Geologia & Salute - AGMItalia
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Fig. 5. Macchie e processi di corrosione sulla dentatura<br />
di un soggetto affetto da fluorosi.<br />
meno continua nel tempo, in genere legata<br />
alla persistenza in profondità di corpi magmatici<br />
in raffreddamento. Spesso gli effetti di<br />
tale degassamento non risultano visibili in<br />
superficie. Composti solubili ed acidi di origine<br />
magmatica si dissolvono nelle acque del<br />
sottosuolo, innescando intensi processi di interazione<br />
acqua-roccia. Il risultato è un sensibile<br />
aumento del contenuto di sali disciolti<br />
nelle acque da un lato ed una intensa alterazione<br />
delle rocce incassanti dall'altro. Gli<br />
effetti del degassamento che raggiungono la<br />
superficie possono manifestarsi come fumarole,<br />
gas gorgogliantin geysers e sorgenti di<br />
acque calde. Con "fumarola" si intende una<br />
emissione puntuale di gas e vapor d'acqua<br />
dalla superficie, generalmente a temperature<br />
superiori ai 150-200°C. Le fumarole emettono<br />
nell'ambiente superficiale una grande varietà<br />
di specie chimiche (Tab. II; Martini et al.,<br />
1991). Composti in fase gassosa come CO 2,<br />
H 2S, SO 2, HCl, HF, H 2, CO, metano e idrocarburi<br />
vengono tipicamente emessi dalle fumarole<br />
di medio alta °T e dispersi in atmosfera,<br />
insieme ad aerosol solidi e/o liquidi.<br />
Negli aerosol è documentata la presenza di<br />
metalli pesanti insieme ad arsenico, tallio e<br />
selenio. I gas gorgoglianti sono piu' "freddi"<br />
(temperature non superiori ai 100°C) e chimicamente<br />
piu' semplici: la quasi totalità delle<br />
specie chimiche acide vengono bloccate<br />
dalle soluzioni acquose su cui gorgogliano e<br />
non si formano aerosol.<br />
Ciò riduce la composizione ad un miscuglio<br />
di gas dominati da CO 2 e H 2S. Le emissioni<br />
fluide dai vulcani debbono la loro pericolosità<br />
a due proprietà diverse, ma non necessa-<br />
riamente alternative: proprietà asfissianti e<br />
proprietà tossiche/irritanti. La CO 2 per esempio<br />
è un tipico esempio di gas sostanzialmente<br />
inerte con modesti o nulli effetti tossici<br />
sui tessuti biologici se non a concentrazioni<br />
estremamente elevate. Per concentrazioni<br />
in volume nall'aria inferiori al 3% non provoca<br />
disturbi, per concentrazioni comprese tra<br />
3% e 5% può provocare mal di testa; per<br />
concentrazioni comprese tra 8% e 15% può<br />
provocare cefalee, nausee, vomito; oltre tale<br />
concentrazione può provocare insufficienza<br />
cardiaca con effetti anche letali. La concentrazione<br />
massima ammessa raccomandata<br />
per esposizioni di 8 ore al giorno e per 5 giorni<br />
alla settimana è di 5.000 ppm in volume<br />
nell'aria. La sua maggior densità rispetto ai<br />
gas atmosferici (circa 1,5 volte l'aria a 0°C),<br />
gli consente in condizioni favorevoli di fluire e<br />
accumularsi nei bassi topografici quando<br />
emessa a fredda o a bassa temperatura. Ciò<br />
può provocare asfissia e rapido decesso a<br />
chi dovesse trovarsi nelle zone di accumulo.<br />
Sono fin troppo noti i casi di morte legati ad<br />
accumulo di CO 2 in aree vulcaniche attive e<br />
non. Nel 1982 una nube di CO 2 emessa da<br />
una frattura nel complesso vulcanico di<br />
Dieng nell'isola di Giava uccise 149 persone.<br />
Nel 1986 una nube di CO 2 emessa da un<br />
vecchio cratere vulcanico occupato da un la-<br />
Tab. 2. Stima dell'emissione annuale di alcune specie<br />
chimiche dal cratere di Vulcano (Eolie) (da Martini et al.,<br />
1991).<br />
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