Download del file - Gruppo Archeologico Salernitano
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accolte nel volume VI <strong>del</strong> Corpus Inscriptionum<br />
Latinarum. In particolare, l’epigrafe che qui si<br />
prende in considerazione è presente in CIL VI<br />
Pars III, dove sono raccolte le iscrizioni sepolcrali<br />
di Roma.<br />
Fig. 14 - CIL VI, 17647<br />
6.1) CIL VI, 17647 (Fig. 14).<br />
Non sappiamo in realtà se questa epigrafe sia<br />
stata veramente rinvenuta a Roma, ma questa è<br />
l’opinione di E. Bormann, G. Henzen ed Ch.<br />
Huelsen che hanno curato il volume CIL VI Pars<br />
III, pubblicato a Berlino nel 1886.<br />
Infatti per quanto riguarda l’epigrafe che qui<br />
si prende in considerazione, nel CIL VI Pars III<br />
si riporta quanto segue: “Tavola di marmo di origine,<br />
come sembra, urbana, si trovava a Parigi<br />
nel museo <strong>del</strong> comandante Blacas”. L’epigrafe<br />
fu descritta dal Mommsen.<br />
Trascrizione:<br />
FADENA C(aii) L(iberta) LAIS<br />
SIBI ET SUIS<br />
C(aio) PHELGINATI C(aii) L(iberto)<br />
PHAMPHILO VIRO SUO<br />
Traduzione<br />
Fadena Lais, liberta di Caio, per sé e per i suoi e per<br />
Caio Felginate Panfilo, liberto di Caio, suo marito.<br />
Le parole nell’epigrafe sono divise da un<br />
punto di forma rotonda, molto usuale nell’epigrafia<br />
latina 90 .<br />
SALTERNUM<br />
- 24 -<br />
La traduzione <strong>del</strong>l’epigrafe non pone problemi.<br />
Nella prima riga è menzionata una liberta,<br />
Fadena Lais che costruisce un sepolcro per sé,<br />
per i suoi e per suo marito C. Phelginas<br />
Pamphilus, anch’egli un liberto.<br />
Lais, il cognomen di Fadena, deriva dalla lingua<br />
greca ed era proprio <strong>del</strong>le etere 91 ; dalla lingua<br />
greca derivano anche il gentilizio<br />
Phelginas 92 ed il cognomen Pamphilus <strong>del</strong> marito<br />
di Fadena Lais 93 .<br />
Per il formulario e l’onomastica dei personaggi<br />
riportati nell’epigrafe, questa potrebbe essere<br />
datata nel I sec. d.C. La datazione inoltre potrebbe<br />
essere confermata anche dal modo di rendere<br />
la lettera I <strong>del</strong>la parola SVIS nel secondo rigo,<br />
essendo questa più lunga rispetto alle altre,<br />
fenomeno abbastanza frequente nelle epigrafi<br />
che datano tra il I sec. a.C. ed il I sec. d.C. 94<br />
Tenendo presente le trascrizioni e le traduzioni<br />
proposte, diciotto quindi sono i personaggi<br />
<strong>del</strong>la gens Fadena attestati a Roma, nella<br />
Regio IV e nella Regio V ed in particolare undici<br />
nella Regio IV, sei nella Regio V ed uno a Roma<br />
(Fadena Lais).<br />
Per quanto riguarda più precisamente le città<br />
antiche <strong>del</strong>la Regio IV e nella Regio V dove i personaggi<br />
<strong>del</strong>la gens Fadena erano presenti,<br />
abbiamo il seguente schema:<br />
REGIO IV:<br />
1) Foruli:<br />
CIL IX 4408:<br />
1.1) C. Fadenus<br />
1.2) Fadena<br />
1.3) Q. Fadenus<br />
2) Nursia ed Ager Nursinus:<br />
CIL IX 4550 = AE, 1950, n. 89; 1989, n. 204;<br />
1996, n. 529 a-f ; Suppl. It. XIII, n. 19.<br />
2.1) C. Fadenus Bassus (probabilmente si<br />
tratta <strong>del</strong>lo stesso C. Fadenus Bassus riportato in<br />
CIL IX 4594)<br />
2.2) Q. Fadenus<br />
2.3) Fadena Maxima<br />
CIL IX 4627:<br />
2.4) T. Fadenus