Grisignana: l’Ex tempore dedicata a Tomizza G rande successo di pubblico, pittura, cultura e buonumore per la XVI edzione dell’Ex tempore di Grisignana, la tradizionale manifestazione organizzata dall’UI con la collaborazione dell’UPT, del Comune e della CI di Grisignana e con il contributo del ministero degli Esteri italiano e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il primo posto quest’anno è andato a Daria Vlahov Horvat, art director della nostra Casa editrice, secondo posto per Lucia Daniela Rumini di Trieste e terzo Peter Tuškan di Zagabria. L’Ex tempore di quest’anno è stata dedicata a Fulvio Tomizza in occasione nel decimo anniversario della sua morte. Tirando le somme la manifestazione di quest’anno verrà ricordata certamente per l’eccezionale partecipazione qualitativa e quantitavia degli artisti. (foto di Goran Žiković) 2 <strong>Panorama</strong>
di Mario Simonovich Un nuovo spettro s’aggira da qualche tempo per l’Europa. Ha le parvenze di una maschera grottesca e ama in particolare far sentire i suoi effetti sul mondo della politica. Stati, presidenti, partiti che ne sono colpiti cominciano ad assumere atteggiamenti incoerenti, si contraddicono in pubblico, dicono oggi una cosa e domani il suo contrario, in privato optano per comportamenti meschini regolarmente messi in luce e bollati dalla stampa, arrivano a rivolgersi ai tribunali per difendere quella malintesa onorabilità che per primi hanno messo a repentaglio, ecc. Lo spettro, che si è accanito con particolare veemenza nei confronti del presidente, rispettivamente del primo ministro di due importanti stati latini del mediterraneo, che hanno in comune una statura bassa bilanciata però da un alto livello di suscettibiltà, ha esteso la sua nefasta azione anche in Croazia, dove sembra aver preferito singoli e partiti dell’opposizione, intesa ovviamente in senso molto lato. Per adesso ha indirizzato la sua azione ectoplasmatica in particolare in Istria, a Spalato e a Zagabria. In Istria i sintomi sono stati denunciati con particolare veemenza da un deputato, fi no ad ora noto per le posizioni forse rigide, ma ragionevoli. Fino ad ora, ma ora non più, perché, colpito dallo spettro di cui si diceva, si è lanciato in una furiosa diatriba contro la nuova premier per contestare il possibile accordo con gli sloveni sul confi ne, allineandosi di fatto con quell’ex ambasciatore che per anni è stato la personifi cazione dell’infl essibilità. In un messaggio di veemente prosopopea si è dichiarato pronto a sacrifi care la vita, ma non a cedere territorio (marittimo) croato. Passi che la frase è nient’altro che una minestra riscaldata perché pari pari a un’affermazione titoista, c’è da chiedersi se nel momento in cui la situazione fi nalmente mostra di sbloccarsi una persona sana di mente possa per- In primo piano Che cosa induce capi di stato, deputati, sindaci e altri, a fare certe dichiarazioni? Politica e senso del grottesco mettersi di dire qualcosa del genere. A Spalato lo spettro del grottesco ha preso di mira il nuovo riccioluto sindaco che si era presentato alla testa di una lista civica. Uno dei tanti che, in un decennio, da nullatenenti che erano sono divenuti milionari. Nel caso suo, il balzo lo ha portato da gerente di negozio a proprietario di una catena di supermercati. Che cosa ha detto? Che i giornalisti, categoria verso cui anche prima mostrava una certa irascibilità, sono tutti una razza venduta, “jugoslavi” e fi loserbi. Dai quali serbi, come dai montenegrini, non c’era da aspettarsi nulla di buono ha chiosato, concludendo che non vi era la minima possibilità che un serbo entrasse nella sua famiglia. Le reazioni sono state blande. Tranne i giornalisti, che gli hanno dato contro fi no a battezzarlo “Vlajamonti” a ricordare che, seppur insediato nella carica che un tempo fu di Baiamonti, ha modi che lo indicano inequivocabilmente come “morlacco” - termine con cui a Spalato s’intendono i campioni della rozzezza campagnola - nella città nessun altro si è scomposto. Insomma anche qui lo spettro ha lavorato su larga scala. A Zagabria invece ha preso di mira il leader del principale partito d’opposizione, una persona all’apparenza normale, che nell’ultima settimana ha purtroppo dato segni di squilibrio lamentando che se il partito non godeva di buona stampa era perché fra i giornalisti si era insediato un “udbaš” ovvero uno che a “quei tempi” aveva lavorato per l’UDBA, la famigerata polizia politica. Certo, egli ha un sacco di attenuanti, dal mal di testa che gli viene dai contrasti interni alle rogne che gli procura il sindaco di Zagabria, che sarà anche uomo di partito, ma di sicuro non del suo, di cui però ha la tessera. Sia ben chiaro, tutti i soggetti sopra citati vanno capiti e possibilmente compatiti. Le loro reazioni grottesche sono solo la conseguenza della nefasta azione dello spirito di cui si diceva, e che nei giorni a venire sicuramente farà altre vittime. ● Costume e scostume Ambiente: tutela in bottiglia In Croazia la tutela dell’ambiente sembra piuttosto ben avviata. Bottiglie in plastica e contenitori in alluminio sono quasi scomparsi dalle vie, spiagge, campetti da gioco, aree pubbliche cittadine in genere e fi nanco, se ci avete fatto caso, dalle aree verdi che si stendono a lato delle maggiori vie di comunicazione. Non c’è spettacolo di massa che non abbia l’epilogo nell’arrivo di persone munite di capaci borse in cui fi ccano i contenitori dei beveraggi consumati poco prima. Le stesse persone, se ci fate caso, le rivedrete mentre, sempre munite di borsoni (e bastoni), rovistano nei contenitori delle immondizie. Un processo che è andato tanto avanti, dicono con orgoglio i responsabili, e che da tre anni a questa parte ha portato all’ammasso di poco meno di 54 mila tonnellate di plastica e alluminio. Indovinata dunque la decisione governativa sulla raccolta, perché sul vostro conto al supermercato per ogni bottiglia “accettabile” vi viene fatturata subito la mezza kuna. Per cui, o perdete il denaro o il tempo necessario alla resa. Se non volete occuparvene, siete sempre voi, con i soldi di cui si diceva, che fi nanziate la fatica di colui che provvederà. Insomma un atto di lavoro forzato in sedicesimo a esecuzione di un “ordine” che non vi frutterà neppure un centesimo di utili, ma al massimo riporterà il vostro bilancio familiare in parità. Però, volete mettere il benefi cio ecologico? <strong>Panorama</strong> 3