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Download del file - Gruppo Archeologico Salernitano

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le <strong>del</strong>la morte ha congiunto a te.<br />

Qui riposa in pace Fortunata,<br />

Clarissima Femina, moglie di Petrus,<br />

Vir clarissimus, Pater Pauperum, la<br />

quale visse circa 36 anni e fu deposta<br />

in pace con la figlioletta Petronia,<br />

di 6 anni, nel VII giorno dalle<br />

Calende di Febbraio (il 26 gennaio),<br />

nell’Indizione … » 24 (fig. 10).<br />

Di grande impatto emozionale<br />

anche il breve testo di accompagnamento<br />

per il piccolo Caius Nonius Flavianus,<br />

membro di una famiglia altolocata di Pozzuoli<br />

che ancora ricorre al sistema trinominale per<br />

l’indicazione onomastica 25 , e che gli elementi di<br />

cui si dispone inducono a datare, ugualmente,<br />

nell’ambito <strong>del</strong> VI secolo. La sua iscrizione, carica<br />

di un sofferto pathos che travalica il tempo,<br />

testimonia di una maternità e paternità fortemente<br />

volute, <strong>del</strong>la trepida attesa dei genitori e<br />

<strong>del</strong> loro strazio per una morte davvero inattesa<br />

e prematura: ‘… richiesto con preghiere per molti<br />

anni, una volta nato, visse un anno ed undici<br />

mesi …’ 26 (fig. 11).<br />

In conclusione, un ultimo testo permette di<br />

tornare su due concetti già espressi in apertura:<br />

quello <strong>del</strong> valore ‘liberatorio’, oltre che memorativo,<br />

che alle antiche iscrizioni veniva affidato<br />

dai committenti e quello <strong>del</strong>la relatività <strong>del</strong> concetto<br />

di ‘morte prematura’. Si tratta <strong>del</strong> lungo<br />

epitaffio che Stefano II, vescovo di Napoli nella<br />

seconda metà <strong>del</strong>l’VIII secolo, fa predisporre per<br />

il figlio, il Console Cesario, che egli dice ‘teneris<br />

sublatus in annis’ benché avesse compiuto ventisei<br />

anni 27 : «Qui riposa Cesario Console rapito<br />

negli anni <strong>del</strong>la giovinezza; … E voi, o miei<br />

parenti, compiangete le ferite di me che l’ho<br />

generato, voi che tanto desiderate di godere <strong>del</strong>la<br />

buona sorte dei figli. La mia sorte è tanto più<br />

SALTERNUM<br />

Fig.11. Iscrizione <strong>del</strong> piccolo Caius Nonius Flavianus.Pozzuoli, perduta (CIL X 3310/11).<br />

- 8 -<br />

infelice per il lutto <strong>del</strong> figlio amato e la sua fiamma<br />

mi consuma dentro nel petto…. Con l’aiuto<br />

di lui, la mia annosa vecchiezza di padre si sentiva<br />

sicura, ed io ero ormai un uomo tranquillo….Console<br />

e poi vescovo io, tuo padre, ho<br />

dovuto prepararti la tomba, mentre avresti<br />

dovuto comporre tu i resti di tuo padre….Egli<br />

aveva appena superato i ventisei anni, quando<br />

restituì il suo spirito a Cristo nel cielo. Fragile<br />

diventa la vita di un vecchio dopo la morte acerba<br />

<strong>del</strong> proprio figlio; dopo di lui, credo, non<br />

durerà che pochi giorni. Ti preceda la luce di<br />

Cristo, o figlio carissimo, e tu, S. Gennaro, porta<br />

a Dio la mia preghiera. Deposto il 20 settembre,<br />

nell’anno XIII <strong>del</strong>l’impero di Costantino il giovane<br />

(VI) e di Irene, Augusti, nell’Indizione XII<br />

(789)» 28 .<br />

E’ una dimostrazione estremamente eloquente<br />

<strong>del</strong> dramma di un padre che vede rovesciarsi<br />

le leggi naturali e che si trova a riflettere sull’absurdum<br />

di un destino che impone, a lui ormai<br />

anziano, di prestare al giovane figlio premortogli<br />

quelle ultime cure che la logica avrebbe<br />

voluto essere riservate, dal figlio, a lui. Al di là<br />

<strong>del</strong> mero dato biometrico, anche in presenza di<br />

una fede che alimenta la speranza di un ricongiungimento<br />

e assicura la continuità <strong>del</strong>la vita<br />

nell’aldilà, nella sfera degli affetti, un funus è<br />

sempre acervus e la mors semper immatura.

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