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12 <strong>Panorama</strong> Mass media Il sistema dei partiti in Croazia è obsoleto, il cambiamento è un’imperativo Chi non comunica è fuori gioco di Diana Pirjavec Rameša Chi non comunica è fuori gioco. Su questo si sono trovati d’accordo praticamente tutti i partecipanti alla seconda edizione del Weekend media festival ospitato a Rovigno tra il 17 e il 19 settembre. È stata questa un’occasione d’incontro e di confronto tra gli operatori nel settore dell’informazione, del marketing, delle pubbliche relazioni. Un appuntamento che è servito a focalizzare alcuni dei nodi gordiani nel segmento della comunicazione politica, sociale e della gestione di questo grande comparto economico su di cui si incrociano e riversano nuove piattaforme, tecnologie avanzate, abbinate a vecchie e nuove professionalità. Un calderone il cui fatturato va misurato in milioni di kune. Parola d’ordine: crisi Ed anche qui, come succede oramai in tutti i Forum, non è mancata la parola crisi. Crisi del mercato, crisi identitaria, incidenza della recessione su attività quali il marketing, l’informazione, la produzione di nuovi format, crisi delle pubbliche relazioni. Niente di nuovo se rileviamo che questo settore dell’economia nazionale, fi no a qualche tempo contrassegna- Nadan Vidošević, candidato presidenziale, ha criticato l’attuale funzionamento dei partiti: “O si cambia o non andremo da nessuna parte” Duemila persone hanno seguito i lavori della seconda edizione di “Weekend media festival” ospitato nell’impianto dismesso dell’ex Fabbrica tabacchi di Rovigno dal 17 al 19 settembre (foto di Goran Žiković) to da continua crescita ed espansione, ora sta cercando di individuare la via della sopravvivenza. I tagli applicati dalle aziende nei loro budget annuali hanno colpito sin dalla prima ondata questo tipo di servizi. Infatti, prima di licenziare i propri dipendenti le imprese cercano di ottimizzare i costi preferendo dare “forfait” al proprio consulente marketing o all’agenzia che cura le pubbliche relazioni piuttosto che ridimensionare l’organico. Nonostante ciò il settore dell’advertising in Croazia pur dichiarando un modesto 7 p.c. in meno dell’attività complessiva in questo anno, nel 2008 ha fatturato 3,3 miliardi di kune. Ma non tutti in questo settore si dichiarano perdenti. Ci sono agenzie che continuano a fatturare e servizi che in tempo di crisi vengono richiesti con una certa costanza, come le consulenze relative a strategie comunicative sia nel settore dell’impresa privata che nel pubblico, campagne di comunicazione integrata a supporto del lancio di nuovi servizio e/o prodotti. Alcuni esempi: la “Digitel komunikacije”, che fa parte del gruppo Digitel Pristop Group, pur rilevando che il 2007 è stato migliore del 2008, dichiara un fatturato pari a 466 milioni di kune. I suoi clienti? Il gruppo “Adris”, la T-Mobile, Kraš, Jamnica, Zagrebačka banka, Vichy, Ina, Mol... La Millenium promocije invece nel 2008 ha dichiarato un utile di 12 milioni di kune, l’agenzie Premisa 27,5 milioni di kune. Insomma cifre importanti e attività che reggono la crisi. Mega fi era della comunicazione Al “Weekend media festival” quest’anno c’erano praticamente tutti: dai capiredattori dei maggiori quotidiani nazionali, ai dirigenti radio televisivi di Croazia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Austria, Serbia... direttori marketing delle maggiori agenzie che operano in regione, giornalisti, addetti alle pubbliche relazioni, creativi, produttori di noti format televisivi, candidati presidenziali, amministratori delegati, consulenti. E tutti hanno voluto dire la propria. Tra gli ospiti internazionali Christian Hernandez Gallardo, direttore del settore nuovi mercati presso la Google, e Chris Matyszczyk, che ha tenuto un’interessante conferenza dedicata all’espansione di Twitter e alle possibilità di mercato offerte. Il PR un aggancio importante I lavori si sono snodati attorno ad alcuni nuclei tematici: l’evoluzione del digitale, il rapporto massmedia vs addetti stampa (PR), regolamentazione dell’attività dei mass media elettronici in Croazia, crisi economica, morale e politica raccontate e commentate da economisti, giornalisti, esperti in comunicazione. Tra i quesiti posti
