10.06.2013 Views

Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

8 <strong>Panorama</strong><br />

Attualità<br />

Costume<br />

e scostume<br />

Il messaggio<br />

tolto dal tram<br />

«Senza Dio, senza padrone»,<br />

era lo slogan promosso da una<br />

rete di associazioni non governative<br />

croate, prevalentemente<br />

femministe, affi sso per un giorno<br />

su un tram di Zagabria a sostegno<br />

dell’ateismo. La campagna<br />

sarebbe dovuta durare un<br />

mese, ma dopo 24 ore la Zet<br />

(l’azienda che gestisce i trasporti)<br />

l’ha bloccata restituendo ai<br />

committenti quanto pagato.<br />

Il cartellone è stato rimosso<br />

perché “il messaggio non è in<br />

sintonia con la politica di marketing<br />

dell’azienda’’ è stato detto<br />

in un comunicato che ha suscitato<br />

le ire della “Coalizione<br />

per il secolarismo” che, come<br />

già prima a Londra e Madrid,<br />

ha promosso l’iniziativa. Il denaro<br />

è stato restituito ma, dicono<br />

le associazioni, rimane la domanda<br />

perché prima lo slogan<br />

è stato ammesso e poi cancellato.<br />

“Un esempio di tirannia<br />

della maggioranza sulla minoranza’’,<br />

per Bojana Genov, una<br />

delle promotrici della prima iniziativa<br />

ateista pubblica mai promossa<br />

in Croazia, Paese per il<br />

90 per cento cattolico e il circa<br />

3 per cento di atei. L’azienda<br />

pubblica si è giustifi cata sostenendo<br />

che lo slogan “offende i<br />

valori dei credenti”. Analoga la<br />

posizione di alcuni analisti vicini<br />

alla Chiesa. “Il messaggio<br />

rifl ette un ateismo distorto perché<br />

incita alla discriminazione<br />

di persone di diverso credo religioso<br />

ed esprime un tipo di frustrazione<br />

con la religione”, ha<br />

osservato don Živko Kustić, sacerdote<br />

e autorevole intellettuale<br />

cattolico. Per la femminista<br />

Đurđa Knežević, il gesto ha dimostrato<br />

il legame innaturale tra<br />

la Chiesa e lo Stato. Per Vesna<br />

Pusić, (Hns) lo slogan tolto dimostra<br />

“che la campagna ha colto<br />

nel segno”.<br />

Sempre in alto mare il contezioso tra Croazia e<br />

Un passo avanti e du<br />

È<br />

terminata con un nulla di fatto<br />

anche la riunione tra il Commissario<br />

per l’Allargamento<br />

dell’Ue, Olli Rehn, e i Ministri degli<br />

Esteri della Croazia e della Slovenia,<br />

Gordan Jandroković e Samuel<br />

Žbogar. L’incontro tra i due Paesi,<br />

alla presenza degli alti rappresentanti<br />

dell’Ue, non ha dato infatti risultati<br />

concreti sul progetto della Commissione<br />

Europea per la mediazione<br />

volta a risolvere la controversia del<br />

confi ne sloveno-croato e il proseguimento<br />

dei negoziati di adesione della<br />

Croazia. “Durante l’incontro, abbiamo<br />

discusso sulla possibilità di raggiungere<br />

accordi su specifi ci termini<br />

di intermediazione europea, decidendo<br />

così di proseguire i colloqui in un<br />

prossimo futuro”, si è limitato a riportare<br />

brevemente un comunicato dalla<br />

Commissione Europea dopo i colloqui,<br />

precisando che l’obiettivo rimane<br />

quello di “agevolare la soluzione<br />

di questioni di confi ne e sbloccare i<br />

negoziati di accesso alla Croazia volti<br />

a soddisfare le prescrizioni tecniche,<br />

per completare i negoziati entro<br />

la fi ne di quest’anno”.<br />

Ad ogni modo, Olli Rehn ha accolto<br />

con favore il fatto che entrambi<br />

i Paesi hanno sostenuto tale iniziativa<br />

e ha sottolineato ora la necessità di<br />

raggiungere un accordo sui termini di<br />

intermediazione, tenendo presente le<br />

prescrizioni del diritto internazionale<br />

e della pratica giudiziaria. La Croazia<br />

e la Slovenia hanno infatti convenuto<br />

entrambe intorno all’iniziativa di<br />

risolvere la questione delle frontiere<br />

con il supporto di un team di esperti<br />

sotto la guida dell’ex presidente fi nlandese<br />

Martti Ahtisaari, ma restano<br />

molto divise sul mandato da conferire<br />

agli inviati. Infatti, mentre la Croazia<br />

ritiene che il gruppo di mediazione<br />

dovrebbe aiutare i due Paesi nella<br />

formulazione di una petizione da presentare<br />

poi presso la Corte internazionale<br />

di giustizia dell’Aja, la Slovenia<br />

Dal sacrifi cio degli esuli ad<br />

Migliaia di uomini e donne italiane,<br />

durante e dopo il secondo dopoguerra,<br />

vittime di uccisioni sommarie,<br />

che in Istria ebbe il chiaro intento<br />

di infondere il terrore nella popolazione<br />

italiana. La dura repressione infl itta<br />

dalle autorità comuniste jugoslave<br />

portò alla fuga un numero consistente<br />

di italiani, ma anche sloveni e croati.<br />

Un esodo e una pulizia etnica che signifi<br />

cò graduale perdita di un’identità<br />

sociale e culturale che ancora oggi con<br />

grande “sacrifi cio” istriani, fi umani e<br />

dalmati cercano di conservare. E proprio<br />

sulla necessità di rivedere e occuparsi<br />

della questione degli esuli con<br />

occhio e interesse nuovi è stato organizzato<br />

un seminario di studi a Milano,<br />

a cura del Dipartimento di Scienze<br />

Politiche dell’Università Cattolica<br />

del capoluogo lombardo, dal titolo Il<br />

sacrifi cio degli istriani, fi umani, dalmati<br />

per rimanere italiani. L’azione<br />

dell’Unione Europea per il loro diritto<br />

a vivere nella terra natìa, in collaborazione<br />

con l’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia-Comitato<br />

di Milano. Un incontro dedicato non<br />

tanto, e non solo, all’analisi di una problematica<br />

storica che continua a destare<br />

contrarietà, quanto all’esame della<br />

risoluzione della controversia all’interno<br />

del contesto europeo. Per il Direttore<br />

del Dipartimento di Scienze<br />

Politiche e Ordinario di Storia delle relazioni<br />

e delle istituzioni internazionali<br />

della Cattolica di Milano, Massimo<br />

De Leonardis, da sempre attento conoscitore<br />

dell’argomento ed autore di numerosi<br />

saggi a riguardo, “il desiderio è<br />

quello di riportare al giusto posto sulla<br />

scala del riconoscimento una questione<br />

che per forti contrapposizioni ideologiche<br />

non ha goduto del meritato interesse.<br />

Certo però - ha aggiunto - oggi queste<br />

barriere sono diminuite, si comincia<br />

a riguardare vecchie e preconcette interpretazioni”.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!