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Obiettivi educativi e didattici con riferimento all ... - 4InMatematica

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a) la scelta appropriata di criteri generali e specifici per la programmazione, nonché<br />

dei <strong>con</strong>tenuti e delle procedure didattiche da adottarsi;<br />

b) la valutazione <strong>con</strong> migliori criteri di obiettività e di efficacia;<br />

c) l’orientamento intelligente e <strong>con</strong>sapevole degli studenti in ordine al<br />

<strong>con</strong>seguimento delle mete didattiche.<br />

Dal momento che la verifica del possesso di una <strong>con</strong>oscenza non può essere svolta <strong>all</strong>o<br />

stesso modo della verifica dell‟acquisizione e della maturazione di una competenza, una<br />

attenta metodologia della valutazione deve far ricorso a strumenti diversi e molteplici per<br />

garantire la più assoluta obiettività dei suoi esiti. Dobbiamo quindi superare alcuni<br />

pregiudizi: non solo le prove più innovative e tecnicamente più aggiornate, ma anche<br />

quelle più datate e tradizionali possono essere utili, se non indispensabili, a garantire un<br />

quadro completo dei diversi livelli cognitivi <strong>con</strong>seguiti. Quando si ribadisce che tale quadro<br />

deve essere <strong>con</strong>seguente a criteri di assoluta obiettività, ci si riferisce ad una metodologia<br />

che azzeri o riduca al minimo, <strong>con</strong> vigile <strong>con</strong>sapevolezza, i caratteri di intuitività e di<br />

estemporaneità delle valutazioni espresse sulle prove degli <strong>all</strong>ievi nonché le componenti<br />

psicologiche e i fattori di casualità che possono <strong>con</strong>correre <strong>all</strong>a formulazione di un giudizio<br />

compromettendone l‟obiettività. Per esempio, <strong>all</strong>‟effetto alone, vale a dire <strong>all</strong>a tendenza ad<br />

esprimere un giudizio che tenga <strong>con</strong>to di precedenti impressioni, inevitabilmente<br />

superficiali. Tale fattore favorisce in genere un giudizio troppo severo o troppo favorevole,<br />

non garantito né da opportune valutazioni intermedie né da adeguati equilibri. D‟altra parte<br />

anche la tendenza ad esprimersi cautamente <strong>all</strong>‟interno di una zona intermedia di giudizio,<br />

e che testimonia un eccessivo timore di sbilanciarsi da parte del docente, nuoce<br />

<strong>all</strong>‟obiettività della valutazione: il fenomeno della tendenza centrale che restringe<br />

l‟orizzonte della valutazione, comporta infatti la rinunzia pressoché costante ad utilizzare<br />

sia il voto massimo che il voto minimo, per cui il giudizio non riflette una realtà obiettiva ma<br />

un metodo personale chiaramente <strong>con</strong>dizionato da fattori psicologici e caratteriali.<br />

La valutazione può infine essere <strong>con</strong>dizionata d<strong>all</strong>‟effetto edipico (detto anche effetto<br />

Pigmalione), determinato d<strong>all</strong>a tendenza del soggetto a comportarsi come ci si aspetta che<br />

faccia; tendenza in un certo senso <strong>con</strong>nessa e interagente <strong>con</strong> l‟effetto alone.<br />

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