“Weekend media festival”: un’occasione di incontro e confronto tra chi opera nel settore della comunicazione e della pubblicità in sede di dibattito e sviluppato poi con maestria dagli interlocutori invitati per l’occasione vi è pure il rapporto che intercorre tra i servizi di pubbliche relazioni delle singole imprese e i mass media, in primo luogo i redattori delle testate. Fino a che punto il PR può infl uire sulla diffusione di una notizia? Quale tipo di rapporto intercorre tra il redattore e l’addetto stampa? Si trovano in una posizione di rapporto complementare o esiste una qual prevaricazione dell’uno rispetto all’altro? Stranamente, gli interlocutori, persone qualifi cate come Maja Weber responsabile del settore comunicazioni della T-HT, Aleksandra Kolarić già portavoce del governo Račan ed ora impiegata presso la “Deloitte”, Boris Lešić dell’agenzia “Premisa”, Davor Gavran della Federcalcio croata ed altri ancora, hanno insistito sulla completa autonomia delle due professionalità. “In realtà i giornalisti hanno bisogno eccome dell’aggancio con rilevanti fronti d’informazione, soprattutto quando di politica si tratta. I contatti con i ministri li abbiamo soprattutto grazie alla mediazione degli addetti stampa che per noi sono fondamentali” - ha rilevato la giornalista e commentatore politico Ivana Petrović (Nova TV). Aleksandra Kolarić nel dimensionare inoltre l’esistenza di “presunti” strapoteri dei PR ha lanciato una sfi da: “Se tra il pubblico c’è qualche giornalista che può testimoniare di eventuali pressioni che io in passato in qualità di portavoce del Governo abbia effettuato sui redattori si faccia avanti...”. L’assordante applauso che ne è seguito, forse, andrebbe letto in diverse maniere. Stimolante il dibattito dedicato ai mass media e al modo in cui questi hanno trattato la crisi. Interlocutori qualifi cati hanno risposto alla domanda: si poteva fare altrimenti? In realtà va detto che a parlare per primi del tracollo fi nanziario, ma anche politico e morale che al momento la Croazia affronta sono stati proprio i giornalisti che con le loro analisi, commenti, interviste hanno raccontato una realtà molto meno rosea di quella che l’allora Governo Sanader andava promuovendo. Su questo argomento si sono misurati manager di imprese leader dell’economia croata: Ivica Mudrinić (T-HT), Hrvoje Vojković (Croatia osiguranje), Nadan Vidošević (Camera d’economia croata), Marjan Jurleka (Večernji List). Manca una strategia di sviluppo In questa sede è stato fatto l’identikit della crisi politica che attanaglia il paese. Giudizi pesanti, se espressi da personalità di spicco dell’economia nazionale, dirigenti di imprese leader, assumono un peso considerevole. “Il nostro sistema politico è superato e sono i mass media coloro che in questo momento hanno il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica insistendo sulla necessità di cambiamenti sia nella società che nell’attuale modus operandi e nelle strategie adottate dai partiti” - ha spiegato Mudrinić. Gli ha fatto eco Nadan Vidošević rilevando: “Il maggior problema della società in questo momento è il totale crollo dei valori morali e la comple- Mass media ta assenza di strategie di sviluppo. Le nostre istituzioni, i vari governi che si sono succeduti a partire dai primi anni Novanta hanno approvato migliaia di documenti, risoluzioni, direttrici, ma non hanno stilato un documento relativo allo sviluppo nazionale, un decalogo delle priorità e delle fi nalità. Molte delle forze politiche non sono in grado di confrontarsi con quello che la crisi ci sta portando, anzi molte di queste formazioni rischiano di estinguersi se non riusciranno a trasformarsi in tempo utile” - ha ribadito il manager che ha deciso di candidarsi alle presidenziali. Chi sente di meno la crisi è il web. I portali internet come quello di T-Com o Net.hr quest’anno hanno registrato un aumento di fatturato. A confermarlo è l’amministratore delegato della T-HT, Ivica Mudrinić: “Il WEB può essere un ottimo strumento per sviluppare e ampliare iniziative di pubbliche relazioni. Può aiutare le aziende ad accrescere la loro visibilità e a migliorare la loro immagine. Come non considerare l’enorme popolarità di internet e il grande numero di utenti raggiungibili attraverso di esso? Milioni di utenti in tutto il mondo che navigano alla ricerca di informazioni e servizi sono un’occasione straordinaria per la comunicazione in genere ma soprattutto per le pubbliche relazioni aziendali”. Internet può essere utilizzato come una vera e propria cassa di risonanza per la diffusione di comunicazioni societarie, comunicati stampa, sponsorizzazioni e altre iniziative, indirizzati alla promozione dell’attività e dell’immagine societaria. Inoltre, non va sottuvalutato il vantaggio economico offerto dal mezzo che può offrire altissimi standard di successo a costi notevolmente inferiori rispetto ad altre attività di PR, come l’organizzazione di eventi, la creazione di materiali cartacei e l’intervento di opinion leader” - hanno rilevato alcuni dei partecipanti al dibattito. Ed alcune cifre conclusive a conferma che questo appuntamento, giunto alla seconda edizione, sta riscontrando parecchio interesse: 2.000 i partecipanti, quasi 300 i giornalisti accreditati, presenti le maggiori testate della regione, agenzie, case di produzione, tutti interessati a individuare le direttrici di sviluppo del settore della comunicazione, dell’advertising e dell’informazione. ● <strong>Panorama</strong> 13
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