Gestione comunale diretta dei parcheggi: preoccupazione per i posti ...
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ROMAGNA DOMENICA<br />
10. MARZO 2013<br />
VISTI DA ROMA “Novecento”, mostra<br />
al San Domenico di Forlì: una visita fuori<br />
ordinanza <strong>per</strong> un evento straordinario<br />
A spasso<br />
nella<br />
memoria<br />
Benvenuti nel Ventennio! La<br />
magica Forlì con un’abile<br />
piroetta ci cattura nella <strong>per</strong>fetta<br />
illusione. Da Piazza<br />
Saffi al complesso del San Domenico<br />
il passo è breve: appena uno<br />
schiocco di dita la soglia si spalanca<br />
<strong>per</strong> incanto su una mostra che è<br />
piuttosto una promenade, un galop,<br />
attraverso diciassette stazioni concepite<br />
dal gran cerimoniere e curatore<br />
Fernando Mazzocca come<br />
un’infallibile macchina del tempo.<br />
A chi entra non rimane che lasciarsi<br />
trascinare dal turbinoso toboga.<br />
Vent’anni di storia patria, di<br />
arte, di moda, di monumenti, cimeli,<br />
manifesti, arredi, suppellettili, mobili<br />
in stile, canzoni d’epoca, affreschi<br />
e mosaici; una rivoluzione del<br />
gusto che investe come una vento<br />
propizio un’intera nazione, mai così<br />
rigogliosa di idee, di progetti, es<strong>per</strong>imenti,<br />
creazioni in ogni campo.<br />
Scrive Massimo Bontempelli: “Il<br />
compito primo e fondamentale del<br />
poeta è inventare miti, favole, storie,<br />
che poi si allontanino da lui (…) e<br />
diventino patrimonio comune degli<br />
uomini”. Accanto alla rinascita dell’arte,<br />
trovano spazio inesplorato la<br />
navigazione aerea, le bonifiche agrarie,<br />
gli stadi marmorei, il cinema, il<br />
recu<strong>per</strong>o della classicità, la grafica,<br />
il design, il culto del corpo, l’ideologia<br />
dello sport. La prima guerra<br />
mondiale è finita e con essa muore<br />
boccheggiando l’Ottocento. Insieme<br />
alle piazze metafisiche di De Chirico,<br />
sorgono <strong>per</strong> mano di Campigli, Minerbi,<br />
Baroni, Libero Andreotti le<br />
statue alla Vittoria, all’eroismo, al sacrificio<br />
militare. Adolfo Wildt scolpisce<br />
il volto del duce e lo trasforma in<br />
icona, gli ultimi futuristi ne dipingo-<br />
TASSE<br />
Ricorsi<br />
Lo Stato vince<br />
quasi sempre<br />
Oltre 16.000 processi (16.828, <strong>per</strong><br />
la precisione) pendenti al 31 dicembre<br />
2012 e sempre meno <strong>per</strong>sonale.<br />
E’ la situazione della<br />
Commissione tributaria regionale<br />
dell’Emilia-Romagna fotografata<br />
oggi a Bologna dal presidente Aldo<br />
Scola in occasione dell’a<strong>per</strong>tura<br />
dell’anno giudiziario tributario.<br />
Dal 2006 al 2012, lo Stato, ma anche<br />
i concessionari della riscossione<br />
<strong>dei</strong> tributi sono stati vittoriosi<br />
nel 60% delle controversie esaminate<br />
dalla Commissione tributaria<br />
dell’Emilia-Romagna. “Ne’<br />
il ricorrere in Cassazione garantisce<br />
il contribuente dal farla franca”,<br />
osserva Scola.<br />
no la mitizzata energia; Bertelli ricompone<br />
i suoi tratti somatici nel<br />
geniale “profilo continuo”. Saranno<br />
Maccari e Rosai, frondisti all’aceto,<br />
a non risparmiargli caricature feroci<br />
quando il mito decade. Ma intanto<br />
Achille Funi ne celebra in ogni declinazione<br />
il carisma irresistibile; e<br />
nella cornice di una preziosa libreria<br />
scopriamo inciso a lettere vive: “Benito<br />
Mussolini che la notte della<br />
Diana trasfigurò in albore.” La Diana<br />
è lo squillo della vittoria che annuncia<br />
il riscatto. La nona stazione dedicata<br />
all’arte applicata esibisce capolavori<br />
di arredo firmati da Giò<br />
Ponti, Piacentini, Cambellotti, Tito<br />
Varisco, che adotta sportelli a mosaico.<br />
Si afferma il celebre movimento<br />
“Novecento” di cui sulla rivista<br />
“Valori Plastici” parla <strong>per</strong> prima<br />
Margherita Sarfatti, musa ispiratrice<br />
che conia anche il titolo di Dux <strong>per</strong><br />
