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Il cercatore di funghi nel mondo - Gustolocale

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10<br />

L’uva<br />

<strong>Il</strong> frutto autunnale per antonomasia<br />

Tra i filari carichi dell’asprigno profumo dell’uva matura, tinta dal sole ancora estivo, presto<br />

comparirà un’allegra e scherzosa brigata, armata <strong>di</strong> tini e mastelli alla raccolta dei succosi<br />

grappoli. Settembre è il mese della vendemmia, il cerimoniale in cui il lavoro manuale del<br />

vignaiolo si trasforma in rito sacrale, a coronamento <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> preoccupazioni.<br />

L’uva, <strong>di</strong>ffusa in più <strong>di</strong> 40 Paesi al <strong>mondo</strong>, vede più della metà della produzione mon<strong>di</strong>ale in<br />

Europa. I vitigni italiani sono un patrimonio d’uve unico al <strong>mondo</strong> con ben 300 varietà <strong>di</strong> vitigni<br />

per una superficie vitata <strong>di</strong> 730.000 ettari. Ricchezza che non ha eguali: basti pensare che la<br />

Francia conta poco più <strong>di</strong> 40 varietà <strong>di</strong> vitigni. “L’uva altro non é - <strong>di</strong>ceva Gioacchino Rossini -<br />

che vino in pillole”.<br />

Da bevanda degli dei a sangue Divino<br />

La vite è una pianta arborea rampicante antichissima, ra<strong>di</strong>cata <strong>nel</strong>le zone temperate del nostro<br />

pianeta dalla notte dei tempi. Comparsa milioni <strong>di</strong> anni fa, la Vitis vinifera, nota come vite<br />

europea, muove i suoi primi passi in oriente, da dove si è <strong>di</strong>ffusa in tutto il bacino Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Pare che la viticoltura vera e propria sia nata in Mesopotamia, <strong>nel</strong> territorio dell'antica Persia,<br />

ove sono stati rinvenuti orci <strong>di</strong> terracotta datati 7.000 anni prima <strong>di</strong> Cristo, contenenti tracce<br />

<strong>di</strong> vino.<br />

Per i Sumeri la vite ed il vino erano simboli <strong>di</strong> immortalità. Ma è <strong>nel</strong>la Bibbia che troviamo la<br />

testimonianza scritta del più antico viticoltore e vinificatore esistito: Noè. Dopo aver affrontato<br />

il Diluvio, è lui il primo a piantare la vite, “uno dei beni più preziosi dell’uomo” (I Re), a cogliere<br />

l'uva e ricavarne del vino, per poi prendersi una sbronza solenne. Nella Bibbia troviamo anche<br />

numerosi brani che citano il vino e le vigne, e si capisce chiaramente che per i popoli antichi il<br />

vino era sì una bevanda, ma anche un vero e proprio alimento, con proprietà capaci <strong>di</strong><br />

trasformarlo in un autentico me<strong>di</strong>cinale, che dà sollievo al corpo e allo spirito. Senza<br />

<strong>di</strong>menticare che dai primi cristiani ad oggi, il derivato dell'uva rappresenta niente meno che il<br />

sangue <strong>di</strong> Dio. Gli Egizi, rinomati per la birra, allietavano i loro faraoni con il dolce nettare d’uva<br />

a bacche rosse, già allora coltivate “a pergola”. Ma non solo, conservavano il vino in anfore<br />

chiuse con impresso l’annata e il produttore, forse per una sorta <strong>di</strong> ru<strong>di</strong>mentale pratica d’invecchiamento<br />

o più probabilmente <strong>di</strong> rintracciabilità del prodotto.<br />

Anche il <strong>mondo</strong> greco conosceva e praticava la vinificazione, i poemi omerici testimoniano ampiamente<br />

la presenza e l'importanza del vino: a Polifemo, ad esempio, viene propinato allo stato puro un vino che<br />

secondo le usanze dell'epoca andava <strong>di</strong>luito con 16 parti <strong>di</strong> acqua! Ma è grazie all’<strong>Il</strong>iade che possiamo<br />

affermare che si coltivava della vite con ceppo basso, così raffigurata sullo scudo <strong>di</strong> Achille: “…una vigna<br />

stracarica <strong>di</strong> grappoli, bella, d’oro: era impalata da cima a fondo <strong>di</strong> pali d’argento…”.

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