Gestione comunale diretta dei parcheggi: preoccupazione per i posti ...

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RZO 2013
Coforpol, ventitré posti
a rischio
Il Municipio si riprende la
gestione dei parcheggi affidati
alla Coforpol e parte
l’allarme per i posto di lavoro.
Dal prossimo primo maggio
infatti le aree sosta di piazza XX
Settembre, del Carmine, Cavour,
Matteucci, Manzoni e Guido da
Montefeltro saranno affidate alla
società pubblica “Forlì Mobilità
Integrata” interamente partecipata
dal Comune e che gestisce
anche le righe blu (prima affidate
ad Atr). A rischio sarebbe dunque
il posto di 23 lavoratori
Coforpol (dai 36 ai 60 anni) di cui
17 svantaggiati (non solo disabili,
ma anche persone in situazione
di disagio sociale, con problemi
fisici o patologie di varia natura).
Da mesi vanno avanti gli incontri
con l’amministrazione comunale,
i sindacati e la Direzione
provinciale del lavoro per cercare
una soluzione che non si è ancora
trovata. “Siamo preoccupati -
dice la responsabile Welfare Legacoop,
Enrica Mancini (anche
consigliere comunale del Pd) -.
Si è diffusa la cultura, pericolosa,
per cui le amministrazioni pubbliche
preferiscono reinternalizzare
i servizi. E\\u0300 una scelta
che comporta più costi per il
cittadino, al di là dei risparmi di
brevissimo respiro. Le coop sociali
sono nate per fornire servizi
che i Comuni non riescono più
a offrire direttamente e per includere
al lavoro le fasce più deboli
della comunità. Capiamo i
IL CASO Il Municipio si riprende la gestione
dei parcheggi e lascia a piedi la coop sociale
Parcheggi del centro Dal primo maggio torneranno in gestione diretta al Comune. Sotto Enrica Mancini
problemi di spesa degli enti, ma
non è in questo modo che si sana
un bilancio”. In passato il Comune
era stato criticato per avere
dato in appalto alle coop molti
servizi senza avere, di conseguenza,
ridotto numero e costo
del personale comunale ma ora
l’amministrazione Balzani sembra
intenzionata a ridurre sempre
di più la fetta a disposizione
delle cooperative. Inoltre i parcheggi
potrebbero essere gestiti
con servizi automatici e non più
con personale sul posto. “Un avanzamento
tecnologico, quando
toglie posti di lavoro ai disabili
e agli svantaggiati crea un
problema sociale e non è innovazione
responsabile” conclude
il direttore di Legacoop, Monica
Fantini. (ri)