Download del file - Gruppo Archeologico Salernitano
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Fig. 7 - CIL IX, 4627 (lato sinistro).<br />
Inoltre il Sordini, nel volume di Notizie degli<br />
Scavi di Antichità pubblicato nel 1893, riporta<br />
un’altra versione <strong>del</strong>la stessa epigrafe, differente<br />
dalla prime due, ma più simile a quella <strong>del</strong><br />
Gudius (Fig. 9) 41 . Tra le versione <strong>del</strong> Sordini e<br />
quelle <strong>del</strong> Corpus Inscriptionum Latinarum si<br />
contano dieci anni di differenza, essendo il IX<br />
volume <strong>del</strong> Corpus pubblicato nel 1883.<br />
In questa sede si segue la versione <strong>del</strong><br />
Sordini poiché si ritiene che sia quella più verosimile,<br />
<strong>del</strong>la quale comunque si riportano due<br />
trascrizioni, diverse.<br />
1a Trascrizione:<br />
T(iti) FADENI [—-] T(iti) F(ilii)<br />
[—-] CATIANI T(iti) F(ilii)<br />
T(iti) [—-]<br />
C(aii) [—-]<br />
L(ucii) | FA[—-]<br />
T(itii) [·····]AERAR(i) [—-]<br />
Fig. 8 - CIL IX, 4627 (lato destro).<br />
Fig. 9 - da Sordini 1893,<br />
p. 381, n. 42.<br />
1a Traduzione<br />
Di Tito Fadeno, figlio di Tito, di Catiano, figlio di Tito,<br />
di Tito [—-], di Caio [—-], di Lucio Fa[—-], di Tito [—<br />
-]erario.<br />
SALTERNUM<br />
- 18 -<br />
2a Trascrizione:<br />
T(iti) FADENI [—-] T(iti) F(ilii)<br />
[—-] CATIANI T(iti) F(ilii)<br />
T(iti) [—-]<br />
C(aii) [—-]<br />
L(ucii)<br />
FA[—-]<br />
T(itii) [·····] AERAR[—-]<br />
2a Traduzione<br />
Di Tito Fadeno, figlio di Tito, di Catiano, figlio di Tito,<br />
di Tito [—-], di Caio [—-], di Lucio Fa[—-], di Tito [—-<br />
]erario.<br />
Le parole nell’epigrafe sono divise da un<br />
punto di forma rotonda, molto usuale nell’epigrafia<br />
latina 42 .<br />
L’epigrafe presenta numerosi problemi di lettura:<br />
sembra riportare una lista di nomi, in caso<br />
genitivo. Il primo nome sembra essere quello di<br />
T. Fadenus, seguito da uno spazio la cui presenza<br />
non è chiara poiché ci aspetteremmo subito il<br />
patronimico <strong>del</strong> personaggio e cioè Titi filus, che<br />
invece è riportato alla fine <strong>del</strong>la prima riga.<br />
La seconda riga potrebbe iniziare con il cognomen<br />
<strong>del</strong> primo personaggio, seguito dal gentilizio<br />
<strong>del</strong> secondo personaggio che era Catianus, un<br />
gentilizio attestato nell’onomastica romana 43 .<br />
Al gentilizio <strong>del</strong> secondo personaggio segue,<br />
sulla stessa riga, il suo patronimico e cioè Titi<br />
filius.<br />
Nelle righe terza e quarta sono probabilmente<br />
riportati i praenomina Titus e Caius, mentre nel<br />
quinto è riportato il praenomen Lucius di un personaggio<br />
il cui gentilizio inizia con le lettere FA,<br />
che potrebbe essere anch’egli un Fadenus, ma<br />
molti sono i gentilizi che iniziano con queste due<br />
lettere 44 .<br />
Veniamo infine all’ultima riga che differenzia<br />
le due trascrizioni sopra riportate da chi scrive. La<br />
prima parte <strong>del</strong>la riga è la stessa per entrambe le<br />
trascrizioni e sembra iniziare con le lettere Titi,<br />
genitivo <strong>del</strong> praenomen Titus.<br />
La differenza tra le due trascrizioni è posta nell’interpretazione<br />
<strong>del</strong>le lettere seguenti. Infatti<br />
dopo il probabile praenomen c’è uno spazio nel<br />
quale ci aspetteremmo il gentilizio al quale<br />
apparterrebbero le lettere “AERAR”.