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Fortunato Depero<br />
fi ne del secondo confl itto mondiale,<br />
fece cessare l’interesse per la sua attività<br />
artistica. Successivamente, a partire<br />
dagli inizi degli anni Settanta, le<br />
numerose mostre allestite in varie città<br />
italiane nonché gli scritti di alcuni<br />
storici dell’arte hanno portato ad una<br />
rivalutazione della sua opera.<br />
Nato nel 1892 a Fondo, nella Valle<br />
di Non, Fortunato Depero compie<br />
gli studi di arti applicate a Rovereto<br />
dove per alcuni anni farà il marmista<br />
di lapidi sepolcrali, dopo un tentativo,<br />
non riuscito, di accedere all’Accademia<br />
di Belle Arti di Vienna. Poco più<br />
che ventenne, conosce i futuristi Bal-<br />
la (che diventerà suo maestro) e Boccioni,<br />
il maggior esponente del movimento.<br />
Diaghilev, il mago dei balletti<br />
russi, lo ingaggia come scenografo e<br />
costumista per un suo spettacolo, “Il<br />
canto dell’usignolo”, commessa non<br />
completamente realizzata dall’artista,<br />
occupato con Picasso a creare i costumi<br />
per un altro spettacolo.<br />
Non solo multiforme ma straordinariamentre<br />
produttivo, Depero si<br />
fa ben presto conoscere attraverso le<br />
più importanti esposizioni d’arte, la<br />
Biennale di Venezia, la Triennale di<br />
Milano, la Quadriennale di Roma, a<br />
Parigi, oltreoceano, a New York dove<br />
per due anni svolge un’ampia e intensa<br />
attività. Assieme a Balla, nel<br />
1915,appone la sua fi rla al Manifesto<br />
della ricostruzione futurista dell’universo.<br />
”...daremo scheletro e carne<br />
all’invisibile, all’impalpabile,<br />
all’imponderabile, all’impercettibi-<br />
Arte<br />
le...” è la massima di questo documento,<br />
il cui testo è accompagnato<br />
da opere fi gurative dei due estensori<br />
e segna il passaggio tra il Primo ed il<br />
Secondo futurismo.<br />
Nel 1959 Depero crea a Rovereto<br />
anche un museo, il suo museo, luogo<br />
”...dove avanguardia e memoria<br />
convivono...” e ”...luogo dinamico di<br />
incontro e formazione...”. Nel gennaio<br />
scorso il Comune di Rovereto ed<br />
il MART (Museo d’arte moderna e<br />
contemporanea di Rovereto e Trento,<br />
fondato nel 1980), ripreso il progetto<br />
museale dell’artista, hanno dato<br />
vita alla Casa d’arte futurista Fortu-<br />
nato Depero, primo e unico museo<br />
futurista d’ Italia, che si pone come<br />
una grande e pregevole vetrina delle<br />
creazioni futuriste e non di Fortunato<br />
Depero: disegni, dipinti, scenografi e,<br />
marionette, cartelloni pubblicitari,<br />
tarsie in legno, stoffe, soluzioni grafi -<br />
che, libri, poesie, prose, arazzi, costumi...<br />
eccetera, eccetera. ●<br />
<strong>Panorama</strong> 21