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Geologia & Salute - AGMItalia

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dell'Università di Roma (Lombardi et al.,<br />

1984; Ciotoli et al., 1993;1994). Tecniche simili<br />

sono attualmente impiegate nello studio<br />

dei processi di inquinamento dei suoli e delle<br />

falde acquifere (Kerfoot, 1987; Marrin &<br />

Kerfoot, 1988; Hirata & Cleary, 1991). Il gas<br />

presente nei pori interstiziali del suolo viene<br />

raccolto per mezzo di una sonda portatile costituita<br />

da un sottile tubo di acciaio, lungo circa<br />

150 cm e con diametro interno di 4 mm<br />

con l'estremità superiore dotata di una valvola<br />

a tenuta in ottone con setto in gomma impermeabile<br />

al gas. L'estremità inferiore della<br />

sonda è caratterizzata da una serie di piccoli<br />

fori che permettono il passaggio del gas dal<br />

suolo all'interno della sonda. La sonda viene<br />

infissa nel terreno ad una profondità di circa<br />

60-80 cm e con una siringa in plastica da 50<br />

cc viene, quindi, aspirata l'aria contenuta nel<br />

suolo. Dei due campioni aspirati il primo viene<br />

iniettato e conservato per le analisi in un<br />

apposito campionatore sottovuoto, il secondo<br />

campione viene analizzato immediatamente<br />

dopo il prelievo attraverso un contatore<br />

a scintillazione per la lettura del radon.<br />

Questa tecnica di campionamento è estremamente<br />

veloce (circa 15 minuti a campione)<br />

ed abbastanza comoda per quanto riguarda<br />

la strumentazione, che è tutta portatile,<br />

e soprattutto economica. Il soil gas survey<br />

permette l'investigazione di aree più o<br />

meno vaste, con la densità di campionamento<br />

voluta, in tempi relativamente brevi. L'analisi<br />

del radon in situ è effettuata mediante un<br />

contatore a scintillazione di particelle alfa<br />

che appartiene alla categoria dei sistemi di<br />

misura attivi. Si tratta di sistemi di monitoraggio<br />

elettronici portatili, che hanno il vantaggio<br />

di dare un risultato in tempo quasi reale e<br />

permettono un'analisi degli andamenti giornalieri<br />

p.es. sulla base delle medie orarie. Lo<br />

strumento è utilizzato anche per misure indoor<br />

e, dove, lo si può lasciare anche per 24<br />

- 48 ore in ogni ambiente di cui si vuole misurare<br />

l'attività del radon. La misura attiva ha<br />

il vantaggio di poter rilevare in pochi giorni<br />

elevate concentrazioni di radon. La misura<br />

attiva è indicata per confermare le misure<br />

eseguite con i dosimetri passivi. Misurando<br />

26<br />

nelle diverse stanze di una casa lo strumento<br />

permette di individuare i punti d'ingresso<br />

del radon. In questo modo è possibile pianificare<br />

meglio le contromisure. In particolare<br />

la misura attiva è indispensabile per verificare<br />

l'efficacia delle contromisure adottate.<br />

Risultati<br />

Il radon si muove dal sottosuolo verso l'atmosfera<br />

ed entra nelle abitazioni attraverso<br />

le fratture o le altre aperture presenti nelle<br />

fondamenta. Il gas può essere intrappolato<br />

nei luoghi chiusi e/o poco areati dove raggiunge<br />

livelli elevati di concentrazione. In alcuni<br />

casi anche i materiali da costruzione (tufi)<br />

possono costituire una sorgente di radon.<br />

La misura delle concentrazioni di radon nell'aria<br />

contenuta nel suolo costituisce un metodo<br />

affidabile e rapido per l'individuazione<br />

delle aree potenzialmente pericolose. Dai<br />

valori misurati nei gas del suolo è possibile<br />

risalire alla concentrazione di radon indoor:<br />

negli USA alcuni studi statistici hanno portato<br />

a stabilire che per concentrazioni di radon<br />

nel suolo superiori a 18.500 Bq/m 3 (18.5<br />

Bq/l) si possono avere nelle abitazioni concentrazioni<br />

di superiori al limite nazionale imposto<br />

dall'EPA (148 Bq/m 3). Naturalmente tale<br />

relazione necessità di una casistica maggiore<br />

che possa permettere una analisi statistica<br />

più accurata.<br />

Dal 1980 il Laboratorio di Chimica dei Fluidi<br />

del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università<br />

di Roma "La Sapienza" ha raccolto<br />

ed analizzato più di 30000 campioni di<br />

gas del suolo in Italia in diversi scenari geologici.<br />

L'analisi statistica di tale database ha<br />

permesso di ricavare importanti parametri<br />

utili ad effettuare inferenze e correlazioni tra<br />

le concentrazioni di radon, misurate in aree<br />

caratterizzate da differenti litologie ed in diversi<br />

ambienti geologici, e la possibilità di<br />

avere valori elevati di questo gas negli ambienti<br />

chiusi.<br />

La figura 2 mostra i grafici a scatola relativi<br />

alle distribuzioni del radon in diversi scenari<br />

geologici in Italia. Il valore mediano mostra<br />

chiaramente un valore più elevato nelle aree<br />

vulcaniche rispetto alle altre zone investiga-

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