l’amato Benito. Mentre Jean Cocteau<br />
Sanità I sindacati promuovono<br />
l’Azienda unica romagnola<br />
invocava nel ’17 il “Ritorno all’ordine”,<br />
e Severini a Parigi dava alla<br />
stampe il suo “Du Cubisme au Classicisme”,<br />
De Chirico si dichiarava<br />
“pictor classicus”. La romanità è da<br />
subito il fiore all’occhiello del fascismo:<br />
lo Stadio <strong>dei</strong> Marmi con 60 atleti<br />
nudi e giganteschi che lo presidiano<br />
al pari di numi tutelari, ne<br />
sono la <strong>per</strong>fetta traduzione. Negli<br />
anni Trenta trionfa lo sport, si inneggia<br />
ai campioni; pugilatori, calciatori,<br />
lottatori vengono ritratti in bronzo<br />
e su tela da Montanari, Oppi<br />
Tomba, Romanelli, Arturo Martini.<br />
E intanto l’immagine pubblica del<br />
regime si esalta in un nuovo modernissimo<br />
linguaggio grafico; nasce<br />
l’arte della comunicazione con maestri<br />
del nome di Nizzoli, Dudovich,<br />
Codognato, Testi, lo stesso Sironi; gli<br />
illustratori sono una schiera e riadattano<br />
la lezione pittorica di Dottori,<br />
di Balla, in un’originale utiliz-<br />
Le Conferenze Territoriali Sociali e Sanitarie e CGIL<br />
CISL UIL della Romagna hanno presentato il documento<br />
approvato dalle Conferenze in ognuno <strong>dei</strong> 4<br />
territori sul “Riordino assetti organizzativi sanitari -<br />
costituzione Azienda Unica Romagna”. CGIL CISL E UIL ritengono<br />
he <strong>per</strong> rispondere alle attuali esigenze <strong>dei</strong> cittadini,<br />
sia in termini di qualità delle prestazioni che di migliore utilizzo<br />
del denaro pubblico il bacino di utenza della Romagna,<br />
pari a oltre 1.100.000 abitanti sia da considerarsi una<br />
opportunità e possa rappresentare un contesto nel quale sviluppare<br />
(ad es.) la tendenziale autosufficienza anche <strong>per</strong> le<br />
prestazioni di 3° livello oggi sostanzialmente allocate al difuori<br />
del territorio della Romagna, garantendo omogeneità<br />
e pari dignità a tutti i cittadini del territorio romagnolo.<br />
Non si tratta di sommare le attuali quattro Aziende Sanitarie,<br />
significa piuttosto definire, attraverso un vero e proprio<br />
piano industriale, come si rimodula il sistema, come si ridisegnano<br />
le strutture ospedaliere, nei diversi livelli, quali eccellenze,<br />
come si distribuiscono le tecnologie, cosa si intende<br />
riconvertire, con quali tempi e con quali <strong>per</strong>corsi, evitando<br />
sprechi e inutili duplicazioni. E ancora: come si mettono in<br />
rete i servizi ospedalieri con il sistema <strong>dei</strong> servizi di assistenza<br />
primaria, in particolare con i medici di famiglia, come si assicura<br />
presa in carico e continuità dell’assistenza.<br />
zazione dello spazio e della luce. Un<br />
tripudio di forme e di colori che fa<br />
esclamare a De Chirico: “Ogni muro<br />
tappezzato di reclames è una sorpresa<br />
metafisica…” Le città stesse si<br />
rigenerano, mutano sembiante; a iniziare<br />
dall’Urbe. Il monumentalismo<br />
e il razionalismo dettano le prime<br />
regole con il Foro Mussolini, il<br />
Palazzo della Civiltà Italiana, l’Eur;<br />
ma plastici e planimetrie ci raccontano<br />
anche gli interventi piacentiniani<br />
di Brescia, Sondrio, Firenze,<br />
della stessa Forlì. Sono gli anni in cui<br />
città modello come Latina, Pontinia,<br />
Carbonia sorgono dal nulla in un<br />
pugno di mesi redimendo zone fino<br />
a poco prima infette e impraticabili.<br />
Fioriscono di conseguenza l’arte<br />
pubblica, la pittura murale, la scultura<br />
esornativa; Baroni, Bellini, Maraini<br />
modellano statue eloquenti,<br />
metope, bassorilievi, mosaici, immensi<br />
telieri. “Le o<strong>per</strong>e e i giorni”,<br />
Due o<strong>per</strong>e in mostra al Museo San<br />
Domenico di Forlì<br />
cioè la diuturna epopea del lavoratore,<br />
sono celebrate da Achille Funi,<br />
Marussig, Cagnaccio di San Pietro, e<br />
ancora Sironi, Soffici, Casorati. I cieli<br />
assurgono a palcoscenico <strong>dei</strong> bolidi<br />
