Download del file - Gruppo Archeologico Salernitano
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Ricostruzione<br />
di un cavaliere<br />
romano <strong>del</strong> I<br />
sec. d.C.<br />
Roma,<br />
Museo<br />
<strong>del</strong>la Civiltà<br />
Romana.<br />
to all’assassinio <strong>del</strong> tribuno Livio Druso, che per<br />
primo aveva osato proporlo. Da questi eventi<br />
emerge chiaramente quanto la cittadinanza fosse<br />
importante sia per chi già la possedeva, sia per<br />
chi ambiva ad ottenerla.<br />
I Romani erano discretamente generosi a<br />
concedere questo stato di privilegio a singoli<br />
individui: lo dimostra il fatto che un gran numero<br />
di ex schiavi, i liberti, erano accolti senza<br />
troppi problemi tra i cives, anche se con qualche<br />
limitazione, che però scompariva per i loro figli;<br />
al contrario erano molto restii a concederlo ad<br />
intere comunità. Evidentemente ciò accadeva<br />
perché il singolo individuo veniva ad essere<br />
come diluito nell’insieme <strong>del</strong>la popolazione,<br />
mentre coloro che appartenevano già ad una<br />
comunità omogenea erano adusi a proprie leggi<br />
e consuetudini e per questo, se accolti collettivamente,<br />
potevano in qualche modo inquinare<br />
quelle romane. Si deve anche osservare che lo<br />
schiavo liberato, il “liberto”, era ammesso a<br />
godere dei diritti civili, ma per poterne usufruire<br />
doveva entrare a fare parte di una familia,<br />
che era quella <strong>del</strong>l’ex padrone, prenderne il<br />
SALTERNUM<br />
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nome ed adottarne i culti familiari. In questo<br />
modo il padrone, divenuto patrono, veniva ad<br />
essere in qualche modo garante <strong>del</strong> successivo<br />
comportamento <strong>del</strong> suo ex schiavo.<br />
Sarà Cesare che, al suo ritorno a Roma dopo<br />
la vittoria su Pompeo ed i pompeiani, supererà<br />
quella diffidenza verso gli stranieri e concederà<br />
la cittadinanza ad intere regioni, così alla Gallia<br />
Cisalpina, alla città di Gades e all’intera legione<br />
V Alaudae, reclutata totalmente fra i Galli transalpini;<br />
ma non bisogna dimenticare che Cesare<br />
aveva bisogno di crearsi un seguito personale<br />
per consolidare anche politicamente la sua vittoria.<br />
Bisognerà attendere il 212 d.C. per vedere<br />
l’imperatore Caracalla emanare una “costituzione”<br />
che, con poche eccezioni, estendeva la cittadinanza<br />
a tutti gli uomini liberi <strong>del</strong>l’Impero.<br />
Poiché fra gli oneri che gravavano sul cittadino<br />
c’era anche quello di pagare le tasse di successione,<br />
gli avversari di Caracalla sostennero che<br />
lo scopo recondito <strong>del</strong>la sua costituzione era di<br />
assicurare a Roma i proventi di quell’imposta.<br />
Fra i vantaggi di essere cittadini c’era senza<br />
dubbio quello di potere usufruire <strong>del</strong>le distribuzioni<br />
di grano a prezzo calmierato o anche a<br />
titolo gratuito. Questa forma di elargizione, nata<br />
in un primo momento per alleviare i disagi che<br />
sorgevano in periodi di carestia, finì per divenire<br />
costante, con notevole gravame economico<br />
per le finanze statali. Da provvedimento episodico<br />
quale era stato in precedenza, fu con Gaio<br />
Gracco (lex Sempronia frumentaria, 123 a.C.)<br />
che si giunse a renderlo permanente, anche se<br />
le resistenze ad una misura chiaramente demagogica<br />
furono molte. Cicerone (Tusc., III, 48)<br />
racconta che Lucio Calpurnio Pisone si era battuto<br />
aspramente contro l’approvazione <strong>del</strong>la<br />
legge, ma che quando si giunse alla distribuzione<br />
<strong>del</strong> grano si presentò con gli altri per prelevare<br />
la sua quota. Gaio Gracco vedendolo tra la<br />
folla gli chiese innanzi a tutti, con evidente<br />
intento ironico, perché rivendicasse i benefici di<br />
una legge che aveva osteggiato e quegli rispose:<br />
«Avrei preferito, Gracco, che tu non distribuissi i<br />
miei beni, ma se lo fai voglio la mia parte».<br />
La riottosità dei Romani a concedere la cittadinanza<br />
ad intere popolazioni nel loro comples