Obiettivi educativi e didattici con riferimento all ... - 4InMatematica
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occupavano di alunni speciali (gli handicappati) <strong>all</strong>‟interno di <strong>con</strong>testi <strong>educativi</strong> speciali (le<br />
scuole speciali).<br />
La nostra <strong>con</strong>cezione di specialità, invece, che è frutto di trent‟anni di integrazione<br />
scolastica, è ben diversa.<br />
Si fonda, innanzitutto, non più sul <strong>con</strong>cetto di handicap, ma su quello di Bisogni Educativi<br />
Speciali.<br />
Gli alunni <strong>con</strong> Bisogni Educativi Speciali sono quegli alunni che presentano difficoltà di<br />
apprendimento tali da richiedere un intervento individualizzato. Si tratta di soggetti che<br />
vivono una situazione particolare che li ostacola nell‟apprendimento e nello sviluppo: può<br />
essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambientale, <strong>con</strong>testuale. In<br />
questi casi i normali bisogni <strong>educativi</strong> che tutti gli alunni hanno (bisogno di sviluppare<br />
competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione, solo<br />
per citarne alcuni) si “arricchis<strong>con</strong>o” di qualcosa di particolare, di “speciale”. Il loro bisogno<br />
normale di sviluppare competenze di autonomia, ad esempio, è complicato dal fatto che<br />
possono esserci deficit motori, cognitivi, oppure difficoltà familiari nel vivere positivamente<br />
l‟autonomia e la crescita. In questo senso il Bisogno Educativo diventa “Speciale”. Per<br />
lavorarci adeguatamente avremo dunque bisogno di competenze e risorse “speciali”,<br />
migliori, più efficaci. Il compito della Didattica Speciale è forse oggi più complesso di quello<br />
svolto in passato: non si tratta solamente di individuare le metodologie più adatte per<br />
affrontare i Bisogni Educativi Speciali ma anche di valutarne l‟applicabilità nel <strong>con</strong>testo<br />
integrato e l‟utilità per tutti gli <strong>all</strong>ievi e non solo per quelli diversamente abili. Semplificando<br />
e forse banalizzando un po‟ il problema: non si tratta più solo di capire cosa occorra fare<br />
per favorire i processi di apprendimento di un alunno <strong>con</strong> Trisomia 21 o non vedente o non<br />
udente, ma di individuare le modalità attraverso le quali i suoi processi di apprendimento<br />
siano integrati <strong>con</strong> quelli degli altri alunni <strong>all</strong>‟interno di un <strong>con</strong>testo inclusivo.<br />
il <strong>con</strong>cetto di speciale normalità.<br />
Con questa espressione intendiamo le aspettative, gli obiettivi, le prassi, le attività rivolte a<br />
tutti gli alunni, nessuno escluso, nell‟ordinaria offerta formativa, che però si arricchis<strong>con</strong>o<br />
di una specificità tecnica non comune, fondata su dati scientifici e richiesta d<strong>all</strong>e nuove<br />
complessità dei bisogni <strong>educativi</strong> speciali.<br />
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