volanti e l’immaginifica aeropittura<br />
rovescia alla lettera le consuete prospettive<br />
dello sguardo; si inneggia alle<br />
crociere dell’aria da Roma a New<br />
York, a Chicago. Mussolini è immortalato<br />
con gli occhialoni da aviatore.<br />
Si moltiplicano le esposizioni celebrative,<br />
nascono la Triennale d’Oltremare<br />
a Napoli, la Fiera di Tripoli,<br />
la Fiera della Rivoluzione Fascista;<br />
ma anche la Biennale d’Arte di Venezia<br />
e la Quadriennale di Roma,<br />
poderosi trampolini di lancio <strong>per</strong> i<br />
nuovi talenti; l’Italia conosce una<br />
stagione di incredibile creatività<br />
nell’arte figurativa. I temi civili non<br />
cancellano l’ispirazione privata, il<br />
corpo femminile si presenta spesso<br />
in nudità abbaglianti; la s<strong>per</strong>imentazione<br />
<strong>dei</strong> linguaggi è tumultuosa,<br />
da Cagli a Carrà, da Casorati a Donghi,<br />
da Annigoni a Bacci a Sciltian.<br />
La sezione pittorica è copiosa, si<br />
protende fino a Picasso, a Guttuso,<br />
a Manzù; arriva alla guerra del ’40,<br />
al dolore e al “Male di vivere”. Nei<br />
magnifici saggi in catalogo tutti le<br />
‘stazioni’ vengono illustrate con esemplare<br />
competenza; ma l’introduzione<br />
di Antonio Paolucci, “Quale<br />
Novecento”, è una lettura im<strong>per</strong>dibile,<br />
che entusiasma <strong>per</strong> la capacità<br />
connaturata allo studioso di rendere<br />
limpido, familiare e vero ogni concetto,<br />
ogni nodo della storia. Il sovrintendente<br />
<strong>dei</strong> Musei Vaticani rievoca<br />
un “Primato” che gli italiani<br />
non hanno mai prima conosciuto.<br />
“Tali livelli di libertà d’espressione –<br />
afferma - sono stati raggiunti <strong>per</strong><br />
merito di Giuseppe Bottai, il più<br />
grande o almeno il più intelligente<br />
ministro della Cultura che l’Italia<br />
moderna abbia avuto.”<br />
Allestimento e illuminazione della<br />
mostra si avvalgono di un tocco scenografico<br />
di nitida eleganza. Passeggiando<br />
nel tempo si impara, ci si diverte,<br />
ci si emoziona, si riflette. E<br />
quando riemergiamo dall’affascinante<br />
scorreria, Forlì sembra sorriderci<br />
enigmatica, come la Gioconda.<br />
Gianfranco Angelucci<br />
TERREMOTO Incontro della protezione civile e <strong>dei</strong> volontari<br />
a otto mesi dal drammatico sisma che ha colpito l’Emilia<br />
Gratitudine di Napolitano<br />
“Voi siete l’Italia migliore”<br />
Il presidente della Repubblica,<br />
Giorgio Napolitano, in<br />
occasione dell’incontro,<br />
promosso dalla Regione Emilia-Romagna,<br />
con gli o<strong>per</strong>atori<br />
e i volontari intervenuti<br />
nell’emergenza sisma del 2012,<br />
ha inviato al presidente Vasco<br />
Errani, un messaggio nel quale,<br />
“con sentimenti di viva partecipazione”,<br />
intende “manifestare<br />
nuovamente la mia vicinanza alle<br />
popolazioni che stanno affrontando<br />
le pesanti conseguenze<br />
del terremoto dello scorso<br />
maggio con coraggio, dignita’ e<br />
in modo o<strong>per</strong>oso e costruttivo,<br />
anche di fronte alle prove piu’<br />
dure” Poi, Napolitano aggiunge:<br />
“A otto mesi dal drammatico evento,<br />
mi unisco al tributo di<br />
gratitudine che la Regione Emilia-Romagna<br />
intende offrire ai<br />
tanti uomini e donne delle Isti-<br />
tuzioni, del volontariato e delle<br />
diverse componenti del sistema<br />
della Protezione civile accorsi<br />
con grande senso del dovere e umana<br />
generosita’ a prestare aiuto<br />
e assistenza ai concittadini<br />
colpiti dal sisma, testimoni esemplari<br />
di quello spirito di partecipazione<br />
e solidarieta’ che costituisce<br />
il fondamento di una<br />
forte societa’ civile. Come ho<br />
piu’ volte sottolineato- conclude<br />
il capo dello Stato- si tratta dell’Italia<br />
migliore, pronta a dare il<br />
suo generoso contributo a favore<br />
di chi soffre e di chi e’ in difficolta’:<br />
ad essa va il mio <strong>per</strong>sonale<br />
e sentito ringraziamento”.