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NOTE 1 F.DUPONT, La vita quotidiana nella Roma repubblicana, Laterza, Bari 2000, p.12 2 G. CORRADI, Le grandi conquiste mediterranee, Ed. Cappelli, Bologna, 1945, passim. 3 T. MOMMSEN, Storia di Roma, Berlino, 1854-1856 cap. X, p. 42. SALTERNUM - 40 - 4 SVETONIO, Aug. XXXVII 5 R.E.PALMER, The Archaic Community of the Romans, Cambridge, 1970. Citato da CLAUDE NICOLET in Il Mestiere di Cittadino nell’antica Roma, Roma 1992, p. 31.
WALTER FALAPPA La città romana di Suasa (Ancona) La presentazione di questo sito sarà divisa in due parti: questa prima parte riguarda la storia del ritrovamento, la presentazione delle prime fasi di scavo e la descrizione dei ritrovamenti dei materiali all’interno della domus dei Coiiedi, su cui si sono concentrate le forze vista l’imponenza del ritrovamento della domus. La seconda parte tratterà delle procedure adottate nelle fasi di scavo ai fini conservativi, i metodi, gli interventi di prima necessità, la situazione al momento dello scavo e le problematiche della messa in luce dei materiali. Si farà anche una analisi delle metodologie ed un accenno a come il volontariato può collaborare con le diverse strutture operanti a Suasa sulla base di una esperienza condotta a maggio 2007 dal Gruppo Archeologico Ferrarese. Introduzione al sito archeologico. Direzione dei lavori: PIER LUIGI DALL’AGLIO, SANDRO DE MARIA I resti della città romana di Suasa sorgono lungo la valle del Cesano all’altezza di Pian Volpello. La città antica, menzionata dagli autori latini tra i centri della stessa regio della divisione Augustea (che comprende l’Umbria e le Marche meridionali), (Fig. 1) fu oggetto di interesse da parte di importanti studiosi locali. Tra questi possiamo ricordare Vincenzo Maria Cimarelli che descrisse alcuni ruderi ancora visibili nel 1642, a cui si aggiunse, alla metà del secolo appena trascorso, la solerte opera di recupero di oggetti di varia provenienza da parte di Gello - 41 - Fig. 1 - Territorio delle Marche. Si noti come le valli abbiano un andamento a pettine verso il mare. Fig. 2 - La RegioVI della divisione Augustea. Giorni. Questi reperti, assieme agli altri necessari a ricostruire la storia del territorio, erano conservati nel vicino museo di S. Lorenzo in Campo (in fase di ristrutturazione), mentre quelli provenienti dall’area urbana si trovano nel Museo di Castelleone di Suasa.
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