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28 <strong>Panorama</strong><br />
Reportage<br />
Arrivato alla 54.esima edizione il tradizionale «Ballo delle mucche»<br />
A Bohinj la festa dell’alpeggio<br />
testo e foto di Ardea Velikonja<br />
Ricca di pascoli, la Slovenia è<br />
da sempre terra di allevatori.<br />
Da secoli perciò, alla metà di<br />
settembre, quando le mandrie scendevano<br />
a valle dopo i tre mesi dell’alpeggio,<br />
i paesi si mettevano a festa e<br />
le mogli dei pastori attendevano trepidanti<br />
il ritorno dei mariti. L’alpeggio<br />
ben fatto apporta notevoli vantaggi<br />
agli animali da un punto di vista alimentare.<br />
Il diverso e maggiore potere<br />
nutritivo delle erbe si rifl ette sulla salute<br />
dei bovini che nel contempo aumentano<br />
l’attività fi sica con ripercussioni<br />
positive sullo sviluppo della muscolatura,<br />
l’aumento dell’attività circolatoria<br />
e respiratoria e della capacità<br />
polmonare per la rarefazione dell’aria<br />
e il maggior sforzo. Inoltre, la più alta<br />
qualità dell’aria respirata e l’aumento<br />
delle radiazioni ha benefi ci infl ussi<br />
sulla cute, il pelo, l’attività ghiandolare<br />
e il metabolismo, ed il tutto si rifl ette<br />
sulla qualità del latte dato.<br />
Jure Sodja, direttore dell’Uffi cio<br />
turistico di Bohinj<br />
Bohinj, situata ai piedi della catena<br />
del Tricorno (Triglav) si trova<br />
in una vallata ai piedi delle cime<br />
più alte e quindi è il luogo ideale per<br />
raccogliere le mandrie ma anche per<br />
far festa. Già nel 1925 era il centro di<br />
questa festa in cui s’inserirono anche<br />
i primi alberghi della cittadina. Subito<br />
dopo la seconda guerra mondiale<br />
Lo stand dell’Uffi cio turistico di Bohinj a Ukanc è stato preso<br />
letteralmente d’assalto<br />
nei prati di Ukanc, piccola frazione<br />
distante cinque chilometri, si faceva<br />
festa nell’unica osteria con la gente<br />
dei paesi limitrofi . Con il passare degli<br />
anni, nel 1954, nei festeggiamenti<br />
si incluse a tutti gli effetti la società<br />
turistica e nacque così “Il ballo delle<br />
mucche” arrivato ormai alla 54.esima<br />
edizione tanto da divenire la manifestazione<br />
turistica più longeva di<br />
tutta la Slovenia.<br />
Quest’anno si è avuta la presenza<br />
di oltre 5000 persone provenienti<br />
da tutta la Slovenia ma anche da Austria,<br />
Italia e Croazia (abbiamo incrociato<br />
addirittura due pullman di Fiume)<br />
per non parlare dei singoli fi umani<br />
e istriani intravisti. Come di regola<br />
avviene, anche questa manifestazione<br />
è cresciuta nel corso degli anni<br />
sia come offerta che come contenuto,<br />
sicché il prato di Ukanc quest’anno,<br />
grazie anche alla bella giornata,<br />
è tornato a trasformarsi in un esteso<br />
ritrovo in allegria con tanta musica e<br />
prelibatezze.<br />
A spiegarci tutto sull’insolito ballo<br />
è stato il responsabile della locale<br />
società turistica Jure Sodja: “Anche<br />
noi come del resto tutti i Paesi sorti<br />
dall’ex Jugoslavia abbiamo avuto<br />
i nostri bravi problemi. Negli anni<br />
dopo la seconda guerra mondiale,<br />
prima dell’avvento del turismo, qui<br />
si viveva di pastorizia, non c’era famiglia<br />
che non avesse bovini da latte<br />
e non si dedicasse alla lavorazione<br />
del latte, e dunque in primo luogo alla<br />
produzione di formaggi. A quell’epoca<br />
funzionava anche una cooperativa<br />
con un centro di raccolta e il caseifi<br />
cio che lavorava il latte fornito dai<br />
pastori.<br />
Dopo lo sconvolgimento politico<br />
del 1990 le cooperative si sono sfasciate<br />
e le famiglie di allevatori lasciate<br />
in balia degli eventi. Di conseguenza<br />
è diminuito il numero dei<br />
capi di bestiame perché, per logica,<br />
è inutile avere tanto latte se poi non<br />
si ha dove piazzarlo. Da alcuni anni<br />
a questa parte però gli allevatori cercano<br />
di mettersi in proprio: dedicandosi<br />
alla produzione di formaggio e<br />
ricotta, talune famiglie hanno chiesto<br />
al Ministero per l’agricoltura il marchio<br />
di origine controllata. Chi conosce<br />
la materia saprà che il latte delle<br />
mucche che pascolano all’aperto<br />
è ben differente da quello delle bestie<br />
chiuse in una stalla e di conseguenza<br />
i derivati sono di alta qualità.<br />
D’altronde per una famiglia è diffi cile,<br />
con la crisi che attanaglia un po’<br />
tutti, mettere su una produzione propria<br />
dato che i macchinari costano.