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Obiettivi educativi e didattici con riferimento all ... - 4InMatematica

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Le componenti di un obiettivo comportamentale <strong>all</strong>‟interno di una mirata e specifica<br />

programmazione personalizzata sono tre: la definizione osservabile e misurabile del<br />

comportamento di <strong>riferimento</strong>, lo specificare il criterio di esecuzione, lo specificare le<br />

<strong>con</strong>dizioni del comportamento.<br />

Fondamentale nella stesura di tale specifica programmazione risulta essere il linguaggio,<br />

che dovrà utilizzare quanto più possibile una modalità di esposizione descrittiva.<br />

Attraverso una mirata azione di osservazione si dovrà descrivere il comportamento<br />

dell‟alunno in modo da evidenziarne la “misurabilità”, riducendo la possibilità di interpretare<br />

in modo diverso quanto descritto, definendo in modo chiaro cosa fa l‟<strong>all</strong>ievo.<br />

Il modo più funzionale per descrivere <strong>con</strong> ridotta equivocabilità un comportamento<br />

osservato è quello di evitare frasi generiche che non definis<strong>con</strong>o e non <strong>con</strong>notano la<br />

situazione in modo univoco. Al riguardo sarà indispensabile individuare l‟uso di verbi<br />

specifici <strong>all</strong>‟interno di una classe più vasta di verbi generici, verbi che costituiranno “gli<br />

obiettivi comportamentali” utili <strong>all</strong>a programmazione dello studente.<br />

Ecco alcuni esempi di obiettivi comportamentali sufficientemente definiti: “indicare, parlare,<br />

piangere, sedere, masticare, camminare, saltare, sollevare…”<br />

Ecco invece alcuni verbi più generici, inadatti ad una descrizione funzionale <strong>all</strong>a strategia<br />

comportamentale: “avere la capacità di, gradire, comprendere, apprezzare, avere idea<br />

di…”<br />

Il giudizio non è una valutazione precisa, è caratterizzato da valutazioni impregnate di<br />

etica soggettiva, pone l‟accento sulla persona, esprime una valutazione non misurabile ed<br />

osservabile.<br />

Un linguaggio generico lascia inoltre trasparire una incapacità dell‟insegnante nella<br />

gestione del proprio intervento educativo ed una scarsa competenza professionale, tanto<br />

più evidenziabile quanto più il linguaggio di <strong>riferimento</strong> utilizzato sia generico e “comune”.<br />

Al fianco di una attenta definizione verbale (obiettivo comportamentale) trovano posto le<br />

“<strong>con</strong>dizioni” di osservazione, rappresentate dal “come, quando, dove, per quanto tempo,<br />

dal setting di apprendimento, dal <strong>con</strong> cosa o <strong>con</strong> chi” di un comportamento osservato,<br />

trovano anche posto i “criteri di esecuzione”, definibili d<strong>all</strong>‟insegnante, che specificheranno<br />

le modalità di esecuzione spiegandone le <strong>con</strong>dizioni di apprendimento ritenute rilevanti,<br />

come il setting, i tempi, i luoghi, i periodi di lavoro, o i criteri di aiuto, esplicitando il livello<br />

finale da raggiungere, cioè il “target”, che è anche l‟obiettivo stesso definito <strong>all</strong>‟inizio.<br />

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