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n.7 2007 - Alpesagia

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12<br />

Signori Prodi e colleghi tutti:<br />

Siamo stanchi<br />

... ma non per il troppo lavoro!<br />

Siamo stanchi perchè sempre alla continua rincorsa<br />

dell’ultimo adempimento burocratico<br />

al limite dell’impossibile.<br />

Alpes Luglio <strong>2007</strong><br />

Riportiamo integralmente una lettera<br />

indirizzata a “Signori Prodi e<br />

colleghi tutti” tratta da “Il Commercio<br />

Valtellinese” di giugno.<br />

La lettura è interessante ed offre<br />

lo spunto perlomeno per una seria<br />

riflessione.<br />

Non deve essere necessariamente<br />

condiviso da capo a piedi, ma riflette<br />

uno stato di tensione tra le<br />

classi sociali che va peggiorando di<br />

giorno in giorno, che pare essere<br />

artatamente fomentato e che tende<br />

a concretizzarsi nel famoso detto<br />

latino: “Divide et impera”. (Red)<br />

Dopo pochi mesi dal nostro<br />

editoriale “torna la caccia all’untore”,<br />

dobbiamo ritornare<br />

sull’argomento perché lo stato<br />

delle cose, anziché migliorare, sta giorno<br />

per giorno rendendoci la vita impossibile:<br />

lo Stato è dichiaratamente e con i fatti<br />

contro noi piccoli e medi imprenditori.<br />

Siamo stanchi, ma non per il troppo<br />

lavoro, perché quello c’è sempre stato<br />

e continuerà a caratterizzare il modo di<br />

essere di noi piccoli imprenditori! Siamo<br />

stanchi perché sempre alla continua<br />

rincorsa dell’ultimo adempimento burocratico<br />

al limite dell’impossibile, dell’ultima<br />

modifica cervellotica all’ennesimo<br />

regolamento o procedura, delle continue<br />

variazioni delle disposizioni in materia<br />

fiscale, sulla sicurezza, sul diritto del<br />

lavoro, del sempre più oppressivo carico<br />

fiscale e contributivo. Essere onesti oggi<br />

costa una grande fatica! E questa condizione<br />

siamo certi sia propria della grande<br />

maggioranza di noi imprenditori locali<br />

che, abbiamo il “vizio” di cercare sempre<br />

di rispettare le norme. E per questo siamo<br />

ripagati con continue e ripetute “messe<br />

alla gogna” come evasori e sfruttatori del<br />

lavoro nero (non saremo una provincia<br />

di santi, ma sicuramente una delle più<br />

corrette nel nostro paese in quanto a<br />

rispetto delle regole). Non c’è da stupirsi,

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