremento delle attività del settore<br />
in questione per abbattere tale lista di attesa (che<br />
55<br />
intanto, dopo l’iniziativa in piazza, si incrementa).<br />
Si avvia così un altro tassello del percorso offerta →<br />
crea domanda.<br />
B) Ricorrere a una visita privata per una prestazione<br />
presente nel servizio sanitario nazionale. Gli<br />
italiani, e in misura maggiore della media nazionale<br />
i toscani, vi fanno ricorso con una frequenza quattro<br />
(4!) volte superiore a quella dei cittadini inglesi<br />
[Domenighetti G. et al. European Journal of Public<br />
Health, 2010, 1: 1- 4.].<br />
Iniziative analoghe sono state realizzate offrendo<br />
alla popolazione il dosaggio di glicemia, del colesterolo<br />
o la spirometria. Anche per tali iniziative si<br />
dovrebbero porre – o forse vengono poste – domande<br />
analoghe, in merito ai test proposti. Tuttavia, oltre<br />
al fatto che una non dimostrata effi cacia di una procedura<br />
non “giustifi ca” l’utilizzo di altre procedure<br />
non effi caci, si tratta di problematiche molto diverse<br />
(anche se consistono in “misurazioni”).<br />
Solo a titolo esemplifi cativo cito il tema della spirometria,<br />
che è stato ampiamente dibattuto. L’uso<br />
della spirometria è stato testato avendo cura di selezionare<br />
la popolazione a cui proporlo (fumatori) e<br />
non gli autopresentati!<br />
Malgrado questa selezione dei soggetti a rischio,<br />
la revisione Cochrane ha dato esiti negativi (non<br />
dimostrata effi cacia). [Bize R. et al Cochrane Database<br />
of Systematic Reviews 2005, issue 4. Art.N<br />
DD004705].<br />
Un più recente studio inglese [Parkes B, Bmj,<br />
2008:336:598-600] evidenzia una signifi cativa effi -<br />
cacia solo nel contesto della relazione General Pratictioner<br />
- paziente, auspicando che le Guidelines del<br />
NICE incorporino tale test solo negli ambulatori<br />
di medicina generale, abbinato alla comunicazione<br />
dell’età polmonare.<br />
Anche da parte di Agenzie americane lo screening<br />
spirometrico viene NON raccomandato [Ann<br />
Int Med 2008; 148:529-34. Ann Int Med 2008;<br />
148:535-43].<br />
Appare pertanto evidente che le questioni sono<br />
articolate e spesso ciò che può essere appropriato in<br />
una relazione personalizzata medico-paziente risulta<br />
inappropriato in una offerta generalizzata.<br />
Glicemia e colesterolemia sono parametri più<br />
specifi ci delle transaminasi, anche se concettualmente<br />
del tutto diversi. L’uno – la glicemia – defi nirebbe,<br />
oltre certi limiti, una patologia (“diabetico”),<br />
con criteri che vengono modifi cati con frequenza<br />
(1979, 1997, 2003), aumentando, da un giorno all’altro<br />
del 14% la prevalenza di malati di diabete (e la<br />
conseguente somministrazione di farmaci) [Kaplan<br />
R. Annual Reviews of Public Health, 2007; 28:321].<br />
L’altro (colesterolemia) individua per lo più, al di<br />
là della ipercolesterolemia familiare, un fattore di<br />
rischio. Tutto ciò senza entrare in merito alla appropriatezza<br />
dell’offerta di test nelle diverse iniziative<br />
pubbliche.<br />
Con queste osservazioni voglio solo precisare il<br />
mio punto di vista: l’offerta di esami, é potenzialmente<br />
fuorviante rispetto alle informazioni e consigli<br />
che le Associazioni opportunamente promuoveranno.<br />
TM