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Download del file - Gruppo Archeologico Salernitano

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Fig. 3 - La via Flaminia.<br />

Fig. 4 - La<br />

viabilità dei<br />

diverticoli nella<br />

valle <strong>del</strong> Cesano.<br />

La viabilità: l’abitato di Suasa si è formato<br />

negli ultimi decenni <strong>del</strong> III secolo a.C. sul fondovalle<br />

alla destra <strong>del</strong> Cesano (Fig. 2), dopo che<br />

il plebiscito promosso da Gaio Flaminio nel 232<br />

a.C. stabilì la necessità di distribuzione di terra ai<br />

coloni romani anche in questo territorio. Poiché<br />

la viabilità <strong>del</strong> sistema stradale legato alla<br />

Flaminia venne attuata nel 220 a.C. sul fianco<br />

sinistro <strong>del</strong>la valle (Fig. 3), si ritiene che a quel<br />

tempo il primo insediamento dovesse già esiste-<br />

SALTERNUM<br />

Fig. 5 - Veduta aerea <strong>del</strong>la città di Suasa. Figg. 6 - 7 - Pianta<br />

<strong>del</strong>la città di Suasa.<br />

- 42 -<br />

re, altrimenti l’abitato sarebbe stato attratto dall’importante<br />

via di transito posta sull’altro lato<br />

(Fig. 4).<br />

La presenza di coloni all’interno di un denso<br />

popolamento rurale rese necessaria la creazione<br />

di luoghi adatti per il commercio e l’amministrazione<br />

<strong>del</strong>la giustizia da parte di un prefetto.<br />

Suasa si strutturò dunque prima come Prefettura<br />

e poi si ampliò fino a diventare, dopo il 49 a.C.,<br />

Municipio retto da duoviri. Proprio in questo<br />

momento si pone lo sviluppo <strong>del</strong>la città con<br />

spazi pubblici adeguati e aree abitative all’interno<br />

di un sistema urbano regolare e pianificato<br />

(Figg. 5-6), di cui ci sono giunte significative<br />

tracce. Nel corso <strong>del</strong> II e III secolo d.C. crebbe<br />

a cavallo <strong>del</strong>l’asse stradale basolato che percorre<br />

ancor oggi Pian Volpello, con edifici pubblici<br />

privati di grande impegno edilizio, taluni ben<br />

noti dai recenti scavi: una grande piazza porticata<br />

sul lato settentrionale, l’anfiteatro sul lato<br />

meridionale, il teatro, forse le terme (Fig. 7), il<br />

sistema idrico di approvvigionamento, diverse<br />

abitazioni private, talvolta sontuose come la<br />

domus dei Coiiedi.<br />

Gli edifici principali<br />

L’area di abitazioni posta a Est <strong>del</strong>la strada<br />

principale rappresenta la parte più cospicua <strong>del</strong>l’area<br />

archeologica già musealizzata, che comprende<br />

una grande domus di età imperiale e<br />

un’abitazione più piccola di età repubblicana.<br />

La domus dei Coiiedi prende nome dalla<br />

importante famiglia che ne fu proprietaria, nota<br />

per mezzo di epigrafi gemelle a quella rinvenuta<br />

nel corso <strong>del</strong>lo<br />

scavo.<br />

La dimora fu edificata<br />

nel II d.C. su<br />

un’originale casa ad<br />

atrio di metà <strong>del</strong> I<br />

a.C., di cui rimase in<br />

uso il sistema di<br />

ingresso, mentre il<br />

nuovo atrio (A) fu<br />

spostato a Est. Il<br />

vano di maggior<br />

rilievo era l’oecus

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